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Jazz & Astrattismo
dal 20/3/2011 al 2/4/2011
dalle 18 in poi

Segnalato da

Salvatore Pica




 
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20/3/2011

Jazz & Astrattismo

PicaGallery, Napoli

Intervengono il pittore Renato Barisani, il vignettista Bruno Patane', lo studioso Stefano de Stefano e il dj Enzo Casella


sintesi del comunicato stampa

Intervengono il pittore Renato Barisani, il vignettista Bruno Patane', lo studioso Stefano de Stefano e il dj Enzo Casella. "Tra le varie espressioni artistiche destinate a possibili sinestesie non c'e' dubbio che la maggiore contiguita' possa essere rilevata proprio fra pittura astratta e musica. Entrambe infatti si sottraggono per definizione all'oggettivita' di una descrizione tangibile e unilaterale, portatrici come sono di un alfabeto variabile di percezioni emozionali, legate all'unicita' di un momento psicologico, atmosferico, affettivo, ambientale, luministico e cosi' via. Non a caso Kandinskij, fra gli iniziatori dell'astrattismo, sosteneva che la musica non usava i suoi mezzi per imitare i fenomeni naturali, ma per esprimere la vita psichica dell'artista e creare la vita dei suoni. E fra i diversi generi musicali e' sicuramente il jazz quello piu' intimamente assimilabile a questa logica, sommando alle caratteristiche di ogni tipo di sonorita' anche quelle della sua strutturazione fatta per intelaiature ritmiche e armoniche, cui sovrapporre tutto l'imprevedibile alfabeto dell'improvvisazione. Quella destinata a ciascun strumento dell'ensemble, solistico o ritmico che sia. Non a caso al suo arrivo negli USA negli anni '40, Piet Mondrian, vate dell'astrazione neoplastica pura sotto la suggestione dei ritmi musicali di quegli anni, dipinge nel 1941-42 "Victory Boogie Woogie" ed il celebre "Broadway Boogie-woogie", disgregando le sue rigide griglie ortogonali con una ritmica dinamica di inedita vibrazione cromatica. E che qualche anno dopo anche l'Espressionismo Astratto e l'Action Painting dialoghino fittamente con il Be Bop (Gillespie, Parker, Monk, Powell, ecc.) come dimostrano le opere di Pollock, Klein, Hartung, Rothko, Kline e cosi' via, provando a relazionare la singolarita' del gesto pittorico, specie nel dripping, o della stesura cromatica, con il suono e con l'organizzazione narrativa che si svolge "tra tempo e spazio". (Stefano de Stefano)

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