L'Italia e gli Italiani. Una sessantina di fotografie (ritratti, paesaggi, oggetti, colori) con le quali Lotti rende omaggio al Belpaese.
Bisognerà cominciare a parlare di Giorgio Lotti come di un pittore e
della sua arte come di una fotografia pittorica. Il suo modo di dare un
senso alla luce e ai colori, il suo modo di comporre il quadro
fotografico che concepisce fin nel minimo particolare, l'intenzione
pittorica evidente, sono cose che non si possono ridurre o ricondurre
alla pur nobile dinamica di uno scatto rubato alla vita.
C'è qualcosa di
più in quello che Lotti crea, c'è la naturale sostanza di una visione
artistica, di una poetica, di uno stile che fa vivere le sue opere in
perfetta armonia con la unicità e la genialità della sua persona: è come
se usasse la sua anima come camera oscura, traendo un distillato puro
dell'universo che lo circonda.
Ritratti, paesaggi, oggetti, colori
coincidono perfettamente con il suo sguardo, con il suo sentire, che gli
consentono di rappresentare quello che tutti abbiamo sotto gli occhi e
non vediamo. Lui, invece, ha la capacità di svelare quello che le
immagini nascondono e affidano solo alle anime artistiche che sanno
rivelarlo. In fondo i quadri fotografici di Lotti si possono considerare
proprio delle rivelazioni, che regalano sempre l'intensità di una
sorpresa, di un dettaglio che è un
quadro nel quadro, di una prospettiva
che percepisci come l'unica esatta al millimetro, in cui tutte le altre
si annullano.
Quando la giovinezza aveva ancora a che fare con me
comprai una sua monografia, il prezzo era popolare e per questo era alla
portata di quello che avevo nelle tasche. Amai subito le sue fotografie,
d'istinto, mi piacevano tutte, non ne trovai una sbagliata. Era come se
qualcuno mi invitasse ad entrare in un mondo, in cui tutto ritrovava
finalmente un senso. All'epoca non seppi spiegare a me stesso il perché
di quella fascinazione, forse non lo so fare nemmeno oggi, anche se è
più chiaro nella mia mente ambulante che alcuni maestri della fotografia
andrebbero inseriti nella storia dell'arte.
Una cosa è certa: è anche
grazie al pittore fotografo Giorgio Lotti che ho capito che la bellezza
nell'arte o l'arte della bellezza non ha bisogno di molte spiegazioni,
perché vive d'emozioni.
(Vincenzo Mollica)
Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 18.00
Duetart Gallery
Vicolo Santa Chiara, Varese
Orari: da martedì a sabato, dalle 15.30 alle 17.30
Ingresso libero