In mostra una doppia serie d'immagini, su temi che si potrebbero definire 'basilari ': Pani e Volti. Le forme emergono dall'oscurita' intensa del nero fotografico e, il cibo per eccellenza dei popoli, appare come oggetto misterioso: meteoriti, crateri lunari, paesaggi magmatici, figure antropomorfe.
Martedì 15 febbraio alle 18.00 sarà inaugurata la mostra fotografica di Antonio Biasiucci dal titolo “Pani – Volti”.
Il lavoro che Biasiucci presenta al Museo di Capodimonte, dopo anni di attività e intense ricerche, è incentrato su una doppia serie d’immagini – circa 30 opere - che si potrebbero definire ‘basilari ’: Pani e Volti.
Il lavoro sul pane è semplice e al tempo stesso complesso: le forme emergono dall’oscurità intensa del nero fotografico e, il cibo per eccellenza dei popoli, appare come oggetto misterioso: meteoriti, crateri lunari, paesaggi magmatici, figure antropomorfe ma “ i pani rappresentano –sostiene Biasiucci- per i quattro elementi naturali che lo compongono, l’epifania della vita”.
I volti, emergono anch’essi da una oscurità che ne esalta le differenze somatiche, sono in realtà calchi dei visi di tribù africane realizzati dall’antropologo Lidio Cipriani negli anni ’30, e conservati nel Museo di Antropologia dell’Università Federico II di Napoli. I volti nelle foto di Biasiucci si trasformano in una allegoria disperata e icastica dell’esistenza umana, cercata non nell’individualità dei singoli ma nella moltitudine delle diversità, delle differenze di etnie e di culture, “il lavoro sui volti- aggiunge l’artista- è una riflessione sulla morte, i pani e i volti sono in un nero profondo, un universo che unisce la vita e la morte”.
La mostra, a cura di Angela Tecce, è organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli, con la collaborazione dell’ Università di Napoli Federico II-Centro Musei delle Scienze Naturali\Museo di Antropologia e del Museo Madre; contributo di Impresa & Factor spa; di Digid’a-digital&bw darkroom Roma.
Biografia
Nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. Si trasferisce a Napoli nel 1980 dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane e contemporaneamente una ricerca sulla memoria personale, fotografando riti, ambienti e persone del paese nativo. Nel 1984 inizia a collaborare con l’Osservatorio Vesuviano, svolgendo un ampio lavoro sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Nel 1992 vince ad Arles il premio “European Kodak Panorama”. Fin dagli inizi della sua attività, lavora a una ricerca che si radica nei temi della cultura del sud e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell’esistenza.
Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni tra cui: MAXXI di Roma, Centre Méditerranéen de la Photographie, Bibliothèque Nationale de France di Parigi, Departamento de investigación y documentación de la Cultura Audiovisual di Puebla, in Messico, Centre de la Phothographie di Ginevra, Château d’Eau di Tolosa, Maison Européenne de la Photographie di Parigi, Fondazione Banca del Gottardo di Lugano, Musée de l’Elysée di Losanna, Galleria Civica di Modena, Fondazione Banco di Napoli, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l’Arte Contemporanea di Guarene (Cn) e Galerie Freihausgasse di Villach, Austria, Istituto Nazionale per la Grafica, Roma, PAN Palazzo delle Arti, Napoli, Collezione Banca Unicredit, MADRE Museo d’Arte contemporanea Donna Regina, Napoli.
Ha ottenuto importanti riconoscimenti tra cui, per il volume Res. Lo stato delle cose – pubblicato nel 2004 – il “Kraszna-Krausz Photography Book Awards” nel marzo 2005 e il “Premio Bastianelli” nell’aprile dello stesso anno.
Il catalogo è edito da Peliti Associati.
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Inaugurazione Martedì 15 febbraio 2011, alle 18
Museo di Capodimonte
via di Miano, 2 - Napoli
Orario: ore 14 -19.30 (la biglietteria chiude un’ ora prima); chiuso il mercoledì
Ingresso: mostra e museo euro 7,50, fino alle ore 16 - gratuito dalle ore 16 alla chiusura.