Le immagini della serie Rear Window, sviluppata in diverse citta' del mondo, sono fotografie scattate affacciandosi alle finestre di appartamenti privati, caratterizzate dalla sovrapposizione di un'esposizione realizzata di giorno e di una seconda realizzata durante le ore della notte. Partendo da elementi marginali e da dettagli solitamente trascurati, la Di Bello tende a scardinare la visione abituale delle cose e ribaltare con nuovi punti di vista il rapporto con la realta' che ci circonda.
Nel lavoro di Paola Di Bello la forma assume un’importanza particolare: l’artista utilizza i caratteri specifici del medium fotografico rimettendoli ogni volta in discussione. La frammentarietà si coniuga così con la ricostruzione della continuità, l’inquadratura viene raddoppiata da punti di vista opposti, la notte viene sovrapposta al giorno, il diritto e il rovescio, il davanti e il dietro, il sopra e il sotto, il prima e il dopo convivono nella stessa immagine o vengono rimessi in gioco in un dittico. L’artista indaga il mondo contemporaneo interessandosi particolarmente alla relazione tra la vita dell’uomo, i fenomeni urbani e le loro contraddizioni; il suo intento è quello di dirigere l’attenzione sui dettagli, sugli eventi secondari, sugli esclusi dalla società per stabilire un confronto tra consuetudini e pregiudizi, che spesso alterano la visione e inducono ad assumere un atteggiamento superficiale nei confronti del mondo che ci circonda. L’effetto delle immagini della Di Bello non è per niente scontato, anzi spaesante quel tanto che permette da sempre all’arte di mostrare la realtà in modo diverso e di invitare visivamente a pensare, a ri-pensare.
Le immagini che Paola Di Bello sta realizzando a Reggio Emilia per la serie Rear Window, sviluppata in diverse città del mondo, che prende a prestito il titolo del film diretto da Alfred Hitchcock 'La finestra sul cortile', sono fotografie scattate affacciandosi alle finestre di appartamenti privati, caratterizzate dalla sovrapposizione di un'esposizione realizzata di giorno e di una seconda realizzata durante le ore della notte.“L’dea forte del mio lavoro – dichiara Paola Di Bello – è di vedere la città non da un punto di vista monumentale, ma da quello interno, privato, partecipato, di chi lo abita. Mi interessa lo sguardo del cittadino, il punto di vista abituale delle persone che quotidianamente si trovano di fronte lo stesso scenario che, sotto nuove luci, viste dall’artista, assume un carattere “straordinario”. L’espediente della doppia esposizione arricchisce poi l’immagine di una dimensione diversa, sorprendente. Mi interessa il doppio o piuttosto il molteplice. Un singolo punto di vista non è mai completo, mi pare più un preconcetto, un pregiudizio ”. Partendo da elementi marginali e da dettagli solitamente trascurati, animata da spirito indiziario, convinta che valga sempre la pena di sperimentare punti di vista molteplici, la Di Bello tende a scardinare la visione abituale delle cose e ribaltare con nuovi punti di vista e formati di lettura i preconcetti visivi e culturali e il rapporto con la realtà che ci circonda. Con il suo lavoro la città diviene realtà sensibile, ricca degli sguardi di ogni giorno, dell'esperienza di chi la vive, e perde la bellezza da cartolina che la connota quando è guardata da punti di vista canonici.
Nel suo lavoro la forma assume un’importanza particolare: l’artista utilizza i caratteri specifici del medium fotografico rimettendoli ogni volta in discussione. “Ogni città – prosegue la Di Bello - presenta alcune peculiarità anche geografiche. A Reggio Emilia ha scattato immagini dalle finestre dei piani alti delle case di piazza Martiri, delle ciclabili, dei Ponti di Calatrava, grazie all’ospitalità dei cittadini di Reggio che mi hanno consentito di entrare nelle loro case. In tal modo ho intessuto anche anche una rete di relazioni, di rapporti”.
Milanese di adozione, Paola Di Bello è nata a Napoli nel 1961. Fotografa e videomaker, si forma come artista nello studio del padre Bruno, uno degli artisti italiani che negli anni Settanta scelgono lo strumento fotografico in modo più radicale. Dopo anni di lavoro come sua assistente, si licenzia, esce di casa e inizia a viaggiare (Londra, Berlino, Parigi). Quando torna propone i suoi lavori fotografici alla Galleria Care-of dove realizza la sua prima personale nel 1990. Ha così inizio la sua carriera artistica collaborando anche con il “talent-scout” Luciano Inga-Pin, che insieme al Care-of rappresentano le gallerie più fertili nel panorama artistico giovanile milanese. Nel 2000 vince una borsa di studio in Florida presso l’ACA che la porterà a collaborare con William Kentridge e Marc Dion nella residenza di Civitella Ranieri. Dal 2006 è titolare della cattedra di Fotografia dell’Accademia di Brera, dove attualmente coordina il Biennio specialistico di Fotografia. La sua ricerca indaga alcune delle problematiche sociopolitiche che delineano la città contemporanea, entrando in situazioni di vita quotidiana, spesso caratterizzate da un profondo disagio umano, e determinando uno spostamento del punto di vista. Ha ideato campagne fotografiche sul tema delle periferie urbane, delle favelas sudamericane, degli homeless e delle comunità Rom, viaggiando tra New York e Baghdad, Tokyo e Napoli, la Romania e Mirafiori. Ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero tra cui ricordiamo: nel 2001 The Overexcited Body al Sesc Pompeia di São Paulo e a Palazzo Reale a Milano; nel 2003 50a Esposizione Internazionale d'Arte Biennale di Venezia; nel 2006 Biennale di Corea; nel 2007 La parola nell’arte al Museo Mart di Trento e Rovereto; nel 2009 Biennale di Praga e alla Biennale di Lione; nel 2010 collezione Consolandi al Museo Maga di Gallarate e alla mostra Community al Museo Marca di Catanzaro; nel 2011 Mappamundi al Museo Berardo di Lisbona. Nel 2008 è uscito il libro Bildung per Damiani Editore e nel 2004 la rivista Domus le ha dedicato la copertina.
Suoi lavori sono presenti nelle migliori collezioni d’arte tra cui il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
Domenica 8 maggio
Ore 15.00 - Piazza San Prospero
Paola Di Bello con Roberta Valtorta e Elio Grazioli
Italianità della fotografia: l’epoca, l’impegno
Inaugurazione venerdì 6 maggio dalle 19 alle 24
Spazio Gerra
Piazza XXV Aprile 2 - Reggio Emilia
Orari: Sabato 7 e domenica 8 maggio dalle 10.00 alle 23.00
Dal 10 maggio al 12 giugno aperto da martedì a venerdì dalle 21.00 alle 23.00
Sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 23.00
Chiuso il lunedì
Prezzi: 10 € biglietto unico per tutte l mostre (esclusa Stanley Kubrick 1945-50)