Piombi. Una mostra di opere realizzate fra il 1994 e il 2014. Il piombo e' adottato da Mariani da oltre 20 anni come componente privilegiato per lavori che indagano forme nascoste.
La galleria Jerome Zodo propone dal 5 Febbraio 2015 una mostra di opere di Umberto Mariani, realizzate fra il 1994 e il 2014, che offrono una prospettiva aperta sulle diverse soluzioni tracciate soprattutto nel suo recente lavoro.
Con il titolo Piombi Mariani afferma la priorità d’importanza da lui attribuita al materiale con cui lavora, unendo le potenzialità di peso e malleabilità del metallo con l’impalpabilità del colore che ne modifica ulteriormente la natura. Materia che diventa pittura, volume che si coagula attorno a un motivo compiuto, ma aperto alle infinite possibili varianti, il piombo è adottato da Mariani da oltre vent’anni come componente privilegiato per la sua creazione di opere che indagano le forme nascoste. Nelle realizzazioni proposte lo spettro delle soluzioni creative di Mariani spazia infatti attraverso molteplici possibilità: lettere isolate, come quelle introdotte a suo tempo con l’“Alfabeto afono” (negli anni Settanta), forme geometriche in negativo o in positivo, creazioni che alludono al valore e al senso della cornice o di un sipario teatrale.
Il carattere originale e immediato del suo lavoro è alimentato dal senso del colore, sempre monocromo non per ridurne la forza espressiva, ma per alimentarne le qualità. Le diverse tonalità di cui ogni opera si compone sono parte integrante della soluzione volta per volta adottata, in un accordo tra forma e colore.
La mostra si caratterizza per il carattere singolare di ogni pezzo, all’interno di un percorso omogeneo e continuo, ma rivolto a valorizzare le qualità di un lavoro che si avvale delle diverse matrici cromatiche – i blu delle popolazioni berbere, i grigi della produzione industriale, l’oro di diverse tradizioni pittoriche e culturali, rivolte a dar forma all’immateriale – per proseguire le tracce di un progetto di grande respiro, in cui il senso del teatro, la riflessione sul segno, il rapporto tra l’immediatezza della forma e la sua origine nascosta, sono compresi e rinnovati in ogni serie di sue opere.
La mostra sarà documentata da un catalogo che verrà pubblicato con le immagini dello stesso allestimento. Il testo critico di Francesco Tedeschi, che già aveva curato l’ultima mostra realizzata da Umberto Mariani a Milano, nel 2009, si sofferma sulle diverse direzioni presenti nell’opera di Mariani, nel suo essere sospeso tra l’attesa e la verifica della forma, tra l’illusione e la realtà.
Con il contributo curatoriale del Professor Francesco Tedeschi
Ufficio stampa
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Inaugurazione 5 Febbraio, 2015 ore 18.00 | 21.00
Jerome Zodo Contemporary
via Lambro, 7 – 20129, Milano
Lunedì – venerdì, 10 – 19
Ingresso libero