Uno spettacolo di Emma Dante
La trilogia e' composta di tre spettacoli autonomi ma indissolubilmente legati da temi di marginalita': poverta', vecchiaia e malattia. Acquasanta, capitolo I, Il castello della Zisa, capitolo II, Ballarini, capitolo III. Tutti i personaggi della trilogia inforcano gli occhiali. Sono mezzi cecati. Malinconici e alienati. "In uno stato catatonico, Nicola sta seduto su una piccola sedia, da quando, bambino, fu strappato alla zia nel quartiere popolare della Zisa dove viveva davanti a un favoloso castello... in quel castello e' rinchiusa la sua infanzia, la sua spensieratezza... dalla mattina alla sera davanti alla finestra se ne stava a contare i diavoli appollaiati sul tetto e a difendere il castello che di notte diventava d'argento cu tutti 'i stedduzzi che ci facevano da coroncina'. Ma un giorno, Nicola, guardiano del castello con la maschera di drago e i guanti di artigli, viene spodestato. Allora s'incanta, per sempre. Siamo noi che gli vediamo alzare gli occhi al cielo, emettere un urlo, quell'urlo imprigionato nel suo corpo, siamo noi che lo sentiamo parlare, raccontare, accendersi di passione. Dura il tempo di un fiammifero questo nostro risveglio" (Emma Dante). Una Produzione Sud Costa Occidentale in coproduzione con Teatro Stabile di Napoli, CRT Centro di Ricerca per il Teatro con il sostegno di Theatre du Rond Point - Paris (Biglietti intero 30, ridotto 21-15).