Orazio Battaglia
Nikhil Bhandari
Danilo Bucchi
Miki Carone
Maurizio Cattelan
Gino De Dominicis
Marilu' Eustachio
Andrea Fogli
Ettore Frani
Michele Iodice
Miriam Laplante
Emilio Leofreddi
Felice Levini
Urs Luthi
Renato Mambor
Franco Menolascina
Luigi Ontani
Francesco Patriarca
Vettor Pisani
Sergio Ragalzi
Giuseppe Salvatori
Mario Schifano
Andres Serrano
Beppe Sylos Labini
Arianna Sammassimo
Valentina Parisi
Graziano Menolascina
Tratto da una delle piu' importanti opere di Henrik Ibsen, padre fondatore della drammaturgia del secondo 800, Casa di Bambola diventa un evento artistico contemporaneo che coinvolge 24 artisti in una mostra con opere che vanno da Orazio Battaglia a Gino De Dominicis, da Luigi Ontani a Vettor Pisani, da Mario Schifano a Maurizio Cattelan. Un viaggio sinestetico attraverso la storia del teatro.
A cura di Graziano Menolascina
Tratto da una delle più importanti opere di Henrik Ibsen, padre fondatore della drammaturgia del secondo Ottocento, Casa di Bambola diventa un fenomeno artistico contemporaneo che coinvolge ventiquattro artisti: Orazio Battaglia, Nikhil Bhandari, Danilo Bucchi, Miki Carone, Maurizio Cattelan, Gino De Dominicis, Marilù Eustachio, Andrea Fogli, Ettore Frani, Michele Iodice, Miriam Laplante, Emilio Leofreddi, Felice Levini, Urs Luthi, Renato Mambor, Franco Menolascina, Luigi Ontani, Francesco Patriarca, Vettor Pisani, Sergio Ragalzi, Giuseppe Salvatori, Mario Schifano, Andres Serrano, Beppe Sylos Labini.
Con sensata efficacia si propone un viaggio sinestetico attraverso la storia del teatro, con l’esposizione di lavori storici come” il Pianoforte” di Gino De Dominicis e Vettor Pisani realizzati a quattro mani, la storica serie fotografica di Andrea Fogli “l’Anagramma di Maria” del 1997, le sei foto del 1977 di Urs Luthi, le più contemporanee di Marilù Eustachio, gli incappucciati di Andres Serrano e le woman del fotografo indiano Nikhil Bhandari, finendo con Luigi Ontani e i suoi “Tableau Vivant”. Le silenziose sculture – installazioni di Sergio Ragalzi, Felice Levini e Michele Iodice. La parte più ludica della mostra con il nanetto e i suoi palloncini “Opplà” di Franco Menolascina, l’opera ritrovata e mai presentata “Medea e Giasone” la civetta e il caprone di Miki Carone, le donne ottocentesche di Renato Mambor, la gioconda in automobile di Emilio Leofreddi, il folletto di Miriam Laplante, le Bambole di Danilo Bucchi, i porcellini che fanno sesso davanti allo specchio di Beppe Sylos Labini, l’orologio giocattolo di Mario Schifano e una delle prime opere di Maurizio Cattelan “Strategie” del 1990. Tra i più enigmatici Orazio Battaglia con la scultura raffigurante Cristo e Trenta monete d’argento, Francesco Patriarca con la sua serie di otto pannelli colmi di numeri, date, calcoli, la Casermetta di Giuseppe Salvatori e la trasfigurazione totale di Ettore Frani.
La mostra apre con una perforamance site specific di Arianna Sammassimo e Valentina Parisi.
Inaugurazione venerdì 11 marzo 2011 ore 18:30
Segni Mutanti Arte Contemporanea - Galleria SMAC
via Velletri, 30 (piazza Fiume) - Roma
Orari: dal martedì al sabato ore 11:00 – 19:00