Sine Fabula. In mostra 12 lavori recenti perlopiu' inediti, che l'autrice ha realizzato proseguendo il filone di ricerca che lega uomo e paesaggio. A cura di Carlo Sala.
a cura di Carlo Sala
La Galleria Perlini Arte inaugura la sua nuova sede a Padova con la personale Sine fabula della giovane pittrice Chiara Sorgato, testimoniando così la sua attenzione per le ultime tendenze dell’arte contemporanea. La mostra, curata da Carlo Sala, presenta una dozzina di lavori recenti perlopiù inediti, che l’autrice ha realizzato proseguendo il filone di ricerca che lega uomo e paesaggio.
Dal titolo dell’esposizione, è possibile comprendere come la Sorgato nelle sue raffigurazioni non abbia mai l’intento di creare una narrazione compiuta. Osservando le opere vediamo vari frammenti di realtà che si incasellano tra loro fondendosi in modo immaginifico.
Ogni accadimento posto in essere abbandona il suo significato originario, per ricreare uno scenario dalle tante sfaccettature. Lo spettatore è colpito da storie che sembrano rette da un non sense globale, fatto di ironia e lievità. L’artista non vuole dare una lettura univoca alle immagini proposte, e ogni fruitore si crea una propria lettura personale. Si potrebbe supporre (a torto) che queste figure siano il frutto di una sorta di autobiografismo dell’artista, invece la differenza è netta. Semmai sono accadimenti frammentari che rimangono impressi nella sua mente. Non si può parlare di memoria, non vi è una volontà di ordinare le visioni, semmai sembrano scenari frutto dell’inconscio ricostruiti senza una ratio delineata. Se è possibile trovare un filo comune a questi svolgimenti nei vari quadri, è la presenza costante di entità buone relazionate a cattive, ma senza mai estrinsecarsi con le sembianze classiche del protagonista e del suo antagonista. Le azioni sono celate sotto oggetti e figure simboliche, che a tratti hanno qualche richiamo iconico, ma la loro vera natura è l’essere tasselli di una mitologia personale dell’artista.
Nelle tele recenti il colore diviene sempre più fluido. Negli interni i mobili perdono la loro funzione assumendo nuove forme. Nei paesaggi, invece, la mutazione non coglie il singolo elemento, semmai è una lieve astrazione globale che agisce in termini evocativi. In questi scenari, si assiste ad un abbandono dei fattori realistici, intesi come dettaglio pressante e fine a se stesso. Rimane comunque una grande stratificazione del dato pittorico, con dei tocchi di un virtuosismo ricercato ma attuale.
Opere che potrebbero portare e domande più che giustificate: cosa stanno facendo la bambina con il cappello e l’animaletto fantastico che le sta vicino? Perché una squadra di calcio schierata si contrappone ad un toro bianco? E’ una donna o una statua marmorea ad essere posta all’ingresso della casa? La riposta sta ad ognuno di noi, non c’è un canovaccio definitivo, lo svolgimento è ancora in corso, una conclusione forse non è prevista, le immagini sono sine fabula.
Inaugurazione 5 febbraio ore 18.30
Perlini Arte
Riviera San Benedetto, 56 - Padova
Dal lunedi al sabato ore 10-13 e 15.30-19.30
Ingresso libero