Life Less Ordinary. La mostra vuole richiamare l'attenzione sulle prime pagine della rivista 'Life' che l'artista rielabora, illustrando la rappresentazione degli eventi che hanno cambiato il mondo con immagini provenienti dalla cultura pop e dai territori del fumetto, della moda, della pubblicita' e della musica.
Nel pop batte un cuore oscuro: lampi di orrore che, con il sorriso
preconfezionato dei cartoni animati, assistono attoniti a guerre
sanguinose, stragi di innocenti e carestie. Max Papeschi, figlio
ribelle di un’età che ha censurato la realtà a colpi di cartoon, è
un’artista che trova la sua fonte di ispirazione nelle contraddizioni
che ci circondano: un esponente della digital art che con forza,
grazia e ironia porta sulla tela quel rimosso filo rosso in grado di
avvolgere in un’unica storia Mickey Mouse e il nazismo, Bart Simpson e
l’occupazione statunitense dell’Iraq, la posa sensuale di Marylin
Monroe e il rovinoso crollo delle Torri Gemelle.
Visionario quanto basta per colpire duro il cuore delle cose, Max
Papeschi non passa mai inosservato. Accusato ora di apologia di reato,
ora di pura e semplice mistificazione, l’artista milanese ha fatto
parlare di sé i giornali di mezzo mondo, gettando scompiglio nelle
città – Roma, Milano, Varsavia, Tokio… – in cui di volta in volta è
stato esposto il suo lavoro. Di certo Papeschi non si è adagiato
sugli allori e, mostra dopo mostra, ha affrontato temi via via più
complessi: dalla religione alla violenza, dal perbenismo borghese allo
scontro tra le culture.
Dopo il successo della personale romana ospitata dalla galleria Mondo
Bizzarro nel settembre del 2009, Papeschi torna nella capitale, ancora
da Mondo Bizzarro, con una mostra incentrata sulla storia
contemporanea. LIFE Less Ordinary, infatti, vuole richiamare
l’attenzione sulle prime pagine di una rivista autorevole come «Life»
che, con il consueto piglio profondo e graffiante, Papeschi rivisita,
illustrando la rappresentazione degli eventi che hanno cambiato il
mondo (dallo sbarco sulla Luna alla caduta del muro di Berlino,
dall’assassinio di Kennedy alla guerra nel Vietnam…) con immagini –
opportunamente decontestualizzate – provenienti dalla cultura popolare
e dai territori del fumetto, della moda, della pubblicità e della
musica rock.
Il risultato finale è un caleidoscopio di possibilità cromatiche che,
improvvisamente, riportano all’attenzione di tutti un’idea di realtà
altrimenti destinata a soccombere sotto il peso del politicamente
corretto e della censura.
Inaugurazione: sabato 26 febbraio 2011, ore 18.30 - 21.30
Mondo Bizzarro Gallery
via Reggio Emilia 32 c/d - Roma
Orari: dal lunedì al sabato 12.00 - 20.00
domenica 16.00-20.00