Once Upon a Time. Nell'ambito del progetto Face Off, Nacciarriti propone una performance, aperta a tutti. Una riflessione sulla perdita e la mancanza, sulle cause ed effetti di una scomparsa, la storia dimenticata della distruzione del complesso monumentale di San Domenico di Cremona, avvenuta nel 1868.
nell’ambito del programma FACE OFF
a cura di Ettore Favini
coordinamento: Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli
Il programma FaceOff, nato da un’idea di Ettore Favini, con l’intento di proporre ad alcuni dei
più interessanti artisti italiani un progetto che potesse confrontarsi e far dialogare l’attività del
CRAC con alcuni luoghi della città di Cremona, chiude il primo ciclo di interventi con la
performance di Andrea Nacciarriti ONCE UPON A TIME...
L’artista ha pensato ad un progetto che vuole essere una riflessione sulla perdita e la
mancanza, sulle cause ed effetti di una scomparsa, la storia dimenticata della distruzione del
complesso monumentale di San Domenico di Cremona, avvenuta nel 1868.
Per l’occasione, Nacciarriti proporrà una performance, aperta alla partecipazione di chi è
interessato, che sarà attuata nei Giardini pubblici di P.zza Roma a Cremona, Venerdì 20
Maggio alle h 17.30 sul luogo dove sorgeva la chiesa.
La preparazione è avvenuta coinvolgendo gli studenti del Liceo Artistico Munari. L’artista ha
presentato nello spazio mostre del CRAC un’installazione minima e radicale, visibile fino al 3
Giugno, ha poi tenuto una lezione-workshop in cui ha raccontato il proprio percorso di ricerca
e l’dea da cui è nato il progetto concordando la partecipazione attiva degli studenti all’azione.
L’intervento prevede la restituzione alla città del monumento dimenticato, il perimetro della
struttura sarà disegnato dagli alunni del Liceo e dai cittadini che dotati di un fumogeno,
produrranno contemporaneamente un muro di fumo creando un volume effimero, il volume
ingombrante, evocativo di un’irrimediabile perdita.
Nel comunicato stampa prodotto per la mostra, l’artista e il curatore ci raccontavano come
“riconsiderare la memoria collettiva sia una necessità, nel momento in cui l’unica possibilità di
dialogo temporale risiede nella complicità tra periodi apparentemente distanti, la
contemporaneità rivela un collasso culturale ancora attuale.
Un disastro monumentale, che oggi non troverebbe alcuna giustificazione, ma che nello
spirito del tempo non fu soltanto espressione di un forte sentimento anticlericale che
accompagnava la nascita dell'Italia, fu anche e soprattutto il riscatto della città dallo stato di
abbandono, dalla insalubrità delle casupole, da quei vicoli puzzolenti che si intersecavano
anche in pieno centro. Furono prevalentemente i poveri a vedere per primi il tutto con una
forte partecipazione, come se la caduta di ogni pietra alimentasse l’indomabile illusione di
riscatto dalla povertà. A Cremona nel 1882 il 59 per cento della popolazione era ancora
analfabeta.
La demolizione della seconda chiesa della città per importanza storico culturale fu il segnale
di una società malata, aggrappata all'antico splendore, ma completamente tesa ad afferrare il
sogno della modernità”.
Analisi, riflessione, posizione, sullo stato della cultura e dell’istruzione.
C’era una volta. Semplicemente c’è ancora..
informazioni:
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea
Liceo Artistico Statale "Bruno Munari"
Via XI Febbraio 80 – Cremona
tel/fax 0372 34190 – cell. 347 7798839
crac.cremona@artisticomunari.it
www.crac-cremona.org
Venerdì 20 maggio h 17.30
raduno generale alle h 17.00 presso i giardini pubblici di p.zza Roma di Cremona
Giardini pubblici di Piazza Roma
Piazza Roma - Cremona
partecipazione libera