Afro
Edmondo Bacci
Mario Deluigi
Virgilio Guidi
Riccardo Licata
Gino Morandis
Anton Zoran Music
Armando Pizzinato
Bruno Saetti
Giuseppe Santomaso
Emilio Vedova
Giuseppe Zigaina
Giorgio Celiberti
Luciano Gaspari
Alberto Gianquinto
Tancredi
Vinicio Vianello
Anzil Maria Baldan
Saverio Barbaro
Ferruccio Bortoluzzi
Gustavo Boldrini
Renato Borsato
Carlo Ciussi
Federico De Rocco
Giuseppe Gambino
Toni Fulgenzi
Bruna Gasparini
Carlo Hollesch
Albino Lucatello
Cesco Magnolato
Leone Minassian
Mirko
Giorgio Dario Paolucci
Fred Pittino
Saverio Rampin
Carmelo Zotti
Giovanni Granzotto
Franco Batacchi
Giovanni Bianchi Deluigi
Angelo Crosato
Gilberto Ganzer
Dino Marangon
Ennio Pouchard
Percorsi tra le Biennali. 1948-1968. La pittura nuova in Friuli e a Venezia. La mostra si pone l'obiettivo di rappresentare i momenti di scambio e di innovazione vissuti da una componente fondamentale dell'arte visiva: la Biennale di Venezia. A cura di Giovanni Granzotto.
Percorsi tra le Biennali. 1948 – 1968. La pittura nuova in Friuli e a Venezia” è il titolo della grande mostra che il PARCO Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea propone dal 27 marzo al 12 giugno in contemporanea con la 54^ Biennale veneziana. La mostra, promossa dal Comune di Pordenone è curata da Giovanni Granzotto con la collaborazione del Museo Civico d’Arte.
1948 – 1968, due date emblematiche per la storia italiana, e non solo, ma emblematiche anche per lo specifico dell’arte.
La Biennale del ‘48, all’indomani del più ampio conflitto del Novecento, segnò l’arrivo in Laguna e in Europa della nuova America. Fu un approdo deflagrante così come violento fu l’impatto che riverberò sull’arte italiana da poco reduce dal Ventennio.
La Biennale del ’68 cadde in uno degli altri momenti topici della storia del Novecento in Europa, e visse il clima di contestazione che partito da Parigi dilagò in Italia e in tutta Europa. Fu la Biennale di Arp, Bacon, Dubuffet, Duchamp, Fautrier, Hartung, Man Ray, Oldenburg. Rothko, Rauschenberg, Warhol ma anche di Tancredi, Severini. Burri, Balla, Deluigi, Colombo, Fontana, Pascali. Insomma un momento magico, che suggellava un ventennio di sconvolgimenti, di novità che nel frattempo erano state metabolizzate, di virus inoculati e in parte persino già inattivati.
La mostra pordenonese tiene tutto questo come sfondo per affrontare, in modo finalmente sistematico, il “locale”, posto come tassello rappresentativo del “generale”. I riflettori sono rivolti ai pittori friulani e veneziani che parteciparono appunto a quelle esposizioni.
Per la capacità di fascinazione e captazione della città lagunare, tra i veneziani la mostra considera anche quelli di a”adozioni”, come Guidi, Tancredi, Deluigi, Licata ecc, Limita però l’aggettivo “veneziani” alla sola città senza estensioni, quindi, alla terraferma veneta. La mostra poi ha scelto di delimitarsi nello stesso ambito della pittura, rinviando a successivi apprendimenti scultura e arti applicate; di qui l’assenza forzata dalla mostra stessa di artisti come Dino Basaldella, Alberto Viani e di altri protagonisti di quel fatidico ventennio.
Il motivo e il significato stesso di questa rassegna – afferma Giovanni Granzotto che ne è il curatore - sta nel tentativo di rappresentare gli straordinari momenti di scambio e di innovazione vissuti da una componente fondamentale dell’arte visiva, nel cuore - in quegli anni - dell’arte stessa: Venezia; cercando di riportarli e spiegarli dalla parte degli artisti veneziani e friulani che contribuirono a fare grandi le Biennali in quegli anni.
La ricerca si concentrerà su quelle generazioni che, anche percorrendo il solco della pittura iconografica, hanno comunque contribuito allo svecchiamento e allo sviluppo della pittura contemporanea; con una particolare sottolineatura per quei maestri che hanno davvero partecipato alla formazione delle avanguardie storiche del dopoguerra. A parte quindi l’eccezione Virgilio Guidi, non si incontreranno artisti nati nel diciannovesimo secolo.
In mostra vengono presentati 220 dipinti e 25 opere grafiche , con nuclei più estesi (8 – 10 opere ciascuno) per Afro, Edmondo Bacci, Mario Deluigi, Virgilio Guidi, Riccardo Licata, Gino Morandis, Anton Zoran Music, Armando Pizzinato, Bruno Saetti, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova e Giuseppe Zigaina e con ambiti comunque rilevanti (6 – 8 opere, ciascuno) per Giorgio Celiberti, Luciano Gaspari, Alberto Gianquinto, Tancredi e Vinicio Vianello. Anzil, Maria Baldan, Saverio Barbaro, Ferruccio Bortoluzzi, Gustavo Boldrini, Renato Borsato, Carlo Ciussi, Federico De Rocco, Giuseppe Gambino, Toni Fulgenzi, Bruna Gasparini, Carlo Hollesch, Albino Lucatello, Cesco Magnolato, Leone Minassian, Mirko, Giorgio Dario Paolucci, Fred Pittino, Saverio Rampin , Carmelo Zotti completano la grande panoramica.
Naturalmente le opere scelte sono rigorosamente legate alla produzione relativa agli anni delle esposizioni di questi maestri alle Biennali, con molte opere proprio presenti alle stesse Biennali.
La mostra è accompagnata da un catalogo di circa 368 pagine riportanti tutte le immagini dei dipinti esposti, edito da Antiga. Nel catalogo, oltre ai testi di Giovanni Granzotto e Gilberto Ganzer (quest’ultimo focalizzato sugli artisti friulani alle Biennali), compaiono interventi di Antonella Alban, Franco Batacchi, Michele Beraldo, Giovanni Bianchi De Luigi, Leonardo Conti, Mauro Corona, Lorena Gava, Dino Marangon, Barbara Morandis e Ennio Pouchard.
Il Comitato scientifico della mostra è composto da: Giovanni Granzotto, Franco Batacchi, Giovanni Bianchi Deluigi, Angelo Crosato, Gilberto Ganzer, Dino Marangon, Ennio Pouchard.
La mostra è sostenuta da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Fondazione C.R.U.P. e da Gruppo Euromobil e da Assicurazioni Generali.
Immagine: Emilio Vedova, "Ciclo 63-b5", 1963, olio su tela, cm. 149 x 200
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
tel. 049.663499 info@studioesseci.net www.studioesseci.net
Inaugurazione sabato 16 marzo 2011
PARCO - Galleria d'arte moderna Armando Pizzinato
via Bertossi, 9 - Pordenone
Orari: da lunedì a venerdì 15.30 - 19.30. Sabato, domenica e festivi: 10.00 - 20.00. Mattine dal lunedì al venerdì apertura su prenotazione per gruppi di almeno 10 persone (almeno 2 giorni di anticipo).