Ritratti digitali che, come afferma l'autore, fanno ironicamente il verso ''all'ansia, l'inquietudine e il pregiudizio'', presentati per la prima volta nel 2007 al MUSEF - il Museo della Fotografia Storica e Contemporanea di Caltagirone.
Vivere: nel vivere non c'è alcuna felicità. Vivere: portare il proprio io dolente per il mondo. Ma essere, essere è felicità. Essere: trasformarsi in una fontana, in una vasca di pietra, nella quale l'universo cade come una tiepida pioggia.
Milan KUNDERA, L’immortalità, Adelphi 1990
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT, nel corso della sua attività ultra decennale, non è nuova a remake di mostre che, per motivi diversi, hanno delineato una tappa particolare nel processo di promozione della cultura fotografica: risale alla scorsa estate la rivisitazione, presso il Museo archeologico di Gela, di una mostra storica – quei Pellegrinaggi occidentali di Giovanni CHIARAMONTE – che avevano segnato idealmente il decennale della GHIRRI.
Non nuove nemmeno le numerose collaborazioni con Istituzioni e associazioni culturali che la Galleria, nel tempo e con convinzione, ha avviato e coltivato per promuovere le iniziative più varie, sempre mirate alla conoscenza nell’infinito mondo delle immagini. Oggi il MACC – il Museo d’Arte Contemporanea di Caltagirone – si associa a questo progetto espositivo che, conquistando uno Spazio d’Arte non ortodosso – presso il Dipartimento di Salute Mentale –, pare sfidare se stesso confrontandosi con un luogo dove la mente cerca di specchiarsi nelle sue paure per vincerle.
È così i leones di GERBINO, quei ritratti digitali che, come afferma l’autore, fanno ironicamente il verso “… all’ansia, l’inquietudine e il pregiudizio”, presentati per la prima volta nel 2007 al MUSEF – il Museo della Fotografia Storica e Contemporanea di Caltagirone – in una mostra ospitata successivamente a Genova, Racalmuto e Riesi, tornano a ruggire nella città che li vide per la prima volta strizzare l'occhio dai loro sfondi saturi di verde, arancio e magenta.
Una galleria di ritratti, gli anonimi leones contemporanei, che non ha smesso di baloccarsi col “… solito, falso dilemma” dove l’essere e il non essere assumono la consistenza di una maschera della quale alleggerirsi col brio e la leggerezza necessari a vincere la paura dell’ignoto, la stessa che sonnecchia in ogni anima e ammicca da ogni sguardo.
Quanto è attuale, e senza tempo, la riflessione profonda che si cela dietro il linguaggio di queste elaborazioni digitali che vanno ben oltre il confine dell’apparente virtuosismo tecnico? Nessuna velleità, nessun autocompiacimento, solo il desiderio di comprendere alcune dinamiche umane, quelle profonde relazioni che legano, a volte allontanano, le anime leonine alle prese con i propri fantasmi quotidiani.
Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva.
Il professor John KEATING ai suoi alunni ne, L’attimo fuggente, regia di Peter WEIR, USA 1989
Sebastiano FAVITTA
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Caltagirone, gennaio 2011
Inaugurazione 5 febbraio ore 18
Dipartimento di Salute Mentale
Via Escuriales, 16 - Caltagirone (CT)
Orario: lun-sab 9.00 - 20.00
Ingresso libero