Fondazione Forma per la Fotografia
Milano
piazza Tito Lucrezio Caro, 1
02 58118067 FAX 02 89075418
WEB
Paolo Pellegrin - Stefano Cerio
dal 16/2/2011 al 19/3/2011
tutti i giorni 10-20, giov e ven 10-22

Segnalato da

Laura Bianconi




 
calendario eventi  :: 




16/2/2011

Paolo Pellegrin - Stefano Cerio

Fondazione Forma per la Fotografia, Milano

La mostra 'Dies Irae' di Paolo Pellegrin raccoglie in oltre 200 immagini storie e reportage realizzati seguendo la strada del fotogiornalismo puro. Pellegrin incarna una nuova generazione di fotogiornalisti, attento sempre a mantenere un atteggiamento etico, nella forma e nei modi del proprio lavoro. Stefano Cerio ha percorso il Paese cercando di cogliere, nella loro veste invernale e quasi obsoleta, il senso, o meglio il non senso, dei parchi acquatici. Quando cala il sipario e lo spettacolo finisce, queste recenti acquisizioni dei litorali vacanzieri non sono che scheletri silenziosi, lasciati a rivelare il vuoto del divertimento forzato.


comunicato stampa

DIES IRAE
fotografie di Paolo Pellegrin

Giovedì 17 febbraio 2011 alle ore 18.30 inaugura, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra Dies Irae, fotografie di Paolo Pellegrin.

La carriera di Paolo Pellegrin è costellata da innumerevoli premi e riconoscimenti internazionali, segno di quanto la forza e l’intelligenza dei suoi lavori si impongano, nel corso del tempo, come parti di un’opera universale e coerente. Pellegrin incarna una nuova generazione di fotogiornalisti: cosciente dei nuovi mezzi di produzione e di diffusione delle immagini di attualità, impegnato a rinnovare la visione degli avvenimenti che documenta, attento sempre a mantenere un atteggiamento etico, nella forma e nei modi del proprio lavoro.

Paolo Pellegrin usa spesso una metafora: la fotografia per lui è come una lingua da imparare. Una lingua lontana, magari di un ceppo sconosciuto, a cui ci si avvicina, affascinati dal suo mistero. Poco a poco, il mistero svela i contorni e si lascia cogliere e permette a chi l’adopera, al fotografo, di usarla per raccontare storie.

E di storie Paolo Pellegrin ne ha narrate parecchie. Di quelle a volte dure, tragiche perfino, come la guerra, la prigionia, il dolore, i disastri ambientali. Ogni volta, per ogni storia, Pellegrin ha cercato di comprendere, di non giudicare ma di seguire con lo sguardo quel che accadeva e di interpretarlo con tutta la sua esperienza di giornalista e la sua sensibilità di essere umano.
Questa mostra, la prima grande retrospettiva dedicata al suo lavoro, raccoglie in oltre 200 immagini molte di queste storie e di questi reportage realizzati seguendo la strada quella del fotogiornalismo puro, che non ha paura di guardare negli occhi il mondo e, soprattutto, di raccontarlo.

“Il mio ruolo – la mia responsabilità – è di creare un archivio della nostra memoria collettiva”, dichiara Pellegrin. Nessuno come lui ha saputo rinnovare gli insegnamenti e i principi della tradizione del fotogiornalismo in una nuova chiave, con un linguaggio nuovo; quello del ventunesimo secolo.

Paolo Pellegrin nasce a Roma nel 1964. Comincia a fotografare negli anni ‘80. Nel 1999 entra a Magnum Photos (membro nel 2005). Segue l’attualità internazionale e pubblica sulle principali testate del mondo. Nel 1995 il suo reportage sull’AIDS in Uganda vince il primo premio al World Press Photo (categoria “Daily Life”): primo di una serie di riconoscimenti fra cui Kodak Young Photographer Award, Visa D’Or di Perpignan, il WPP 2000, categoria “People in the News” per il lavoro sul Kosovo e il prestigioso Hasselblad Grant. Nel 2002 ottiene l’Hansel-Meith Award e il primo premio al WPP, categoria “People in the News”. Nel 2005 vince il primo premio del WPP, categoria “Ritratti-Stories”. Recentemente ha realizzato il libro As I was dying e ha partecipato alla collettiva di Magnum Ricominciare a vivere. Ha pubblicato: Cambogia con MSF e Kosovo: The Flight of Reason.

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Stefano Cerio
AQUAPARK

Giovedì 17 febbraio 2011 alle ore 18.30 inaugura, presso la Fondazione Forma per la Fotografia, la mostra Aquapark, fotografie di Stefano Cerio.

Strane e sinuose costruzioni colorate, i parchi acquatici – per tutti, Aquapark – in estate promettono frescura, divertimento, onde addomesticate, piccoli e innocui brividi, tinte sgargianti e divertimento di massa. Ma è soprattutto d’inverno che le loro bizzarre architetture rivelano la loro assurda realizzazione, il paradosso con cui sono costruite: assicurare svago per tutti, rapido, vicino casa e a buon mercato. Stefano Cerio ha percorso il nostro paese cercando di cogliere, nella loro veste invernale e quasi obsoleta, il senso, o meglio il non senso, dei parchi acquatici. Quando cala il sipario e lo spettacolo finisce, queste recenti acquisizioni dei nostri litorali vacanzieri non sono che scheletri silenziosi, lasciati a rivelare il vuoto e il non senso del divertimento forzato.

Le splendide immagini a colori, in grande formato, di Stefano Cerio diventano una interpretazione artistica dei silenzi di questi spazi rimasti vuoti, del loro surreale rapporto con il paesaggio e dell’anacronistica ricerca di una felicità effimera da cogliere a tutti i costi.

La mostra è accompagnata dal volume omonimo con testi di Gabriel Bauret e Cristiana Perrella edito da Contrasto.

Stefano Cerio vive e lavora tra Roma e Parigi. Inizia la carriera di fotografo a 18 anni collaborando con L’Espresso. Dal 2001 si interessa di fotografia di ricerca e video. Espone al Diaframma di Milano, alla galleria Recalcati di Torino, mentre del 2004 è il progetto “Machine Man” al Lattuada Studio di Milano. Nel 2005 la Città della Scienza di Napoli gli dedica una personale: “Codice Multiplo”. Nel 2008 realizza per la regione Piemonte una installazione per la mostra “Le Porte del Mediterraneo” a Rivoli e espone alla Changing Role di Roma con “Souvenirs”. Nel 2009 la sovraintendenza di Napoli organizza una personale nella Certosa di Capri dal titolo “Sintetico Italiano”. Nel 2010 realizza due mostre alla Galerie Italienne di Parigi ed espone al museo Madre di Napoli nella collettiva “O'Vero”.

La Fondazione Forma per la Fotografia, creata da Contrasto, si avvale della collaborazione di Corriere della Sera e ATM che ospita FORMA all'interno dello storico deposito dei tram del quartiere Ticinese.

FORMA si avvale dell’indispensabile partecipazione di Canon Italia oltre che del supporto di Coop e Fastweb.

Immagine: Stefano Cerio

Ufficio Stampa Forma
Laura Bianconi tel. 02 58118067 stampa@formafoto.it - lbianconi@formafoto.it

Inaugurazione Giovedì 17 febbraio 2011 alle ore 18.30
  
Fondazione Forma per la Fotografia
Piazza Tito Lucrezio Caro, 1 - Milano
Tutti i giorni dalle 10 alle 20
Giovedì e Venerdì fino alle 22. Chiuso il Lunedì
Costo biglietto: 7.50 euro Ridotto 6 euro Scuole 4 euro

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Irene Kung
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