Basilica di Santa Sabina all'Aventino
Roma
piazza Pietro d'Illiria, 1
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Rosa das Rosas
dal 20/10/2002 al 21/10/2002

Segnalato da

Elisa Castiglioni




 
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20/10/2002

Rosa das Rosas

Basilica di Santa Sabina all'Aventino, Roma

Il Simbolo della Rosa nel Medioevo. Il programma propone alcuni brani dedicati alla rosa nei suoi vari aspetti simbolici tra il XIII e il XIV secolo. Interpretato dal gruppo musicale 'Chominciamento di gioia'.


comunicato stampa

Il Simbolo della Rosa nel Medioevo

Interpretato dal gruppo musicale 'Chominciamento di gioia'

Lunedì 21 ottobre 2002, ore 20,30

Interverranno:
Prof. Corrado Bologna docente di filologia romanza (La rosa, la musica e la gioia nel Medioevo)

Walter Branchi giardiniere-compositore (La rosa e la musica: i colori, i profumi, le forme, l'amore, i portamenti e l'imprevidenza)

Coordineerà Guido Barbieri critico musicale

Il programma propone alcuni brani dedicati alla rosa nei suoi vari aspetti simbolici tra il XIII e il XIV secolo. Il titolo del concerto è l'incipit di una delle più famose Cantigas de Santa Maria, che propone la principale allegoria medievale della rosa come immagine della Vergine, ma al di là della frequenza con cui il fiore veniva eletto a rappresentare concetti sacri, molti erano i valori, anche mondani, che nella rosa trovavano una metafora. Il filo che lega questo percorso nella letteratura musicale del Medioevo è nella sua apparente semplicità piuttosto contorto, tali e tanti erano i simboli popolari o esoterici, religiosi o letterari che la rosa era chiamata ad incarnare dal mondo simbolico per eccellenza della storia dell'occidente, quello medievale. In virtù di questa complessità il programma si presenta particolarmente vario e ricco per generi ed atmosfere: le composizioni di carattere trobadorico sensuali e disimpegnate, tese a celebrare nella rosa il primaverile risveglio dei sensi e delle passioni, si uniscono al misticismo profondo di Ildegarda di Bingen, che nello scarlatto dei petali trasfigura l'immagine somma del martirio. La cultura arsnovistica raffinata e cortese di Machault, che nel fiore personifica l'amata, s'incontra con la schietta derivazione popolare delle laudi devozionali alla Vergine 'rosa senza spine', e quindi senza peccato o 'rosa tra le rose' attributo ingenuo e poetico in funzione di superlativo, o ancora, le severe architetture della polifonia francese del XIII secolo ricche di immagini convenzionali e manieristiche della rosa come segno della rinascita dopo l'inverno si confrontano con le più leggiadre polifonie delle 'carols' inglesi, in cui una delle più interessanti simbologie medievali, mutuata forse dai mandala orientali, ci propone la rosa come simbolo del paradiso a causa della sua struttura circolare e quindi rappresentazione della perfezione. Infine lo struggente contrasto, in una canzone sefardita, della rosa in fiore, simbolo di vita e felicità, con il dolore e l'insensatezza di esistere a causa dell'amore lontano. Abbiamo voluto sottolineare l'universalità di un simbolo che ha ispirato la letteratura musicale religiosa e profana di tutta l'Europa, e che ha trovato pari cittadinanza nelle tre grandi culture, quella ebraica, quella cristiana e quella islamica, che dominarono l'occidente medievale.

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Il programma musicale

ROSA DAS ROSAS Cantigas de Santa Maria, sec. XIII
AVE ROSA NOVELLA Mottetto, ms. Wolfenbüttel, sec. XIV
O MARIA RUBENS ROSA Conductus, Engelberg codex, sec. XIV
EX SEMINE ROSA Mottetto, Bamberg codex, sec. XIII
ROSA VERIS PARADISUS Sequenza, ms.lat 1443 BN, Parigi, sec. XIII
LA ROSA ENFLORECE Anonimo sefardita (Spagna), sec. XIV
VERNANS ROSA Lauda, antifonario di Bobbio, sec. XIV

L'ENSEMBLE CHOMINCIAMENTO DI GIOIA:
Antonella Tatulli: canto
Sara Borioni: canto
Adele Rossi: canto
Laura Scipioni: canto
Stefano Albarello: canto, liuto
Elisabetta Di Filippo: salterio, percussioni
Olga Ercoli: arpe
Luigi Lupo: flauti dritti e traversi
Luigi Polsini: viella, liuto, giga, ribeca, 'ud
Gianfranco Russo: viella, synphonia, flauto dritto, lira

Breve curriculum: L'ensemble 'Chominciamento di gioia', nato nel 1987, trae il suo nome dall'omonima 'istampitta' (danza italiana del XIV secolo) ed ha come scopo la diffusione dell'arte musicale medievale e rinascimentale europea. Una particolare attenzione è dedicata al repertorio italiano d'intrattenimento, vocale e strumentale, riproposto con scrupolo filologico collegato alla consapevolezza delle attuali modalità di fruizione del materiale musicale. L'ensemble suona su copie di strumenti in uso nei secoli dal XII al XIV, ricostruite su indicazioni organologiche e iconografiche coeve, tenendo conto della loro diffusione e dell'uso documentato in determinati ambiti geografici e temporali. Il gruppo ha tenuto concerti in tutta Italia, ha eseguito musiche di scena per spettacoli teatrali sul medioevo e sul rinascimento, colonne sonore per documentari ed ha all'attivo oltre ai CD 'Peccatori e Santi', 'Farai un vers desconvenent' e ' Codex Bamberg', numerose registrazioni radiofoniche e televisive per la RAI, Mediaset e la Radio Nacional de Espana. Nel dicembre del 1997 ha partecipato al 'Concerto di Natale', tenuto alla sala Nervi di Roma, trasmesso in mondovisione da Canale 5. Sensibile alle nuove forme di comunicazione, Chominciamento di gioia ha registrato le musiche di commento del CD-ROM 'L'Età dei Castelli' ed ha inciso con Angelo Branduardi il CD 'Futuro Antico' per la EMI.

INGRESSO LIBERO

Ufficio stampa:
Elisabetta Castiglioni e Barbara Papa per III Millennio - tel. 06/39375250

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Piazza Pietro d'Illiria 1, 00153 Roma

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