Stefania Pallotta - DAG Communication
Carlo Canella
Francesco Hayez
Andrea Gastaldi
Eleuterio Pagliano
Domenico Induno
Angelo Inganni
Enrico Gamba
Filippo Liardo
Giacomo Casa
Michele Cammarano
Contardo Barbieri
Aligi Sassu
Studio Azzurro
Walter Barberis
Giovanni De Luna
Giovanna Ginex
Riccardo Luna
Enzo Biffi Gentili
La mostra che racconta 150 anni della nostra storia 'mettendoli in scena' e rappresentandoli attraverso una pluralita' di narrazioni e linguaggi. Un allestimento multimediale che si sviluppa lungo 10 mila mq, una grande narrazione che parla i linguaggi tipici di ogni epoca: la pittura e la scultura, la carta stampata, la fotografia, la voce della radio, le immagini del cinema e della televisione, fino alle comunicazioni in rete. Contemporaneamente alle Officine "Stazione Futuro", la mostra che racconta l'Italia degli anni a venire per aree tematiche che rappresentano i perni del cambiamento locale e globale: ologrammi, realta' aumentata e 3D. Mentre in "Il futuro nelle mani. Artieri domani" sono esposti progetti e prodotti, anche digitali, e a rotazione botteghe dell'eccellenza artigiana italiana.
I centocinquant'anni dell'Unità d'Italia sono una grande occasione per
riflettere insieme sulla nostra storia.
All'interno delle Officine Grandi Riparazioni di Torino - capolavoro dell’architettura industriale nel cuore
della città - la mostra "Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale" offre uno sguardo sul lungo processo
di formazione della nostra identità nazionale tra successi e cadute, luci e ombre. Per valutare
criticamente gli elementi che ci hanno tenuto insieme e quelli che hanno mantenuto o alimentato le
divisioni. Per meditare su quello che abbiamo saputo costruire e su quello che ancora dobbiamo fare.
La mostra fa parte di Esperienza Italia 150, il grande calendario di appuntamenti che Torino e il
Piemonte offrono al Paese per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Fare gli Italiani – realizzata dal Comitato Italia 150 e dalla Città di Torino, curata da Walter Barberis e
Giovanni De Luna, con la direzione artistica di Paolo Rosa, main sponsor Intesa Sanpaolo - non è una
esposizione celebrativa, né una semplice successione di date e avvenimenti. Saremo noi, gli Italiani, i
veri protagonisti della mostra. Noi, con le nostre differenze e le nostre tradizioni, con i nostri volti e le
nostre voci.
Un lungo racconto per ritrovare quei momenti che ci hanno avvicinato e fatto stringere insieme in un
sentimento comune, quei momenti in cui abbiamo sentito veramente di appartenere a un unico popolo,
un'unica nazione.
Fare gli Italiani è un allestimento multimediale che si sviluppa lungo 10 mila mq, una grande narrazione
che parla i linguaggi tipici di ogni epoca: la pittura e la scultura la carta stampata, la fotografia la voce
della radio le immagini del cinema e della televisione, fino alle più recenti comunicazioni in rete.
La mostra prende la forma di un territorio da esplorare fatto di molteplici percorsi possibili, come
molteplici furono le idee e i centri politici del Risorgimento - da Torino a Palermo da Napoli a Milano
come molteplici furono le diverse fisionomie culturali di coloro che pensarono e si adoperarono per
l'Unità nazionale: Cavour e Vittorio Emanuele II ma anche Cattaneo, Mazzini Garibaldi, Gioberti e
D’Azeglio insieme a tanti altri.
Il percorso espositivo di Fare gli Italiani si sviluppa su due livelli complementari, uno posto a terra,
l'altro in altezza.
Il primo, la corrente è un filo cronologico che ci accompagna lungo tutta la visita: seguendo la
successione delle date, verranno ripercorsi tutti gli avvenimenti che hanno segnato il nostro essere
italiani. Dalla politica, all'economia, dalla cultura alla scienza, senza tralasciare le grandi imprese
sportive.
Ma il cuore della mostra è costituito dalle isole tematiche che hanno il compito di esprimere e di
indicare quali sono stati i fenomeni che maggiormente hanno influito sul profilo degli Italiani.
Attraverso i fondali dei teatri d’opera simbolo del melodramma che fu uno dei linguaggi prevalenti
nell’Ottocento, si aprirà un vero e proprio paesaggio dell’Italia preunitaria premessa di ogni tappa
successiva.
Un percorso che ha il passo solenne di una “processione” o il ritmo sognante di un viaggio in treno,
passando attraverso il cigolio degli ingranaggi di una fabbrica, il vociare di un'aula scolastica, il
clamore di una manifestazione. Vi sono infatti isole tematiche dedicate alla Scuola alla Chiesa ai
Mezzi di trasporto alle Fabbriche alla Partecipazione politica.
