Figurazione Indipendente
Luciano Evarchi
Lorenzo Manenti
Maria Turner
Carmelo Violi
Elisa Genna
Open Studio. Gli artisti del collettivo depositano opere, quadri, video, monitor, sculture, installazioni, visibili o imballate provenienti dai loro rispettivi studi.
a cura di Elisa Genna
In un periodo storico e in una città come Milano dove abbondano mostre di ogni tipo e in ogni genere di spazio, l’idea di proporre lo studio dell’artista come nuova tipologia di spazio espositivo e di incontro risulta talvolta più stimolante di un tradizionale display di opere, per sua stessa natura selettivo e parziale.
L’artista e la sua opera sono legati indissolubilmente, tanto che talvolta non si sa quale dei due prevalga sull’altro nel rapporto, diretto o mediato, con lo spettatore: in questa sede vogliamo offrire allo spettatore la possibilità di conoscere entrambi ovvero la libertà di avvicinare solo uno dei due, e all’artista un momento per potersi confrontare e spiegare al suo pubblico.
Gli artisti in questione fanno parte del collettivo “Figurazione Indipendente”, fondato nel 2007. Pur diversissimi tra loro, il comune intento è quello di raccontare la società contemporanea scavando nel profondo e nel non detto: l’incomunicabilità e la solitudine (Evarchi), la storia, le civiltà millenarie e l’oblio che le circonda, la deturpazione della guerra (Manenti), l’emarginazione, la sofferenza e la gioia finemente distillati da frammenti di vita quotidiana e resi opera (Maria Turner), le realtà marginali, le consuetudini del nostro tempo e la nostra memoria collettiva (Carmelo Violi)
Lo spazio che ospita la mostra, all’interno dell’Associazione Culturale Arti Girovaghe, diventa una sorta di deposito di opere, quadri, video, monitor, sculture, installazioni, visibili o imballate, pronte ad essere mostrate a chi lo desideri.
Luciano Evarchi: studio_09, 2009; studio_30, 2009
Lorenzo Manenti: Qubbat al-Sakhra, 2011; Mari, Salled du Trone, 2010; I Luoghi del Mito, 2010; UGARIT Alphabet, 2010; Anzu, 2009; Mace Head, 2009; 2mine=g946, 2009; Persian Empire, 2009; Persepoli, 2008.
Maria Turner: frammento, 2003; legge 180, 2009; scatola a tempo, 2009; fotografia del sistema sociale odierno, 2010; disagio mentale, 2010
Carmelo Violi: Destrutturazione, 2011; Games in the City, 2011.
Un grande stand fieristico non profit, un deposito di una galleria, uno studio di un artista, un’aula dell’accademia, un elenco di “disponibili”, non legati da alcun nesso tematico, ognuno valido e significante per se stesso, ognuno autonomo, in fondo libero da qualsiasi gabbia concettuale, che non sia quella datagli dall’artista.
Le opere quindi diventano individui, esseri reali, parte integrante di quel mondo, del nostro mondo, da cui sono scaturite e di cui fanno parte; niente piedistalli, nessuna distanza.
L’idea del luogo sacro o della moderna cattedrale non potrebbe essere più lontana da questa situazione e dal momento festoso che si svolgerà il 14 maggio prossimo, al quale il pubblico è invitato a partecipare attivamente, interagendo con artisti e opere e producendo la documentazione che sarà testimonianza della serata.
Una serie di macchinine fotografiche saranno a disposizione di tutti e le fotografie scattate verranno esposte i giorni seguenti l’inaugurazione e poi archiviate. Esse costituiranno la documentazione di un vero e proprio happening, i cui protagonisti sono gli artisti, le opere, e i loro ospiti: gli spettatori.
Inaugurazione: sabato 14 maggio, h. 18:30
Gli artisti saranno presenti anche domenica 15 maggio dalle 15:00 alle 19:00
Associazione Culturale Arti Girovaghe
Via Bengasi, 1 - Milano
Orari: 18:30 – 20:30