La terza via. Le sculture dell'artista si articolano in un ambito matematico-geometrico, giungendo ad oggetti inediti in cui solo lontanamente l'elemento naturalistico del legno influisce sulle strutture ritmiche.
Approccio alla “terza via” delle sculture di Guido Moretti.
Iniziare a parlare delle sculture di Guido Moretti è come inoltrarsi in uno spazio, o meglio in un iperspazio, in cui la geometria svolge le sue trame producendo oggetti meravigliosi che, accanto ad un estremo rigore formale, ci fanno toccare prodotti estetici in cui sempre emerge una bellezza razionale.
Spesso si pensa, da parte dei fruitori d’arte, che la razionalità sia l’opposto della sensazione, che la sintesi formale sia un raffreddamento della percezione e dell’emotività, che l’ambito matematico-geometrico in cui le opere di Guido Moretti si articolano non riesca a tracciare ponti fra la nostra sensibilità e l’oggetto estetico. Nulla di più falso: le opere scultoree di Guido Moretti sprizzano intelligenza creativa giungendo a mostrarci oggetti inediti in cui solo lontanamente l’elemento naturalistico del legno influisce sulle strutture ritmiche.
Alla fine conta la struttura, cioè quella successione ritmica dei legni che modificano lo spazio in cui si articolano portandoci a concepire una “curvatura dello spazio” come già avevano supposto le geometrie Einsteiniane e quelle di Rieman e di Lobacewski. Proviamo quindi ad inoltrarci in uno spazio che non ci è abituale per cui bisogna “sintonizzarsi” su questo nuovo spazio-tempo in cui agiscono le forze dinamiche espansive ed implosive.
Silvano Battistotti
Inaugurazione 14 marzo ore 18
Associazione Culturale ArteGioia107
via Melchiorre Gioia, 107 Milano
Orari: da Martedì a Sabato dalle 16:00 alle 19:00
o su appuntamento