Legni e Vetri. E' esposta in galleria una selezione dei lavori di Francoise Calcagno, incentrati sulla poetica della memoria, espressa attraverso il riutilizzo di oggetti di scarto; si tratta dei due cicli "Legno e vetri" e "Legni".
E' esposta in galleria una selezione dei lavori di Françoise Calcagno, incentrati sulla poetica della memoria,
espressa attraverso il riutilizzo di oggetti di scarto; si tratta dei due cicli "Legno e vetri" e "Legni". Materiali e
oggetti recuperati dall'artista stessa, in parte negli ambienti attivi di Venezia : su tavole di differenti fogge e
misure, tra cui la testiera di un letto, sono applicati diversi elementi, come una pala bruciata usata nelle
fornaci di Murano per infornare il vetro , vecchi legni contorti e levigati dal tempo, pezzi di vetro, terre,
sabbie, garze, che danno vita a prodotti artistici di forte valenza chiaroscurale e materica, quasi delle
sculture. Nel gesto di recupero di cose si manifesta un rapporto con la città che non si sofferma sulla
semplice contemplazione affascinata e di per sè rispettosa del proprio luogo di vita, ma dimostra di essere
fondato su esigenze più strette che trovano un punto di contatto nell’istanza di valorizzazione reciproca.
L’artista è la sua città e la città è nell’artista. Nella ri-contestualizzazione di questi oggetti avviene
l’assegnazione di nuovi significati: diventano essenzialmente dei segni a rievocare il valore assoluto della
memoria della storia, del singolo e del collettivo in quanto comunità. Il ricordo in antitesi all’oblio, la
testimonianza di esistenza di ognuno. Mentre l’atto di rivestimento cromatico dai toni possenti, decisi,
penetranti, colorazioni profondamente sperimentate nelle variazioni di tonalità, descrivendo ora varchi,
profondità, riposo allo sguardo, ora rilievi, sporgenze, traslucenze, sembrano la rappresentazione delle
conformazioni geo/psichiche della sfera sensibile. In queste geografie Françoise non manca di inserire un
ulteriore dettaglio: decide infatti, praticando delle incisioni piuttosto profonde, di produrre delle cesure,
traumatiche e dolorose lacerazioni sul mantello cangiante che riveste le intere architetture. Queste opere
sono paesaggi emozionali, confrontandosi con i quali non si può sfuggire alla forte carica drammatica
emanata, che pervade l'atmosfera della sala della galleria. Immagini cosmogoniche che ci instillano
l’impulso di volontà di una nuova comprensione dell’esistenza o di un altro punto di vista da cui partire per
interpretarla, attraverso l'uso di un linguaggio che reintende gli oggetti di scarto e indaga verso una nuova
rappresentazione della luce come costituente di mondo (soprattutto nell’utilizzo dei vetri), ma ci viene
ribadito che non dobbiamo dimenticare, nella ricerca introspettiva di questi mondi, il rapporto con il
passato, in quanto esso è la misura del vero nel nostro presente da cui in prospettiva costruire un futuro
migliore.
Walter Zuccolotto
Francoise Calcagno Art Studio
Campo di Ghetto Nuovo 2918 - Venezia
Orario: lun, merc, ven ore14-18, mart, giov or e10-14 sabato e domenica su appuntamento
Ingresso libero