Per inaugurare la nuova Project Room, rivolta alla scena emergente e inedita contemporanea, l'artista sloveno crea un salotto all'interno dello spazio, una sala nella sala per conferire alla stessa un valore di significante all'interno di un siginficato/contenuto.
La galleria Jerome Zodo Contemporary in occasione del finissage della mostra TALL MOUNTAINS. BLACK LEAVES. dell'artista israeliano Eliezer Sonnenschein (1967, Haifa) è lieta di inaugurare giovedì 19 maggio 2011 a partire dalle ore 18.00 presso la sede di via Lambro 7, a Milano, il nuovo programma curatoriale dedicato al solo spazio della PROJECT ROOM.
Il nuovo progetto è rivolto alla scena emergente e inedita contemporanea; giovani artisti italiani ed internazionali, in alternanza a video proiezioni di performance e documentari artistici, si dividono la stanza della galleria; da garage normalmente adibito all'asilo delle autovetture a nucleo espositivo e sala proiezione. Esperienze artistiche insieme ad attività didattiche arricchiscono l'ambiente ed affiancano il regolare calendario della galleria. La nuova proposta vede un circuito di appuntamenti rivolti al contemporaneo che senza sacrificare le pluralità mediali e dei contenuti, preferisce singole realtà e materiali monografici.
La PROJECT ROOM individua e promuove gli embrioni dei nuovi sentimenti estetici, idee, poetiche e pratiche del venire e divenire post-contemporaneo. Il progetto è incentrato sulla ricerca e sul dialogo territoriale, teso alla sperimentazione di creatività interdisciplinari dirette a trasformare il rapporto fra spazio e cultura. Interrogandosi sulla pura relazione fra edificio e strada, fra dentro e fuori, il contesto chiama inevitabilmente progetti site specific, incamerando ed esteriorizzando il dialogo fra arte e vita, fra esperienza del quotidiano ed esperienza creativa.
Il primo appuntamento dal titolo BLOOM vede protagonista l'intervento in loco del giovane artista sloveno JAŜA (1978, Ljubljana). Di recente partecipazione al programma Memories and Encounters presso VIR Viafarini-in-residence, a Milano (gennaio – marzo 2011) e in previsione della sua presenza alla 54esima edizione della biennale di Venezia 2011, JAŜA presenta la propria riconsiderazione spaziale della PROJECT ROOM allestita ed alterata a luogo del vivere, LIVING ROOM.
JAŜA - Mi ha sempre affascinato quello che gli spazi piccoli e chiusi possono fare ad un individuo o ad un gruppo di individui, ed è qui che mi viene in mente l'opera teatrale Huis clos (A porte chiuse) di Jean-Paul Sartre. L’autoconsapevolezza ha bisogno dell’Altro per provare la propria esistenza. Ha un “desiderio masochista” di essere limitata, cioè limitata dalla consapevolezza riflessiva di un altro soggetto. Questo viene espresso metaforicamente nella celebre battuta di Sartre: «L’inferno sono gli altri».
L'artista immagina e crea un salotto all'interno dello spazio della PROJECT ROOM una sala nella sala per conferire alla stessa stanza un valore di significante all'interno di un siginficato/contenuto. L'estroflessione semantica si addossa alle pareti, volutamente deformate ed apparecchiate con decorazioni, conferiscono all'intera installazione una forte valenza espressiva oltre ad un liminale animo scultureo. La porta basculante del garage rimane aperta alla strada - per darmi la possibilità di creare un'esposizione che possa interagire ed essere penetrata dal visitatore - A sottolineare l'intervento installativo del giovane artista sloveno e a concludere quindi il suo ambiente vitale, sarà la lunga ed innarestabile performance eseguita per l'inaugurazione.
La PROJECT ROOM rimarrà aperta aperta al pubblico anche su strada a partire dal 9 giugno 2011, dal lunedì al venerdì, dalle ore 17.00 alle ore 19.00, fino al 10 settembre 2011. Chiuso il mese di agosto per pausa estiva.
Interessato all'indagine epistemologica della natura creativa, JAŜA organizza discorsi che individuano nello scarto e nel rifiuto estetico una ragione semantica quanto formale. Nella volontà di sottolineare il carattere sovversivo dell'arte, l'artista mette in cantiere un'antologia di segni, tratti e presenze, da feticci scultorei ad agglomerati scenografici, attraverso interventi performativi, elementi d'artificio sottratti ad un contesto per poi essere manipolati e riadottati come rappresentazione del reale. Il suo agire d'artista ingloba e crea esperienze metamorfiche, la cui materia non è l'opera in sé o il suo risultato finale piuttosto la sequenza e il contesto in cui avviene il procedimento produttivo, riconoscendo oltremodo i caratteri della relazione/resistenza tra opera e contesto. Questo suo fare Arte, investito di cariche ed energie propulsive tende a svelare l'alchimia dell'azione creativa, nelle sue opere ammaestra un linguaggio estraneo, non strutturato, che evita le tassonomie tradizionali per affiancarsi alla radice di una subcultura metropolitana, un tessuto fluido e traversale, un compromesso che contamina i tre grandi vertici esponenziali di spazio, opera e vita.
Blooming inside of the frames,
I've been told I'll find freedom,
my teacher we do you stand now,
in the field of love,
picking flowers & eating ice cream,
hoping to be greeted with open hands.
/Blooming for You, Leftfinger, 2011
JAŠA è nato a Ljbljana in Slovenia, nel 1978. Vive e lavora tra Milano, Venezia e Ljbljana. In questi ultimi anni ha ricevuto due riconoscimenti artistici dal Ministero della cultura sloveno ed è stato scelto per diverse residenze fra cui Docva di Milano e Platform a Vaasa. Tra le sue mostre personali ricordiamo: Dolphin's Dream, Viafarini, Milano (2011), The Lovest, Museum of Modern Art, Ljubljana (2001), Review-Preview, Ganes Pratt Gallery, Ljubljana (2010), Acting out, Galleria L'Occhio, Venezia (2007), Dafne Revisited, A+A Gallery, Venezia (2004), Quattro giornate di Berlino, Bevilacqua La Masa, Venezia (2003). JAŠA, da sempre molto attivo fra le istituzioni artistiche, è stato il promotore di THE LOVEST, una sezione per artisti autonomi all'interno del Museo d'arte moderna di Ljubljana e il fondatore dell'associazione BANZA!. La sua attività artistica si compone anche di lectures e workshops, tra cui: X-OP-ART, Helsinki (2010), Novia Nykarlaby, Alu Liubljana (2009-2010), Kim Jones-War Drawings, Viafarini, Milano (2008).
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Inaugurazione: giovedì 19 maggio 2011 ore 18.00
Jerome Zodo Contemporary
via Lambro, 7 - Milano
orario estivo: da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 19
chiuso sabato e domenica
Ingresso libero