Favre in black. Abstract solo performance
Favre in black. Abstract solo performance. un inedito dialogo tra musica e arti visive. Nell'arte contemporanea si assiste oggi a quello che cent'anni fa Kandinskij, nel Cavaliere Azzurro, definiva e auspicava come intersezione di tutte le arti, "rimozione di barriere". Dopo un secolo, gli artisti di oggi si esprimono sempre piu' spesso proprio nella direzione di quell'annullamento. Pierre Favre, percussionista elvetico di fama internazionale, ha dimostrato alla GAMeC, tra le opere di Marcello Maloberti, come un musicista sappia farsi performer, in totale liberta' espressiva. Mariella Guzzoni, artista visiva bergamasca che nel suo lavoro si esprime con vari mezzi, ha raccolto il dato reale di questa performance trasformandolo in un viaggio astratto. Nel 1911 Kandinskij scriveva: "Nell'arte astratta la riduzione al minimo dell'elemento 'oggettivo' deve essere considerata come l'intensificazione massima del fattore reale".