L'esposizione riunisce quaranta opere della giovane artista Yara Buyda, apparsa agli occhi della critica europea come una delle giovani figure dell'arte contemporanea capace di segnare i nuovi svolgimenti del segno e del colore in un gioco di ritmi, di effervescente poesia e di fertile creativita' lussuriosa.
Ha preso il via, all’interno dello storico “Palazzo Borghese” di Firenze il nuovo progetto, dal titolo “IL
MUSEO DEI MUSEI”, un percorso artistico internazionale ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano
internazionale Prof. Carlo Franza. Questa mostra dal titolo “La memoria del gioco” è la settima del nuovo
percorso, imponendosi come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre in
una città d’arte come Firenze nomi di rilievo dell’arte contemporanea, capaci di dettare e significare gli
svolgimenti più intriganti del fare arte nel terzo millennio.
L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte di
fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo in catalogo dal titolo “La memoria del gioco”,
riunisce quaranta opere della giovane artista Yara Buyda, apparsa agli occhi della critica europea come una delle
giovani figure dell’arte contemporanea capace di segnare i nuovi svolgimenti del segno e del colore in un gioco di
ritmi, di effervescente poesia e di fertile creatività lussuriosa.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Tracce notevoli delle avanguardie europee aprono la strada alla pittura di
Yara Buyda fatta di valori vitali e di canto del segno e del colore, e soprattutto di ideario misteriosofico
che si avvolge tra la linea romantico-simbolista e l'orfismo moderno affidato al nuovo informale. I dipinti,
taluni anche di grande formato, esprimono una liturgia di verità e bellezza non comune, capace di
monitorare l'interiore fuoco dionisiaco che affina, dietro il velo dei suoi colori, l'illuminazione e la
chiarezza del suo poetare. Nei disegni e negli olii il suo straordinario racconto si conforma verso una
geografia dell'universo, letto e descritto anche attraverso una “memoria del gioco”, con linee, incisioni,
macchie debordanti, profondità e trasparenza di piani, rapporto plastico di forme.
E l'essenzialità del segno
lascia anche il posto a un pullulare di linee ondulate e spezzate, che affondano su piani e livelli di colore e
recuperano quelle parti di universo traslato per percepirne il moto ondoso e capriccioso, di contrasto e di
equilibrio, cosmico ed emozionale. La spinta grafica di queste linee e di queste forme (stelle, quadrati,
cerchi, ecc.) sollecitate dalla spinta figurale, si affranca da spazi interni geometrici e costruttivi per
liberarsi fra terra e cielo, e intingersi in nuvole di colore di prezioso e trattenuto perimetro, che ne fanno
lo scenario spaziale in tensione fra sentimento e ragione.
Il soggetto leggibile che preme la necessità,
l'urgenza, di un discorso più liberatore, è dettato sì da esperienze temporali, esistenziali, da viaggi, gioie e
dolori, malinconie e ricordi, ma parte da una radice che considera la geometria e le sue forme semplici
come simboli o tramiti di una realtà altra, di una essenza assoluta sottesa al mutevole e accidentale
apparire delle cose. Yara Buyda affida le sue superfici colorate a cromie che nelle loro varianti spaziano e
resistono, attestandosi, tra un quà e un là, ovvero tra una presenza-assenza di forme.
E tra albe e tramonti
di colori veicolano guizzi, nastrini, colate, reticoli paralleli e ondulati, ali, lettere e numeri, linee continue
e colori limite, espressionismo e geometria. Resta infine sorprendente che la giovane artista ha ormai
fertilizzato questa euforia informale grazie a formule magiche capaci di porgerci un paradiso di arie
colorate, privatissimo e irresistibile, febbrile e trionfante”.
Biografia dell'artista
Yaroslavna Buyda, in arte Yara Buyda, è nata a Budapest (Ungheria) nel 1980, ma è di nazionalità
Ucraina. E' vissuta e cresciuta in diverse nazioni, tra cui la Russia, la Mongolia, l'Ungheria e l'Ucraina.
Si è laureata nel paese natale in Ingegneria Mineraria. Dal 2004 vive in Italia e qui ha iniziato ad operare
artisticamente con mostre personali e collettive fin dal 2009 in diverse città (Milano, Sanremo, Roma,
Firenze, Taormina, Venezia, Albenga, Torino, Sorrento, Nettuno, ecc. ). Nel febbraio 2011 l'illustre
Storico dell'Arte Prof. Carlo Franza la invita nel progetto “Il Museo dei musei” a tenere una mostra
Personale (La memoria del gioco), e altre sono programmate a Roma nel 2011 e successivamente a
Berlino. Ed è sempre il Prof. Carlo Franza a candidarla al Premio delle Arti Premio della Cultura del
Circolo della Stampa di Milano edizione XXIII per il 2011.
Inaugurazione sabato 5 febbraio 2011, ore 18
Palazzo Borghese
Via Ghibellina, 110, Firenze
Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 9 alle 17, la sera in concomitanza di eventi
Ingresso libero