Triennale di Milano
Milano
viale Alemagna, 6
02 724341 FAX 02 72434239
WEB
Emilio Cavallini
dal 14/2/2011 al 26/2/2011
10.30-20.30, gio e ven 10.30-23, chiuso lunedi'

Segnalato da

CLP Relazioni Pubbliche




 
calendario eventi  :: 




14/2/2011

Emilio Cavallini

Triennale di Milano, Milano

La mostra, dal titolo 'Trasfigurazione' propone un percorso di opere che coprono la vicenda creativa di Cavallini dal 1980. L'esposizione ha come punto centrale un'installazione che il pubblico potra' seguire in divenire; l'artista infatti la elaborera' durante il periodo di apertura. E' una costruzione che nasce da una riflessione sull'arte, sul quotidiano e sulla natura, unite alla matematica e a principi di architettura.


comunicato stampa

a cura di Benedetta Barzini

“Se voglio essere me stesso devo cercare uno uguale a me dentro di me”, queste parole di Emilio Cavallini accoglieranno le persone che visiteranno la sua mostra performance in programma alla Triennale di Milano dal 16 al 27 febbraio 2011. 
Sarà un percorso molto suggestivo quello che l’artista ha pensato per gli austeri spazi milanesi, un percorso di 30 opere realizzate negli ultimi dieci anni, frutto di una vicenda espressiva iniziata negli anni Settanta, e che avrà come punto centrale la performance che il pubblico potrà ammirare nel suo divenire; Cavallini infatti inizierà a costruire questa installazione, dal titolo Trasfigurazione, alcuni giorni prima dell’inaugurazione e la completerà durante il periodo di apertura.
Così spiega Cavallini il suo approccio all’installazione: “Trasfigurazione è creata utilizzando il MODULOR, la scala di proporzioni basate sulla misura dell’uomo inventate da Le Courbusier, ricavata dalla lunga tradizione di Vitruvio. Una stanza immaginaria - 4 metri per 4, montata su una struttura in plexiglass alta 2 metri e 39 centimetri - il cui spazio frazionato da kilometri di filo matematicamente distanziati, lascia all’interno spazio al proprio corpo per muoversi come l’uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci”.
Una costruzione che nasce da una riflessione su quanto Cavallini ha visto e vissuto non solo nell’arte, ma nell’accadere di ogni giorno e nella natura, dallo studio della matematica e dell’architettura. Il filo rappresenta la strada, la lunghezza infinita: il percorso necessario per realizzare il sogno della vita.
“L’assenza del colore - continua Cavallini - rappresentato da diversi tonalità di grigio, mostra l’oggetto che si vede ma non si raffigura, si può solo cogliere per intuizione, in una forma diafana. Si realizza così l’oggetto, che rappresenta l’arte che si fa uomo, l’uomo che si rappresenta come arte; l’oggetto stesso diventa l’immagine  unica e imprescindibile del suo esistere come persona”.
L’idea dell’artista è che questo cubo reticolato, realizzato in mezzo al visitatore, indichi un percorso esistenziale senza limiti, dove è possibile fare tutto ma è necessario sapere la strada che si deve fare.
Il lavoro fa parte di un nuovo suprematismo e costruttivismo astratto revisionato e attualizzato con i tempi imposti del nuovo secolo.
Si realizza così l’oggetto al di fuori dell’arte pronto a comunicare con chi si trova sulla stessa lunghezza d’onda, dove l’arte è l’uomo e l’opera è l’imprescindibile rappresentazione della sua persona.
Ecco perché un’introduzione alla mostra segnata dalle parole dell’autore, ecco perché è cosi importante il dialogo con il pubblico soprattutto in un’ottica di installazione in progress, nel tentativo di costruire un dialogo continuo con le persone.
Una sensibilità dell’artista così forte per il visitatore che deriva da quello che è l’altra “passione” di Cavallini: la moda. Egli è infatti un imprenditore tessile, fondatore della ditta Stilnovo che produce 4 milioni di calze fantasia all'anno che esporta in tutto il mondo, quindi con un’attenzione particolare per il gusto del “consumatore”.
I suoi prodotti d’avanguardia utilizzano tagli geometrici, motivi optical, e una forte componente di influssi dell’arte del 900.
In occasione della mostra in Triennale Skira, pubblica il volume Emilio Cavallini a cura di Benedetta Barzini con testi di Laura Cherubini, Silvia Pegoraro, Yuri Primarosa e Sergio Risaliti.

E’ possibile vedere un’anteprima del lavoro che sarà presentato in Triennale collegandosi a http://artwork.emiliocavallini.com/

Immagine: Emilio Cavallini, Biforcazione strutturale tubolare, 180 x 180 cm

Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche T. +39 02 433 403 / +39 02 36571438 – F. +39 02 4813841 press@clponline.it
Lucia Crespi T. 02 89415532 -  02 89401645 - F. 02 89410051 lucia@luciacrespi.it

Anteprima riservata alla stampa martedì 15 febbraio dalle 10.30 alle 14.30
Interverranno: Pietro Maraini, Benedetta Barzini, Laura Cherubini, Sergio Risaliti, Yuri Primarosa, sarà presente Emilio Cavallini
Inaugurazione martedì 15 febbraio, ore 18.00

Triennale di Milano
viale Alemagna 6
Orari: martedì – domenica  10.30-20.30; giovedì - venerdì 10:30 – 23:00; lunedì chiuso
Ingresso libero

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