Galleria Gentili
Prato
via del Carmine, 11
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Gira la testa
dal 20/5/2011 al 29/6/2011
mar-sab 14-19

Segnalato da

Galleria Gentili




 
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20/5/2011

Gira la testa

Galleria Gentili, Prato

Una collettiva con opere di Nick Botticher, Beate Engl, Leonie Felle, Franka Kassner, Alexander Laner, Marco Schuler, Michael Schrattenthaler, Mitra Wakil, Tim Wolff, ZeytmitRosa.


comunicato stampa

a cura di Olaf Metzel

Nick Bötticher, Beate Engl, Leonie Felle, Franka Kaßner, Alexander Laner, Marco Schuler, Michael Schrattenthaler, Mitra Wakil, Tim Wolff, ZeytmitRosa (Rosanna Schumacher & Johanna Zey)

Bacetto a sinistra, bacetto a destra. Il solito rituale di saluto. Una volta, due volte, quattro volte? Si fa presto ad andare fuori tempo! Con l’opera in video „BussiBussi“ il duetto di artisti ZeytmitRosa sperimenta per quanto tempo si resiste a baciarsi. Dopo un po’ di tempo i movimenti diventano meccanici, la mimica appare forzata e il rituale sembra senza fine. 46 minuti: dovrebbe bastare. Nell’opera „Müzik Siti“, Tim Wolff si dedica alla vita notturna incredibilmente vivace delle strade di Istanbul. Si attraversa la notte con i musicisti: bar, locali su terrazze a tetto, caffè, scene di strada in una metropoli. Gridi, sirene, frastuono di motori e brandelli di conversazioni diventano Beats, brevi frammenti di film girati velocemente diventano Snares und Hi-Hats, lenti frammenti diventano contrabbassi. Per ogni tonalità, l’immagine rimane visibile. Videoclip o Video-collage?

Nell’opera „Einer für alle“ („Uno per tutti“) di Beate Engls, una bandiera rossa a forma di gagliardetto ruota in un secchio di zinco. Attraverso il movimento oscillante, la bandiera si dispiega e l’osservatore automaticamente retrocede. Allo stesso tempo, rimane un suono ritmico e monotono che potrebbe essere il rumore di una macchina o una parata militare. Una normale situazione di ogni giorno in ufficio: una pila di libri e una tazza di caffè appoggiata lì. L’insolito è cha la tazza si gira all’indietro in un secondo, come un orologio. Il titolo dell’opera di Michael Schrattenthaler è „Nero e dolce“.

In una bicicletta da corsa caduta a terra, una batteria nascosta avvia il dispositivo della catena, provvista di pickup del giradischi, facendo risuonare nell’aria „La Traviata“ di Maria Callas. Con le sue poetiche trasformazioni di oggetti prodotti industrialmente, Alexander Laner regala delle impressioni in contesti assurdi e sorprendenti. „Auroritratto“ di Leonie Felle è un diario visuale da foto istantanee (Polaroid). La macchina fotografica accompagna atmosfere, sensazioni e impressioni che si specchiano nel viso dell’artista stessa. Con circa 600 fotografie essa fissa i suoi ricordi degli ultimi cinque anni – dalla vita privata in situazioni quotidiane, da viaggi, da momenti con la famiglia o con gli amici.

Una revisione contemporanea: le bambole Matriosche hanno cambiato la veste a connotazione folcloristica e soltanto il viso è marcato, mediante una perforazione all’altezza degli occhi. L’oscillazione fra le culture è l’elemento centrale nella „Figura blù“ di Mitra Wakil. Essa cerca, mediante questo, “di riflettere sulle cose che ho vissuto e di portarle ad una forma raggiungibile e accessibile anche per gli altri.“ „Lambo“ di Marco Schuler è un oggetto da parete a forma di cuscino, fatto con un telone da camion stampato su cui due buchi sembrano occhi infossati. Se lo si gira, sembra di vedere una Lamborghini che brucia. Oggetto di tutti i giorni, relitto, feticcio o simbolo poetico?

La palma è un fiore? Esistono piante nere? La “Natura morta di fiori” di Franka Kaßner pone domande e dà alcune risposte: non è questione di conoscenza della botanica o di amore per la natura. Questo è l’aspetto delle piante alle quali è stata tolta la natura e che non è possibile guardare con devota contemplazione. Davvero una natura morta: nera, morta, irrigidita, “nature morte”. Situazioni o cose che spesso ti passano davanti inosservate e che diventano oggetti che forse richiedono un secondo sguardo. Reperti, oggetti di tutti i giorni, che stupiscono o addirittura sbalordiscono, come il “swoosh” di Nick Bötticher. Attaccapanni o logo?

Anche laddove non sia riconoscibile nessuna attività connessa, esiste un percorso, attraverso il proprio movimento, fra e con le singole opere. Che siano salti in aria contro la caduta libera o frammenti di movimento, la decisione è dello spettatore. „Gira la testa“ come invito? Rimane la domanda perennemente aperta sul motivo del movimento: gira nella testa? Si muove la testa propria o è l’ambiente a girare? Ci sono confini o tutto svanisce? Ci saranno sempre più domande che risposte.

Quello che conta è la propria opera ed il dialogo artistico. Una vivace scena artistica deve rinnovarsi e re-inventarsi continuamente. Condizioni sempre mutevoli della produzione artistica e della società, come confronto con se stesse, con tendenze e movimenti contro-corrente, in rapido cambiamento. Tuttavia, come Bill Copley scriveva, „soltanto quando si sa che cosa l’arte non è, si ha tutto il mondo aperto davanti.“ Perché non solo mediante la globalizzazione i confini tra i media sono diventati confusi – Crossover e tutto va. Gli artisti che partecipano alla Mostra provengono da Germania, Austria, Italia, Romania e Afghanistan. Tutti hanno studiato a Monaco di Baviera e là vivono e lavorano.

inaugurazione 21 maggio ore 18

Galleria Gentili
via del Carmine, 11 - Prato
Orario: mar-sab 14-19
Ingresso libero

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