Muratcentoventidue Arte Contemporanea
Valerie Solanas non e' nata ieri. Installazione sonora: l'artista si muove con leggerezza all'interno di un immaginario contaminato, che linguisticamente attinge alla performance, alle strategie relazionali e alla musica sperimentale.
a cura di Antonella Marino
La galleria Muratcentoventidue-Artecontemporanea prosegue il programma espositivo con la mostra personale di Chiara Fumai Si dà per tracce fisiche o sonore, per indizi stratificati e sparsi, il non-racconto messo in scena da Chiara Fumai nei due ambienti della galleria Muratcentoventidue. All’ingresso, una sonorizzazione sovrappone le parole del mago Houdini, genio nel liberarsi dalle costrizioni, con il testo di una lettera scritta dal carcere dalla rivoluzionaria comunista Rosa Luxemburg alla femminista Sophie Liebknecht (moglie del “collega” Karl), in cui si fa accenno alla sua adesione a posizioni antispeciste, al rifiuto cioè delle discriminazioni di specie e dunque della superiorità degli uomini sugli animali. Il richiamo sembra alludere qui ad un possibile movente fanta-politico per l’uccisione dell’attivista tedesca, e si intreccia con il riferimento nel titolo a Valerie Solanas, a sua volta femminista arrabbiata e antispecista (nota per aver sparato ad Andy Warhol)
In fondo alla stanza, un’audiocasetta stile Hänsel e Gretel allude invece ad un altro imprigionamento e dà all’ambientazione un tocco di favolismo noir. Mentre nella saletta successiva troviamo la testimonianza di una singolare evasione: quella di Chiara dal penitenziario olandese di Oostereiland. Dove, almeno così pare, nell’agosto 2008 ha trascorso ben trenta giorni, prima di attuare una rocambolesca fuga con una corda di dodici metri realizzata cucendo insieme i suoi vestiti: tanto che chi la vide scappare solo con una coperta addosso la ricorda ancora come “The girl with the blanket”! La storia di questa singolare vicenda è documentata dal video che ha registrato l’intera sequenza, da alcune scritte di detenuti alle pareti, da una foto messa al posto del regolamento del carcere e da un libretto sonoro (interessante esperimento, prodotto due anni fa da Atomic Activity Books). Superfluo in questo caso lasciarsi andare a facili letture: la fuga come desiderio di libertà, come allontanamento dalle proprie paure, dagli stereotipi societari e sessuali, dalle regole stesse del sistema dell’arte. Ed inutile, in generale, chiedersi quale sia in questi lavori il confine tra verità storica e rielaborazione fantastica, tra esperienza effettivamente vissuta e sua trasposizione immaginifica, tra documentazione e reinterpretazione.
Mescolando abilmente letture diverse, tessendo la regia di un incrocio di associazioni che spaziano dalla filosofia al pensiero politico, dalla scienza all’occultismo, dalla storia alla fiction (con occhio particolare al cinema di Herzog), Chiara Fumai si muove con leggerezza matura all’interno di un immaginario contaminato, che linguisticamente attinge alla performance, alle strategie relazionali e alla musica sperimentale. Puntando sulla ridefinizione delle identità, anche al femminile, e sull’intreccio inscindibile tra realtà e finzione, dimensione privata e valenza collettiva si fondono e si confondono così nella sua ricerca, che ha la capacità di sedurre lo spettatore e di spiazzarlo con professionale, disincantata e spesso cinica ambiguità. Antonella Marino Chiara Fumai (biografia) Nata a Roma nel 1978, ha studiato Architettura al Politecnico di Milano e frequentato il Corso Superiore di Arti Visive condotto da Walid Raad presso la Fondazione Ratti di Como nel 2009.
Nella sua prima mostra “Tutto Giusto” (Careof, Milano, 2008) ha presentato alcuni video e una piccola retrospettiva discografica attribuita dall’artista a suo padre, presentato come “l’enigmatico cantante e compositore italiano Nico Fumai”, al fine di rivelare attraverso la musica Italo Disco i meccanismi mediatici della Realtà Rovesciata apparsi in Italia a partire dagli anni Ottanta. Nel 2009 ha pubblicato con la casa editrice Atomic Activity Books The girl with the blanket, un libro sulla sua fuga da un carcere di isolamento olandese. Nel 2010 ha iniziato una collaborazione con la Bearded Lady americana Annie Jones e fondato la S.I.S. (Scuola Iniziatica Smithiana) insieme ad Andrea Lissoni, in onore dell’artista Jack Smith (1932 - 1989). Le sue opere sono state presentate in diversi spazi espositivi, tra cui, nel 2009, Fondazione Claudio Buziol (Venezia) e Smart Project Space (Amsterdam) e, nel 2010, 26CC (Roma), Grand Union (Birmingham), Palazzo Re Rebaudengo (Guarene d’Alba, Cuneo), Palazzo Ducale (Genova), MAXXI (Roma), FormContent (Londra). Vive e lavora a Milano, dove è attualmente impegnata come assistente di Harry Houdini.
Inaugurazione Venerdì 13 maggio 2011, ore 19
Muratcentoventidue-Artecontemporanea
via G. Murat 122/b – Bari
Orario di apertura dal martedì al sabato, dalle 17.00 alle 20.00
Ingresso libero