Le opere esposte appartengono alla collezione privata dell'artista e rappresentano una sintesi del suo lavoro che affonda le sue radici nel surrealismo ma non trascura l'ironia dell'arte pop americana: macchine, utensili, attrezzi e componenti meccanici, raffigurati con grande precisione, acquistano un'enigmatica monumentalita', divenendo stupefacenti icone del mondo contemporaneo.
Dal 30 ottobre al 20 novembre 2002 la galleria ACS EDITIONS (via Borromei 2,Milano) ospiterà una mostra personale di Konrad Klapheck, figura di primo piano dell’arte contemporanea tedesca.
Parteciperanno all’inaugurazione l’artista e Arturo Schwarz.
Le opere esposte appartengono alla collezione privata dell’artista e rappresentano una sintesi del suo lavoro che affonda le sue radici nel surrealismo ma non trascura l’ironia dell’arte pop americana: macchine, utensili, attrezzi e componenti meccanici, raffigurati con grande precisione, acquistano un’enigmatica monumentalità , divenendo stupefacenti icone del mondo contemporaneo.
Così afferma Klapheck in merito alle sue opere “I miei quadri devono essere considerati come un insieme, un’epopea i cui attori principali non sono impersonati dall’uomo ma dai suoi oggetti quotidiani d’uso più immediato. Forse questi servono meglio che non il ritratto dei loro inventori a rappresentare la commedia umana di oggi.â€
Nato nel 1935 a Dusseldorf, Konrad Klapheck è attivo dalla metà degli anni Cinquanta e protagonista di eventi espositivi presso i più importanti musei del mondo.
In occasione della mostra sarà presentata una monografia (edita da Gabrius), introdotta da un saggio di Arturo Schwarz (il più autorevole conoscitore dell’opera dell’artista), che ripercorre la carriera di Klapheck dagli esordi a tutto il 2001 riproducendo oltre centoquaranta opere.
Il volume - e in questo sta la sua unicità , nonché un ulteriore motivo di interesse per appassionati, critici e collezionisti – presenta per la prima volta una serie di lavori assolutamente inediti, che hanno per soggetto la figura umana. Arricchiscono il volume alcuni scritti dello stesso Klapheck, di André Breton e Werner Schmalenbach.
Galleria ACS Editions
via Borromei, 2
Milano