Chiara Camoni
Chris Sharp
Luca Bertolo
Riccardo Benassi
Piero Frassinelli
Superstudio
Alberto Salvadori
Doppio appuntamento con due progetti realizzati appositamente: 'Attimi Fondamentali', e' una mostra nata dall'incontro tra l'artista Riccardo Benassi con Piero Frassinelli, componente e archivista del gruppo di architetti Superstudio, a cura di Alberto Salvadori; 'Nell'ordine del discorso' personale di Chiara Camoni che nasce dallo scambio e collaborazione con Chris Sharp, critico e curatore indipendente e dal dialogo con l'artista, Luca Bertolo.
Attimi Fondamentali
Riccardo Benassi + Piero Frassinelli/Superstudio
a cura di Alberto Salvadori
Anteprima europea del ciclo Atti Fondamentali (1972/73) Superstudio cooprodotto da Archivio Superstudio e Fundação Bienal de São Paulo
Non è forse vero che per capire cosa sta succedendo di nuovo oggi sarebbe utile sapere che cosa era "eterno" ieri, e come mai non lo è più? (Slavoj Žižek)
Attimi Fondamentali non tenterà di rispondere a quesiti lontani ma piuttosto dimostrerà come non è necessario rispondere a domande ormai decadute.
Il tempo è il fulcro generatore della ricerca di Riccardo Benassi, e viene sviluppato dall'artista attraverso soluzioni sonore, architettoniche e linguistiche. Piero Frassinelli componente di Superstudio impersona quella che oggi potremmo definire la "coscienza antropologica" del gruppo di architetti radicali composto da Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, Roberto Magris, Gian Piero Frassinelli, Alessandro Magris, Alessandro Poli (1970/72).
La mostra Attimi Fondamentali, curata da Alberto Salvadori, si sviluppa nella parte centrale della cripta del Museo Marino Marini e prende origine dal paradosso che lega Piero Frassinelli a Riccardo Benassi, facendo convivere gli ultimi esiti della teoria originata dal Monumento Continuo di Superstudio con l’ipotesi lanciata da Benassi: come ogni monumento sia in fondo una sofisticata forma di ritardo che ci permette di essere sempre puntuali. Attimi Fondamentali nasce dunque dall’esigenza dell’artista di riattualizzare e trascrivere nel presente forme di pensiero provenienti da un passato apparentemente remoto.
Nel 2010, Piero Frassinelli ha realizzato i tre film mancanti degli Atti Fondamentali (1972/73) di Superstudio: Educazione, Amore, Morte, prodotti dalla Fondazione Biennale di San Paolo del Brasile, sulla scorta dei testi e delle immagini originali. A seguito di questo lavoro ha inoltre realizzato una nuova serie di fotomontaggi che intendono aggiornare nelle problematiche la vena critica e il sarcasmo che caratterizzava negli anni 70 e 80 il lavoro di Superstudio.
Contemporaneamente nel 2010 Riccardo Benassi è intento a sperimentare con lo Spazio Ripetititititivo, un environment sonoro composto unicamente da feltro sintetico e endless audio tapes: uno spazio che celebra l’ingresso di un atto di vita (il pubblico, le persone) in una sentenza di torpore come l’architettura. Con Spazio Ripetititititivo l’artista indaga il dato ‘temporale’ insito nel progetto architettonico, proponendo la fuggevolezza come antidoto al metodo dilatorio dei grandi cantieri.
Attimi Fondamentali è una compressione spazio temporale in cui, per la prima volta, sarà possibile assistere alla versione finale editata da Piero Frassinelli degli Atti fondamentali e un suo corrispettivo sensoriale proposto da Riccardo Benassi, un unico ambiente sonoro visivo che propone una passeggiata nella cripta guidata da sentieri di feltro.
In questo percorso troveremo Tutta la vita, una serigrafia a due colori, realizzata nel 2010 da Riccardo Benassi su un errore litografico del 1973 della serie edita da Superstudio, intitolata Tutta l’Architettura. L’errore della macchina ha lasciato sul foglio ingiallito dal tempo 4 immagini relative al progetto Cerimonia insieme a delle macchie di colore che aleggiano nel vuoto. Riccardo Benassi interviene dopo 37 anni inserendo l’immagine di 3 aste metalliche, utilizzate per sorreggere le luci o gli speaker in eventi temporanei. L’immagine ottenuta sembra di nuovo trasformarsi in un manifesto di intenti, figlio di un metticciato temporale piuttosto che geografico. Si potrebbe dire che quest’immagine è bastarda e casuale, non per il fatto di essere nata fuori dal matrimonio (ovvero dal legame intercorso tra i componenti di Superstudio) ma piuttosto per il fatto di avere genitori appartenenti a periodi storici completamente diversi tra di loro. Se questa immagine è loro figlia, allora i genitori esistono e questo è il punto di svolta perché Riccardo Benassi procede a questo “remix espositivo” con la convinzione che Superstudio non sia finito nel lontano 1986 come vogliono le cronache. L’incontro con Piero Frassinelli, in qualità di archivista del gruppo, gli ha fatto comprendere come le idee chiuse in quei cassetti fossero in realtà le componenti base dell’aria che stava respirando strada facendo.
All’interno dell’environment che comporrà Attimi Fondamentali, Riccardo Benassi presenterà anche alcune opere inedite dalla forma di immagini e oggetti intesi come cristallizzazione di momenti nel flusso del tempo. Un orologio a parete dalle lancette doppie ( “…scusa, che ore sono io ? / …sorry, what time is me?” - 2011), mantiene la sua funzione aprendo però la possibilità ad una sorta di bilocazione in assenza di ubiquità, esito della propria ricerca che Riccardo Benassi affronterà ulteriormente con un testo inedito.
