Nodi e paradossi di Maria Micozzi. Progettata ad hoc per lo spazio che la ospita, la mostra e' impostata sul piano visivo, architettonico e logico, come unita' organica. Il titolo allude ai materiali impiegati nei polittici: lastre e listelli di plexiglass e reti metalliche, supporti trasparenti con interventi pittorici diretti o su carte riportate. Ma richiamano anche il peso di una serie di comportamenti sociali del nostro tempo...
La Fondazione Luciana Matalon é lieta di presentare la mostra di Maria Micozzi dal titolo 'Il peso della leggerezza - nodi e paradossi', a cura di Pier Luigi Senna.
Maria Micozzi é nata a Tolentino; per scelte familiari non ha mai frequentato scuole d'arte, anche se le sue disposizioni creative si sono evidenziate precocemente. I suoi studi sono stati di formazione classica e scientifica, ai quali si sono aggiunti quelli in psicoanalisi e epistemologia. Sempre molto legata alla pittura e alla scultura, ne coltiva l'espressione, come libera professionista, solo a partire dal 1985.
La ricerca della Micozzi si presenta subito come del tutto straordinaria ed eccentrica, spostata dal baricentro attorno a cui di norma si raccolgono i linguaggi artistici, intenta ad organizzarsi sulle diffrazioni, sul valore dello strappo, dello spettro deviato, della disimmetria, ma allo scopo di raggiungere inusitate cuciture e combinazioni.
La sua é una pittura che si compone per frammenti, spazio di relazioni e di parti distinte che mantengono la loro autonomia, ma poi si ritrovano ulteriormente inanellate da nessi poetici.
L'opera d'arte, di conseguenza, può essere letta con diversi gradi d'approfondimento. Questo rende ragione del fascino intenso, non sempre spiegabile appieno, esercitato dai lavori di Maria Micozzi sugli osservatori: lo sguardo non ne esaurisce il portato, la comunicazione avviene per fasci e strati.
Pesantemente affetta dal vizio di pensare, Maria Micozzi non riesce a spogliarsi di tutti i suoi interessi, filosofici, antropologici, psicologici, psicanalitici, epistemologici, linguistici... quando si cala nel ruolo d'artista. Tutto il suo retaggio d'elucubrazione finisce quindi trasfuso, per quanto metabolizzato e sublimato, in lievità e con senso estetico, nei suoi lavori.
Quelli presentati in questa sede non costituiscono eccezione: progettata ad hoc per lo spazio che la ospita, la mostra é impostata sul piano visivo, architettonico e logico, come unità organica.
Il titolo allude ai materiali impiegati nei polittici: lastre e listelli di plexiglass e reti metalliche, supporti trasparenti (ma non privi di durezza e grevità ) con interventi pittorici diretti o su carte riportate. Ma richiamano anche il peso di una serie di comportamenti sociali del nostro tempo, di chi agisce con leggerezza. I nodi sono presenti fisicamente, proposti da funi colorate e enfatizzati in tutta crudeltà da nidi di chiodi.
Infine i paradossi, Maria Micozzi ne segnala uno in particolare: l'uomo si é posto al centro delle procedure che governano il pianeta, una parte si é imposta al tutto. Paradossale é appunto questo sovvertimento.
Nell'immagine: 'Attorno ad uno spazio', 1996.
Inaugurazione : mercoledì 23 ottobre 2002 ore 18,30
Orari : dal martedì al sabato 10-13 e 14-19
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