Solo gli ingenui muoiono d'amore. 'Lo spettatore deve ricevere dal nostro lavoro acqua cristallina. Cerchiamo di comunicare la nostra commozione in una storia comprensibile a tutti. Chi possiede piU' mezzi capirA' qualcosa, chi ha meno mezzi vedra' qualcosa d'altro, ma non restera' escluso da questa terra. Nemmeno i bambini'. Teatro de Los Andes
Solo gli ingenui muoiono damore
tratto da unidea di Franco Ferramosca e Dolly Albertin
testo, regia e interpretazione César Brie
assistente alla regia Maria Teresa Dal Pero
19-24 novembre 2002
Lo spettatore deve ricevere dal nostro lavoro acqua cristallina.
Cerchiamo di comunicare la nostra commozione in una storia comprensibile
a tutti. Chi possiede più mezzi capirà qualcosa, chi ha meno mezzi vedrÃ
qualcosa daltro, ma non resterà escluso da questa terra. Nemmeno i
bambini.
Teatro de Los Andes
Un intenso dialogo con se stesso.
Un uomo veglia labito di un morto mentre attende i parenti e gli amici
che arriveranno a dare lultimo commiato alla salma.
Luomo ricorda linfanzia del morto, i suoi amici, sua madre e suo
padre, la sua educazione sessuale, la sua iniziazione nella politica, le
sue sventure damore, le sue ossessioni artistiche.
Mentre ricorda, luomo si veste con labito del morto. Nessuno arriva.
Verso la fine luomo rivela la sua identità . È lui il morto, così solo
che deve vegliare se stesso. Carica il suo bagaglio di ricordi, damore,
di idee, e si avvia verso il forno crematorio a ridurre in cenere e fumo
le memorie della sua esistenza.
Un flaco, solo un povero flaco che parla con se stesso, tace, si
risponde. In spagnolo questo nomignolo si usa per le persone magre, ma
anche per indicare uno stupidotto, uno di quei babbei innocui che
esistono in ogni paese. E questo flaco è uno da niente, un morto senza
una sola femmina che lo pianga o un figlio che soffra per lui. Un
uccello senza ali che, anche se le avesse avute, non avrebbe mai
imparato a volare. Un morto lasciato solo con le sue candele, le sue
bottiglie che raccontano una vita, una povera vita senza ideali, senza
battaglie vinte, ma nemmeno perse. César Brie piange la sua condizione
di uomo solo, di un flaco che non si voleva sentire indispensabile ma
soltanto vivere in armonia con gli altri. Altri che lo hanno rifiutato,
un padre ammalato, una donna troppo amata, troppo impegnati per
accorgersi di un povero uomo che alla fine si è impiccato per vedere
cosa si provava a fare il pendolo.
Il Teatro de Los Andes nasce nellagosto del 1991 in Bolivia. Il suo
fondatore, César Brie, è stato co-fondatore della Comuna Baires e, dal
1987 al 1990, ha partecipato al lavoro teatrale dellOdin Teatret. I
suoi componenti vivono a Yotala, vicino a Sucre, in un teatro-fattoria
dove preparano, presentano, alloggiano altri artisti, realizzano
incontri e seminari.
Con il nostro teatro ci proponiamo di formare un attore-poeta, nel
senso etimologico del termine: facitore, creatore. Colui che crea e fa.
Per questo realizziamo un allenamento quotidiano, fisico e vocale, e
lavoriamo su forme di composizione e improvvisazione. Cerchiamo di unire
nelle nostre opere le riflessioni sullo spazio scenico, sullarte
dellattore e la necessità di raccontare storie, di ricordare, di
tornare in sé. Ci proponiamo un teatro che potremmo chiamare
dellumore e della memoria.
Quello teorizzato da César è un teatro aristocratico e popolare
insieme. È aristocratico perché si rivolge alla parte migliore di noi;
è popolare perché è cristallino: la sua complessità è una distillazione
di materiali; il prodotto dello spettacolo è proprio come lacqua,
apparentemente semplice, ma molto complessa nella sua costruzione di
atomi e cellule.
Cristina Vercellone, il Cittadino, 31 maggio 1996
ORARI
feriali: ore 20.45 chiuso lunedì
festivi: ore 16.00
22 - 23 novembre ore 22.00
BIGLIETTI
intero ¤ 15
* ridotto ¤ 10
** super ridotto ¤ 7,5
* Giovani fino a 25 anni, studenti universitari, allievi di scuole di
danza e teatro, ACCU, CRAL del Comune di Milano, Accademia di
Comunicazione, ARCI, TCI, Fondazione Mazzotta, abbonati Radio Popolare,
Pink Card - Provincia di Milano, Life Gate, Teatro Libero, Club La
Repubblica.
** Anziani e abbonati Teatro Verdi.
Tutte le riduzioni verranno applicate previa presentazione di relativa
tessera associativa, documento o, nel caso della Fondazione Mazzotta,
del biglietto dingresso della mostra in corso.
Prevendita TicketOne 02392261
prenotazioni 02.89011644
CRT Teatro dellArte
Viale Alemagna, 6 - 20121 Milano