L'esposizione propone al pubblico i tre capolavori provenienti dal soffitto di San Sebastiano, chiesa monumento dell'opera di Veronese. Le tele raffigurano il Ripudio di Vasti, Ester incoronata da Assuero e il Trionfo di Mardocheo, scene tratte dal Libro di Ester. Il restauro delle tele, protrattosi dal novembre 2008 al gennaio 2010 e diretto da Giulio Manieri Elia, ha restituito a questi dipinti la loro qualita' cromatica, luministica e compositiva.
«La felicità, il brio del pennello di Paolo è fra le Maraviglie.
Non v'è colpo né quadri suoi che non sia sicuro [...].
Il suo dipingere fu come lo scrivere d'una perita mano»
A. M. Zanetti, Della Pittura veneziana, Venezia 1771
Mercoledì 20 aprile 2011 alle ore 18.00, a conclusione di un lungo e complesso
restauro, nella cornice straordinaria delle sale di Palazzo Grimani a Venezia, viene
inaugurata la mostra Veronese. Le Storie di Ester rivelate. L'esposizione propone al
pubblico, presentati eccezionalmente ad altezza d'uomo, i tre capolavori di Paolo
Veronese provenienti dal soffitto di San Sebastiano, chiesa monumento dell'opera di
Paolo Veronese. Le tele raffigurano il Ripudio di Vasti, Ester incoronata da Assuero
e il Trionfo di Mardocheo, scene veterotestamentarie tratte dal Libro di Ester. Il
restauro delle tele, protrattosi dal novembre 2008 al gennaio 2010 e diretto da
Giulio Manieri Elia, ha restituito a questi straordinari dipinti la loro eccezionale
qualità cromatica, luministica e compositiva. La mostra dunque è un'occasione
irripetibile e imperdibile per vedere da vicino le tele che, a conclusione
dell'esposizione, torneranno definitivamente nella loro sede originaria, sul
soffitto della chiesa di San Sebastiano, a circa dodici metri di altezza.
L'intervento di restauro è stato possibile grazie alla generosità di Save Venice
Inc.
La mostra, inaugurata dalla Soprintendente Giovanna Damiani e curata da Giulio
Manieri Elia, è promossa dalla Soprintendenza speciale per il Patrimonio Storico,
Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo museale della città di Venezia e dei
comuni della Gronda lagunare in collaborazione con la Curia Patriarcale di Venezia e
con Save Venice inc. L'organizzazione è curata da Civita Tre Venezie e prodotta da
Venezia Accademia; il Corriere del Veneto è mediapartner dell'iniziativa. Catalogo
Marsilio.
Veronese (1528-1588) interviene sul soffitto di San Sebastiano tra la fine del 1555
e l'ottobre del 1556 con le Storie di Ester su commissione del prelato Bernardo
Torlioni. L'artista, venticinquenne, stabilitosi da poco a Venezia ottiene subito il
prestigioso incarico. Lavorerà per un lunghissimo periodo della sua esistenza nella
chiesa, arricchendola con narrazioni storiche, immagini iconiche e motivi decorativi
di notevole libertà creativa e rendendola il luogo più adatto per il suo stesso
monumento funerario.
La cornice di Palazzo Grimani è uno sfondo perfetto per questi capolavori; si tratta
di un unicum architettonico e decorativo. Nato come dimora di Antonio Grimani (doge
dal 1521 al 1523), raggiunge l'assetto attuale in successivi interventi realizzati
dai suoi eredi tra il 1532 e il 1569. Il risultato è un'interessante fusione tra
elementi architettonici veneziani e toscani; la stessa decorazione risente delle
influenze tosco-romane con stucchi di Giovanni da Udine e pitture murali di
Francesco Salviati, Camillo Mantovano e Federico Zuccari. Si tratta, nella Venezia
di metà Cinquecento, di una fucina di cultura raffinata, certamente un riferimento
imprescindibile per lo stesso Veronese.