Riccardo Benassi nasce in Italia nel 1982. Cresce a Cremona, sulle rive del fiume Po, e al momento vive e lavora a Berlino. Tra le mostre personali si ricordano 1982 a cura di Marcello Smarelli, Premio 6Artista, Macro – Roma (2010), Autostrada Verticale, a cura di Andrea Lissoni/Xing, PAC – Ferrara (2009). Tra le recenti mostre collettive Elusive a cura di Jimmie Durham, Radio Arte Mobile – Roma (2010), ITaliens a cura di Marina Sorbello e Alessandra Pace, Ambasciata della Repubblica Italiana di Berlino (2010), Se vuoi che questa storia continui..., a cura di Andrea Bruciati, Neon>Campobase – Bologna (2010), 25th Nadezda Petrovic Memorial, selezionato da Maja Ciric – Cacak, Serbia (2010), Sensibili Energie a cura di Alberto Salvadori, G.C.A.M – Arezzo (2009), 10ms Perspective on Microsound, a cura di Daniel Neumann, Diapason Gallery – New York (2009), The Jerusalem Syndrom/Sound Project, a cura di Federica Bueti, Al-Ma’mal Foundation – Jerusalem (2009).
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Nell’ordine del discorso
Chiara Camoni
con una performance di Chris Sharp e Luca Bertolo
Nell’ordine del discorso si presenta come una mostra anomala, almeno per quanto riguarda i ruoli ed i rapporti.
Chiara Camoni, artista, e Chris Sharp, critico e curatore indipendente, si incontrano circa un anno fa, in occasione della pubblicazione del catalogo “La buona vicinanza”.
Nasce così un intenso confronto artistico e teorico che coinvolge anche un altro artista, Luca Bertolo, e che dà origine ad un dialogo incentrato sul tema del rapporto tra artista e curatore.
Le opere presentate da Chiara Camoni in questa mostra presuppongono un’operazione curatoriale più o meno evidente, ma in ogni caso gestita dall’artista stessa: ne sono esempio i disegni della serie “Capolavori” realizzati da sua nonna Ines Bassanetti, le sculture e le installazioni che comprendono oggetti trovati, interventi di altri artisti o esplicite citazioni, le “copie dal vero” di opere del passato.
La collaborazione con altre persone e l’appropriazione di processi naturali e temporali, allargano il concetto di autorialità e lo rendono permeabile.
“Diverse mie opere sono state realizzate e condivise con altre persone, non necessariamente artisti. L’autore è per me una sorta di contenitore: posso essere io, io con altre persone, o non essere io, delegando ad altri. A volte costruisco situazioni in cui l’opera si fa da sé, o è già pronta, come nel caso degli oggetti trovati.
Ci sono cose che si mettono nella sequenza giusta e a quel punto non è importante sapere a chi appartengono o chi le ha realizzate. Funzionano e basta. Il caso, la natura ed il tempo a volte lavorano per me meglio di quanto io stessa possa fare.” (Chiara Camoni)
Parte integrante della mostra sarà la performance di Chris Sharp e Luca Bertolo: curatore e artista proporranno “Un vero falso dialogo” impersonando ciascuno il proprio ruolo. Il dialogo, avvenuto in precedenza, ruota attorno al progressivo annullamento della distinzione tra artista e curatore (argomento che attualmente anima uno dei dibattiti internazionali più interessanti) e indaga il concetto di potere, inteso nell’accezione di “potere di trasgressione”, storica prerogativa dell’artista. Le ipotesi di partenza sono, da una parte, che tale potere costituisca un bene sociale da preservare e, dall’altra, che tale potere tenda a dissolversi se distribuito tra più “attori”.
Chiara Camoni nasce a Piacenza nel 1974; si diploma in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 1998 è direttore artistico dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli e tiene vari cicli di conferenze presso la sezione didattica del Museo Archeologico Nazionale. Insieme ad altri artisti fonda il MAGra, il Museo d’Arte Contemporanea di Granara e ne cura la programmazione in qualità di direttore. Vive e lavora tra i monti della Versilia e Milano. Tra le mostre personali ricordiamo: La buona vicinanza, Galleria SpazioA, Pistoia (2009); tra le mostre collettive: Somiglianze non sensibili, a cura di Cecilia Canziani, Galerie Opdahl, Stavanger, Norvegia; Persona in meno, a cura di A. Campens, E. Cooke, C. Fitzpatrick, Palazzo Sandretto Re Rebaudengo, Guarene d’Alba, Cuneo e Palazzo Ducale, Genova (2010).
Ufficio stampa Museo Marino Marini:
Davis & Franceschini tel. 055.2347273 – fax 055.2347361 e.mail: davis.franceschini@dada.it
Anteprima per la stampa delle mostre Giovedì 20 gennaio, ore 12.00
Inaugurazione: venerdì 21 gennaio, ore 18.30-21.30
saranno presenti: Alberto Salvadori, direttore del Museo Marino Marini e gli artisti
Museo Marino Marini
piazza S. Pancrazio, Firenze
orari di visita e biglietti
Lunedì: 10:00 - 17:00
Mercoledì - Sabato: 10:00 - 17:00
Chiuso il martedì, la domenica e i giorni festivi
biglietti intero: € 4, ridotto € 2