L'idea della mostra e' quella di mettere in relazione due fasi salienti del percorso di Luigi Rossi: l'illustratore che traduce in immagini i testi di amici scrittori francesi e il pittore di figurazioni simboliche che suscita la traduzione in versi dell'amico poeta Gian Pietro Lucini. L'opera di Luigi Rossi si definisce infatti nel punto d'incontro fra immagine e testo.
A cura di Matteo Bianchi
L’elvetico-milanese-parigino Luigi Rossi (1853-1923) è un artista già studiato, oggetto di libri e mostre, al quale di recente è stata dedicata una casa-museo in Capriasca. In esordio pittore di genere, legato al verismo sentimentale, Luigi Rossi dipinge scene con figure, ritratti e paesaggi. Dal 1885 svolge un’intensa attività di illustratore a Parigi. Rientrato a Milano a partire dagli anni novanta, l’artista torna alla pittura e muove il suo discorso dal realismo al simbolismo, verso l’ideale ricerca di una serenità difficile, venata di malinconia.
L’approfondimento in programma alla Pinacoteca Züst si compie per iniziativa di Matteo Bianchi. L’idea è di mettere in relazione due fasi salienti del percorso di Luigi Rossi: l’illustratore che traduce in immagini i testi di amici scrittori francesi – Alphonse Daudet e Pierre Loti – e il pittore di figurazioni simboliche che suscita la traduzione in versi dell’amico poeta Gian Pietro Lucini. L’opera di Luigi Rossi si definisce infatti bilingue nel punto d’incontro fra immagine e testo: da un lato quando produce le vignette per i libri illustrati, dall’altro quando invita alla scrittura.
L’esposizione suggestiva dei materiali – nella varietà delle tecniche e dei formati – proporrà allo sguardo del visitatore alcuni capolavori simbolisti che hanno ispirato Lucini: Rêves de Jeunesse, Armée du travail e le varianti della Scuola del dolore. Accanto ai dipinti, fra i quali si distingue una suite dell’Atlantico (realizzata quando l’artista era ospite di Loti nel 1887), si sveleranno preziose carte d’archivio: lettere, documenti e soprattutto disegni e acquarelli legati all’illustrazione dei libri di Alphonse Daudet (Tartarin e Sapho), Pierre Loti (Madame Chrysanthème), ma anche di Chateaubriand, Hugo, Keller, Prévost e Longo Sofista.
Per la prima volta si realizzerà l’accostamento delle vignette con i dipinti, in dialogo con la scrittura: il discorso poetico di Luigi Rossi risulta imprevedibile, sapiente nella sua articolazione. L’artista, insieme colto e spontaneo, nell’arco breve degli anni intorno al 1890, passa con disinvoltura dalla leggerezza delle pagine illustrate dei libri francesi all’impegno del quadro simbolista e sociale dipinto a Milano per Lucini.
In collaborazione con la Casa-museo Luigi Rossi, Capriasca e con l’Association des Membres de l’Ordre des Palmes Académiques, section de Suisse
Coordinamento scientifico e organizzativo: Mariangela Agliati Ruggia, Alessandra Brambilla e Gilbert Dalmas
Ufficio stampa
Pinacoteca Züst - Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
Tel. +41 (0)91 816.47.91
decs-pinacoteca.zuest@ti.ch
in collaborazione con
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo - Padova, Italia
Tel. +39 049.663.499
info@studioesseci.net
www.studioesseci.net
Immagine: Luigi Rossi: Conversazione, illustrazione per Les Demi-Vierges
Conferenza stampa venerdì 25 marzo 2011 alle ore 11
Inaugurazione per il pubblico sabato 26 marzo 2011 alle ore 17
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst
Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera
Orario: da martedì a domenica: 9-12 / 14-17; chiuso lunedì (tranne i festivi).
Ingresso: Intero: Fr. 8.-/ € 6,50; Ridotto (pensionati, studenti, comitive): Fr. 6.-/ € 5.
Gratuito per le scuole ticinesi.
Visite guidate su prenotazione, anche fuori orario.