Il restauro
Il restauro delle opere è stato possibile grazie al contributo di Save Venice Inc.:
Il ripudio di Vasti è stato finanziato dal California Chapter of Save Venice;
L'incoronazione di Ester dagli Amici in onore di Mary and Howard Frank e Il Trionfo
di Mardocheo dal Boston Chapter of Save Venice. Il restauro è stato eseguito, per
l'intervento pittorico, da Lucia Tito, Rosanna Coppola, Carla Bertorello, Caterina
Barnaba, Irene Zuliani (cooperativa C.B.C.), mentre il rinnovamento della foderatura
spetta a Matteo Rossi Doria. Le operazioni sono state precedute da una vasta
campagna diagnostica coordinata dal Laboratorio Scientifico della Soprintendenza
diretto da Ornella Salvatori; hanno condotto indagini: Enrico Fiorin (XRF e
stratigrafie); Claudia Daffara per l'INOA (riflettografie ir); Claudio Seccaroni,
Pietro Moioli e Attilio Tognacci per l'ENEA (radiografie rx); le riprese UV, infine,
e la documentazione fotografica sono state realizzate da Matteo De Fina.
San Sebastiano e le Storie di Ester
Le tele, incastonate nel supporto ligneo del soffitto della chiesa di San
Sebastiano, hanno al centro l'Incoronazione di Ester, eroina ebraica, interpretata
in chiave di prefigurazione mariana; le vicende della sua vita alludono al trionfo
della fede sull'eresia con una marcata valenza antiprotestante, inevitabile negli
anni dello svolgimento del Concilio e dei suoi risultati dottrinari e normativi.
Nel 1538 Bernardo Torlioni, dopo anni di disordini morali e disciplinari tra i
gerolamini, l'ordine ai cui appartiene la chiesa di San Sebastiano, viene incaricato
da Papa Paolo III di riformare la regola della congregazione. Scegliendo per Paolo
Veronese quei tre momenti della storia biblica, Bernado Torlioni, nella nuova
interpretazione di Augusto Gentili, costruisce l'esaltazione della propria vicenda e
del proprio ruolo. Dopo aver cacciato con Vasti i disobbedienti e i ribelli, può
finalmente consegnare a Ester la corona di una rinnovata autorità. Per sé, riserva
la figura di Mardocheo, guida sapiente di Ester (della Chiesa), protagonista
assoluto del riscatto del suo popolo (della sua chiesa, del suo monastero, del suo
ordine).
L'altezza della opere a soffitto obbliga Veronese, nell'intento di orchestrare
composizioni complesse e ricche di effetti, a elaborare figurazioni e architetture
in scorci estremamente arditi, con correzioni prospettiche (che da vicino sembrano
talvolta aberranti) in previsione della visione dal basso. Le fonti luminose sono
utilizzate spesso in controluce o in radenza per conferire rilievo drammatico mentre
il colore è sempre in selezioni cromatiche ricche e squillanti. Il disegno, la
conduzione delle pennellate sono di una straordinaria rapidità, libertà, sicurezza e
controllo dello strumento tecnico. La rara maestria di Veronese, ammirando le tele
da vicino, è nel procedimento di apparente semplicità e di estrema efficacia:
dispone ampie stesure di colore poco corposo, in genere di tono medio, passa poi a
definire i dettagli finali (con i massimi chiari e i massimi scuri) con tratti
rapidi e molto sciolti.
L'intervento di Paolo Veronese rende San Sebastiano uno dei luoghi più
rappresentativi dell'opera dell'artista, che con i suoi dipinti e le sue
architetture reali e fittizie, trasforma la sobria struttura ideata dall'architetto
Scapargnino in un organismo ricco e colorato.
Venezia rende così omaggio alla novità e alla forza dirompente dei dipinti su tela
di Paolo Veronese esponendoli all'interno di una cornice maestosa, Palazzo Grimani,
che ancora una volta si apre al pubblico e mostra le sue bellezze.
INFO e PRENOTAZIONI
tel. 041-5200345
www.polomuseale.venezia.beniculturali.it
Per informazioni: Sara Salmaso
Ufficio stampa Marsilio
tel. 041 2406 536
e-mail: s.salmaso@marsilioeditori.it
Inaugurazione Mercoledì 20 aprile 2011, alle ore 18
Palazzo Grimani
Castello 4858 (Santa Maria Formosa) - Venezia
Orario di apertura
Lunedì 9.00 - 14.00 (Chiusura biglietteria 13.15)
Martedì - domenica 9.00 -19.00 (Chiusura biglietteria 18.15)
Apertura straordinaria 25 aprile
BIGLIETTI
Intero 7,00 Euro
Ridotto 5,00 Euro - per gruppi superiori alle 15 persone, over 65 anni, titolari di
apposite convenzioni
Gratuito - per bambini fino ai 14 anni, un accompagnatore per ogni gruppo,disabili e
accompagnatori di disabili, due insegnanti accompagnatori per classe, docenti
universitari
PRENOTAZIONI
individuale 1,50 euro