Saskia Olde Wolbers
Piero Gilardi
Alessandro Bellucco
Roger Welch
Joseph Beyus
Giacomo Zaza
La mostra presenta lo sfaccettato tema della Differenza in un percorso storico che parte da Joseph Beyus e giunge fino ad oggi, segnalando alcune delle tappe di questa complessa tematica, che e' critica al Logos, alle strutture ed alle limitazioni di pensiero e di linguaggio e che approda alla decostruzione di questi confini e condizionamenti
Museo laboratorio
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA
A cura di Giacomo Zaza
A. Bellucco, J. Beuys, G. Brecht, G. Dicrola, M. Disler, P. Gilardi
R. Johnson, J. Kounellis, R. Longo, S. Olde Wolbers, M. Wagner K, R. Welch
La mostra presenta lo sfaccettato tema della Differenza in un percorso storico
che parte da Joseph Beyus e giunge fino ad oggi, segnalando alcune delle tappe
di questa complessa tematica, che è critica al Logos, alle strutture ed alle
limitazioni di pensiero e di linguaggio e che approda alla decostruzione di
questi confini e condizionamenti.
La decostruzione si radicalizza in un'alternanza tra identità e superamento,
un'alternanza che diviene convergenza, corrispondenza: scardinare, demolire le
identità dell'uomo, della natura e dunque della forma e dei linguaggi, implica
il tendere ad un superamento perenne e progressivo di queste e di nuove
identità , rendendo protagonista la Differenza. Alla decostruzione sottende il
bisogno di un flusso di energia (fisica), sottratta alla vita piatta e
monolitica dell'uomo postmoderno, che apre ad un rapporto improvviso con "spazi
transizionali", tra il pensare ed il sentire, fra realtà interne e vita
esterna.La strategia dell'artista segna un primato nell'insorgenza della
Differenza.
Il progetto espositivo propone un'orchestrazione di diversi lavori, alcuni
realizzati per l'occasione dagli stessi artisti partecipanti, all'interno del
percorso tematico tracciato. Lo spettatore viene sottoposto ad una varietà di
visioni poliedriche, ad un flusso di motivi legati al contenuto ed al concetto
della differenza. Le opere dialogano tra di loro in un percorso che parte dalle
pratiche aleatorie di Brecht o dalle strategie individuali-collettivistiche di
Beuys e giunge ad esperienze di realtà virtuali del video Placebo 2002, della
giovane artista olandese Saskia Olde Wolbers, a quelle interattive
dell'installazione bionica di Piero Gilardi (Liquid Breath).
Questa mostra include, inoltre, opere inedite per Roma quali i Portraits di
Roger Welch e i grandi ritratti di Alessandro Bellucco (Architetture perdute,
2001), non risparmiando di mettere a fuoco l'attività di artisti celeberrimi
(Kounellis, Disler) o meno noti (Dicrola, Wagner K), letta attraverso i temi
della non-identità , della differenzialità soggettiva, del differimento
spazio-temporale.
La mostra è proposta nell'ambito del Dottorato di Ricerca "Arte di Confine" e
dei relativi corsi sperimentali di Stage/Master in Cura Critica ed Installazione
Museale, voluti dal direttore del Museo Simonetta Lux, e realizzati del curatore
del MLAC Domenico Scudero.
Immagine: Alessandro Bellucco, Paesaggio Materno
Inaugurazione: martedì 19 novembre 2002 ore 18:30
Dal 19 al 29 novembre 2002, lunedì - venerdì 10 - 20
Museo laboratorio Piazzale Aldo Moro 5 Roma