Un sogno pirandelliano in cui Piantanida parte dal proprio vissuto di scenografo teatrale per calarsi nella finzione dell'Uomo dal fiore in bocca, il quale - di fronte all'imminenza della morte e del nulla - spende il tempo che gli resta immaginando la vita di qualsiasi estraneo che incroci la sua strada.
CHI ERA?
ERO IO?
MA POTEVA ANCHE ESSERE UN ALTRO !
CHIUNQUE POTEVA ESSERE QUELLO LI’
Sei cappelli, sei paia di scarpe, vuoti, sospesi nel vuoto, a guardare una possibile vita ( la loro? la nostra? ). Un sogno pirandelliano, in cui Piantanida parte dal proprio vissuto di scenografo teatrale per calarsi nella finzione dell’Uomo dal fiore in bocca, il quale – di fronte all’imminenza della morte e del nulla – spende il tempo che gli resta immaginando la vita di qualsiasi estraneo, il caso vuole, incroci la sua strada.
Esseri totalmente sconosciuti e anonimi, allo stesso tempo uno e centomila possibili altri, quindi anche nessuno, di cui l’Uomo può riempire il nulla con l’immaginazione di una possibile vita e di una casa, addentrandovisi fino a viverci, in quella casa, ed essere egli stesso quell’uomo.
Da spettatori, siamo coinvolti in un gioco delle parti e chiamati a divenire, noi, l’autore: a riempire con la nostra immaginazione i corpi e gli spazi secondo infinite possibilità, compresa quella di riempirli di noi stessi, quei vuoti, e guardarci vivere, oppure addentrarci ancor più nella finzione e lasciarci guardare vivere dall’Uomo fino ad essere lui.
Inaugurazione giovedì 14 aprile 2011 - ore 18
viamoronisedici spazioarte
via moroni 16° - Bergamo
orari d’apertura: giovedì e venerdì 16.00 – 19.00
sabato 10,30 - 12,30 e 16,00 - 19,00
ingresso libero