Non manca una riflessione sulle Migrazioni: sul nostro presente di paese che ospita, ma soprattutto sul
nostro passato che ha visto uomini e donne lasciare il territorio nazionale, oppure spostarsi dal Sud al
Nord, dall’Est all'Ovest, nel contesto di un continuo cambiamento economico del paese.
Sono guardati con attenzione i diversi luoghi che hanno portato masse di italiani ad incontrarsi: le
grandi fabbriche che hanno avvicinato milioni di persone, le trincee della Prima Guerra mondiale mondiale;
le Campagne, un universo fatto di chiaroscuri, vitale ed arretrato al tempo stesso; i Mezzi di
comunicazione di massa e i fenomeni dell’unificazione linguistica e culturale; l'esplosione dei
Consumi.
Ma non sono trascurati gli aspetti più ambigui della nostra storia: le tragiche vicende della Seconda
Guerra mondiale o il dramma della criminalità organizzata.
Rimarranno negli occhi molte immagini della nostra identità e della nostra storia ma anche una
fotografia dell’Italia odierna: dell'agricoltura specializzata e della rete di piccole e medie imprese;
l'Italia multiculturale; ma anche l’Italia delle Forze Armate impiegate in missioni di pace; l'Italia
del volontariato e della Protezione civile a soccorso delle vittime di tutte le catastrofi naturali.
Rimarrà in ciascun visitatore l’interrogativo: siamo riusciti, e in che misura, a “fare gli Italiani”? Ognuno
avrà, con questa mostra, gli strumenti per dare una risposta.
Fare la storia: il linguaggio della pittura
di Giovanna Ginex
Nel corso dei secoli, ogni prodotto figurativo è stato realizzato per essere fruito da un pubblico più o
meno ampio, per raccontare, spiegare, rappresentare, comunicare un contenuto. Gli specifici ambiti di
circolazione per i quali è stata in origine prodotta l'immagine condizionano le sue caratteristiche e le
sue potenzialità di comunicazione.
Questa premessa è necessaria per porre l’accento sul fatto che nessun prodotto figurativo è "ingenuo",
ovvero oggettivo in senso assoluto. Tutti derivano dall'uso di codici, ovvero di criteri di traduzione della
realtà in immagini, e tutti sono condizionati sia dalla funzione d'uso originaria dell'immagine, sia dalla
cultura del produttore e dell’eventuale committente, sia ancora dalla materia e dalla tecnica nella quale
e con la quale sono stati realizzati. L'atto della percezione è esso stesso la manifestazione di una
decodificazione.
La pittura del Risorgimento e della storia d’Italia
Nel percorso multimediale della mostra le opere di pittura si inseriscono come esemplari di uno dei
linguaggi con cui è stata creata e comunicata l’immagine e l’identità e la storia della Nazione e degli
italiani.
Le arti visive si offrono dunque, in questo contesto, come trasposizioni iconiche contemporanee ai fatti
rappresentati o evocati.
Il prodotto della creazione artistica è sempre una interpretazione, legata all’identità autoriale, ai luoghi,
alla committenza e in genere alle circostanze della sua produzione
L’arte, in quanto interpretazione, è dunque sempre contemporanea, anche quando guarda ad episodi e
personaggi del passato.
Nel periodo risorgimentale era vivissima negli ambienti artistici, a partire dalle accademie, la
convinzione secondo cui dalle lotte e dalle guerre sarebbe scaturita non solo l’Unità politica nazionale,
ma anche un’arte italiana unitaria.
I primi governi unitari, fin dal 1859, compresero l’importanza strategica e di propaganda insita nella
costruzione di un’epopea per immagini delle guerre risorgimentali: il 23 settembre 1859, ad una data
dunque precocissima, Bettino Ricasoli, allora ministro degli Interni del Governo Provvisorio toscano,
indìce un concorso pittorico per la rappresentazione delle battaglie del Risorgimento, vinto da Giovanni
Fattori con il bozzetto de Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta, tela ultimata nel 1862.
“Come una la patria, una sarà l’arte italiana”: questo fu il principio ispiratore delle prime esposizioni
nazionali di belle arti, fina dal 1861. Le istituzioni pubbliche della cultura e delle arti ebbero quindi un
ruolo centrale e consapevole nel percorso di costruzione dell’unità nazionale.
La grande storia irrompe in ogni epoca nelle arti. La sua traduzione iconica può assumere la forma di
cronaca; allegoria; epica.
Inoltre, nelle opere esemplificative proposte in mostra, si coglie di volta in volta l’elaborazione di una
nuova iconografia o la rielaborazione di schemi compositivi, forme e stili tratti dall’arte accademica
Riguardo agli autori, incontreremo artisti per lo più giovani: artisti di corte, viaggiatori, patrioti, soldati,
militanti politici.
