Portraits 1975-2002. Con l'installazione che presenta per questa occasione l'artista ripercorre la propria vita e la propria carriera di performer attraverso una serie di video in cui compaiono intensi primi piani del suo viso realizzati nel corso delle performances stesse inoltre sara' presentato un video inedito realizzato quest'estate a Stromboli.
Martedì 5 novembre, alle ore 19 presso la sede milanese della galleria Lia Rumma
s'inaugura, con un progetto appositamente concepito, la mostra personale di
Marina Abramovic Portraits 1975-2002
Marina Abramovic è nata in Montenegro nel 1946. Sin dagli esordi, a Belgrado
negli anni Settanta, è stata una delle protagoniste indiscusse della scena
artistica internazionale.
Il corpo è sempre stato lo strumento delle sue performance, l'autocontrollo ed i
limiti fisici e mentali il suo parametro. Questo l'ha spinta a realizzare azioni
incentrate sulla resistenza fisica, psicologica ed emotiva nei confronti del
dolore, dello sfinimento e del pericolo, intesi come agenti di una
trasformazione personale che permette di attivare canali di comunicazione al di
là del razionale.
La relazione con il pubblico costituisce, per Marina Abramovic, fonte di energia
e di riscontro rispetto all'effetto catartico e liberatorio dei suoi interventi.
La prima performance risale al 1973. Si tratta di Rhythm 10: mettendo in atto la
rivisitazione di un gioco russo, l'artista colpisce velocemente, con un coltello
che tiene in una delle mani, lo spazio tra le dita allargate dell'altra mano,
appoggiata su un tavolo, finché non risulta aver ferito la mano 20 volte. A
questo punto, avendo registrato l'azione, riavvolge il nastro e ripete il gioco
tagliandosi venti volte esattamente negli stessi punti, cercando di fondere
passato e presente.
Le prime performance, assolutamente effimere, furono documentate esclusivamente
attraverso immagini crude, in bianco e nero, e attraverso brevi testi
descrittivi.
La riflessione sulle modalità espressive di Abramovic non può essere disgiunta
dalla considerazione delle sua personalità . Lei stessa dichiara che l'artista
non può che trarre dal proprio vissuto l'ispirazione e il materiale su cui
lavorare.
Per Marina Abramovic parlare del futuro significa riportare alla luce il
passato.
Con l'installazione che presenta in occasione della sua prima mostra presso la
Galleria Lia Rumma, l'artista ripercorre la propria vita e la propria carriera
di performer attraverso una serie di video in cui compaiono intensi primi piani
del suo viso realizzati nel corso delle performance stesse e per la prima volta
sarà presentato un video realizzato quest'estate a Stromboli.
L'artista sarà presente in Galleria in occasione dell'inaugurazione.
Galleria Lia Rumma Milano, Via Solferino, 44 Tel.+39.02.29000101, Fax +39.02.29003805
Martedì 05 Novembre 2002, ore 19.00
Orario galleria: dal martedì al sabato, dalle 11.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30