Citta' invisibili. Nelle opere pittoriche dell'artista si riconoscono luoghi immaginari, ambienti fittizi, in molti casi impossibili, nati da riletture intime di scenari esteriori.
Città Invisibili: ha un titolo dai rimandi Calviniani la più recente produzione di Eva Zuccolo. Un autentico viaggio nei luoghi dell’anima ove il reale si trasfigura sotto gli occhi del vissuto ed il figurativo è pretesto all’astrazione. L’esposizione della pittrice (friulana di origine e veneta per formazione) sarà presentata a La Fortezza da Cristina Feresin il prossimo 5 Febbraio alle ore 18.00, per poi rimanere aperta al pubblico fino al 23 del mese.
Diplomata Maestra d’Arte all’Istituto “G.Sello” della sua Udine natia, Eva Zuccolo si è in seguito specializzata nella decorazione di materiali leggeri alla scuola Cjase O. Ha, quindi, avuto modo di approfondire le tecniche di serigrafia e incisione frequentando l’istituto Internazionale di Grafica a Venezia. E il suo percorso formativo si arricchirà ulteriormente con la frequentazione dell’Accademia delle Belle Arti di Perugia, dove le nozioni acquisite in merito alla scuola libera del nudo le varranno un importante riconoscimento. L’evoluzione sperimentale della sua opera, costantemente animata da inquietudini di ricerca, affonda le radici anche nel suo variegato passato lavorativo: a Firenze ha affiancato il Maestro L.Alinari, ed è stata restauratrice di vetrate nell’Antica Bottega Barontini. E’ quindi approdata agli studi scenografici, operando in qualità di pittrice e scultrice, per affinare il percorso creativo tra Londra e Milano.
Sull’arte di Eva Zuccolo pesano in egual misura origini geografiche e percorso formativo. Così, se nei solchi e nelle malte leggiamo tutto il laborio materico della ricerca friulana; la trasfigurazione paesaggistica dell’io interiore è in certo modo costante della tradizione veneta. Si pensi al vedutismo, o si pensi a Emilio Vedova. Le due anime si fondono nelle Città invisibili, che- come nell’omonimo romanzo di Calvino – sono luoghi immaginari, in molti casi impossibili, nati da riletture intime di scenari esteriori. Ambienti fittizi, di pensiero e creazione, dove la realtà è scavata, graffiata, solcata dagli stati d’animo fino ad astrarsi. A farsi altro. A divenire, anche se esiste, comunque irreperibile a occhi altrui. A conti fatti, è un po’ quello che avviene a tutti noi quando, rivivendo nei ricordi un luogo caro, finiamo col farlo nostro, estraneo all’oggettività di occhi neutrali. Perché, come scriveva Calvino: “di una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”.
Ilaria Dot
Ufficio Stampa Galleria La Fortezza.
Inaugurazione 5 febbraio ore 18
Galleria La fortezza
via Ciotti, 25 - Gradisca d'Isonzo (GO)
Orario: giov e ven e sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30. Domenica dalle 10.30 alle 12.30
Ingresso libero