Realizzazione:
Comitato Italia 150
Città di Torino
Curatori scientifici
Walter Barberis e Giovanni De Luna
Consulenti
Aldo Agosti, Piero Bevilacqua, Paolo Cozzo, Antonio Gibelli, Giovanna Ginex, Nicola La Banca, Salvatore
Lupo, Vittorio Marchis, Marco Meriggi, Massimo Negri, Edoardo Novelli, Stefano Pivato, Pier Paolo
Poggio, Vanessa Roghi, Simonetta Soldani, Maddalena Tirabassi, Mario Virano
Direzione artistica Paolo Rosa
Progetto Grafico Magutdesign
In collaborazione con:
Teatro Stabile di Torino, Rai, Touring Club Italiano, Cinecittà Luce, Teatro Regio di Torino, Museo
Nazionale del Cinema, Fondazione Torino Musei – GAM Torino, Agenzia Ansa
Main Partner Intesa Sanpaolo
Contemporaneamente alle Officine Grandi Riparazioni
Stazione futuro. Qui si rifà l’Italia
17 marzo al 20 novembre 2011
Nei prossimi dieci anni in Italia cambierà tutto. L'avvento dalla banda larga (ultra
larga nelle grandi città) aprirà la strada alla telepresenza, alla telemedicina ed
eliminando le scartoffie della burocrazia. Saremo tutti connessi, per condividere
conoscenze, fare ricerca, lanciare imprese, fare innovazione. La Rete renderà più
forti gli innovatori e potrà essere la scintilla di una nuova rivoluzione industriale.
Le auto saranno elettriche, le case produrranno l'energia pulita che consumano,
le malattie saranno fermate al primo insorgere, grazie a macchine sofisticatissime.
Non è fantascienza. Quei progetti ci sono già.
Stazione Futuro, curata da Riccardo Luna, è la mostra che ci racconterà l’Italia
degli anni a venire, con un percorso espositivo suddiviso in aree tematiche - che
a loro volta rappresentano i perni del cambiamento locale e globale futuro - e
con una molteplicità di linguaggi.
Il futuro nelle mani. Artieri domani
17 marzo al 20 novembre 2011
L’artigianato, negli ultimi decenni, ha visto un lento declino, diventando, da
punto di forza e grande eccellenza del Paese, un’esperienza residuale. Oggi, con i
cambiamenti dei modelli di lavoro, l’artigianato si sta invece di nuovo
trasformando in un’interessante prospettiva per i giovani.
La mostra, curata da Enzo Biffi Gentili e articolata in tre sezioni, propone
appunto questo tema: l’opportunità e la necessità del rilancio di un nuovo
artigianato, metropolitano e anche “metalmeccanico. E lo fa innanzitutto
attraverso l’installazione temporanea di Nuove Officine, in cui saranno esposti i
progetti e i prodotti di artieri di chiara fama. La seconda sezione, invece, Il tunnel
treno fantasma, sarà dedicata a quella particolare forma di artigianato sofisticato
oggi rappresentato dal “lavoro digitale”. Infine, sarà allestita la Galleria delle
botteghe, un “arts and crafts supermarket” occupato a rotazione dall’”eccellenza
dell’eccellenza artigiana” italiana.
ESPERIENZA ITALIA
Torino e il Piemonte nel 2011 saranno il palcoscenico del passato, del
presente e del futuro del Paese in un grande evento realizzato in
occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Esperienza Italia, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della
Repubblica, avrà due grandi cuori pulsanti, in due luoghi straordinari: le Officine
Grandi Riparazioni e La Venaria Reale.
INFO: Comitato Italia 150
Corso Vinzaglio, 17 - 10121 Torino – Italy - T +39 011 5539600 E info@italia150.it - www.italia150.it
Ufficio Stampa E - ufficiostampa@italia150.it T + 39 011 5539624/606/630
DAG Communication - Stefania Pallotta - Via A. Saffi, 30 - 20123 Milano
Tel. 02 89054155 -333.8335976 - spallotta@dagcom.com
Officine Grandi Riparazioni
corso Castelfidardo 22, Torino
Dal 17 marzo al 2 giugno 2011
Aperto tutti i giorni.
Lunedì h 9-16.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Dal 3 giugno al 18 settembre 2011
Chiuso il lunedì.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Dal 19 settembre al 20 novembre 2011
Aperto tutti i giorni.
Lunedì h 9-16.
Martedì, mercoledì, giovedì e domenica h 9-20.
Venerdì e sabato h 9-22.
Ingressi
Biglietto cumulativo (per l’accesso a tutte le mostre che si svolgono all’interno delle Officine Grandi Riparazioni).
Intero: 15 Euro
Ridotto: 10 Euro
Ingresso alla mostra FARE GLI ITALIANI
Intero: 10 Euro
Ridotto: 7 Euro
Ingresso alla mostra STAZIONE FUTURO + IL FUTURO NELLE MANI. ARTIERI DOMANI
Intero: 10 Euro
Ridotto: 7 Euro