In questa mostra l'artista inglese propone una serie di opere che egli considera come “spazi vuotiâ€. Si tratta cioe' di opere in cui c'e' sempre un elemento mancante sul quale si vuole attirare l'attenzione dello spettatore.
Qualcos'altro
In questa mostra l'artista inglese propone una serie di opere che egli
considera come “spazi vuotiâ€.
Si tratta cioè di opere in cui c'è sempre un elemento mancante sul
quale si vuole attirare l'attenzione dello spettatore. Tra questi lavori
alcuni sono stati realizzati appositamente per questa esposizione, altri
sono semplicemente il frutto del lavoro degli ultimi due anni.
Gli aspetti fondamentali della ricerca di Gussin vanno rinvenuti, oltre che
nell'assenza, nella posizione e nella distanza.
Due anni fa l'artista ha curato una mostra intitolata Nothing, essa era
imperniata sul ruolo che le nozioni di vuoto e assenza hanno giocato nel
corso della sua stessa ricerca artistica. Tale processo ha portato alla
realizzazione di una serie di opere.
Un'operazione tuttora in corso è Biglietti per il cinema comprati e non
usati o Film non visto. In essa l'artista compra dei biglietti in un cinema
o in un certo numero di cinema senza vedere poi il film e quindi lascia uno
spazio vuoto nell'azione che viene a costituire l'opera stessa. In alcuni
casi viene comprato l'intero numero dei biglietti lasciando l'intera sala
cinematografica vuota durante la proiezione del film. Va da sé che
quest'opera implica anche una riflessione sull'idea di presenza e assenza.
Un'altra opera (che non era inclusa nella mostra Nothing) è un'immagine
delle mani vuote dell'artista. Essa s'intitola Niente che io sappia /
Qualcosa che non so e si pone tra la vuotezza e la pienezza.
Diversamente Rumore di fondo registrato nello studio e riascoltato a caso
in un altro spazio è un'opera che riguarda l'ubicazione e la produzione
della presenza. Il suono ascoltato è uno strano ronzio, il tipo di suono
spesso usato nella cinematografia per denotare o suggerire la presenza di
uno sconosciuto.
L'opera Qualcosa che ho detto ma che non riesco a ricordare consiste invece
in una rappresentazione grafica di parole dette e fa da contrappunto a
quella sul rumore di fondo in quanto tenta di descrivere un suono che non
può essere richiamato o non può essere mai veramente presente; essa è
da qualche parte ma allo stesso tempo da nessuna parte.
Sebbene il lavoro riguardi le idee di invisibilità e il
“qualcos'altro†non si deve pensare che l'esposizione si limiti a una
somma di assenze concretizzata in un nulla espositivo. Al contrario la
galleria sarà piena di opere, creando un paesaggio di immagini e oggetti
riferiti però sempre a un qualcosa di esterno a loro stessi.
Immagine: Graham Gussin, Photomontage for Fall, 1996-2000
Inaugurazione mercoledì 27 novembre 2002 ore 18.30
Orario 11.00-13.00 e 17.00-20.00, domenica chiuso
Primo Piano
via Panisperna 203
00184 Roma
tel. 06/4880309 fax 06/4881894