Serena Benedetti - Ecpat Italia Onlus
Un'asta di beneficenza promossa da ECPAT Italia a favore di un Centro di accoglienza per bambini, figli di donne lavoratrici e prostitute, a Lome', in Togo. All'asta 60 opere di 5 artisti internazionali di origine africana, dal Mozambico al Kenya, passando per il Senegal.
(ECPAT) Roma- Aiutiamo l'Africa e i suoi figli. Lunedì 6 Giugno, alle ore 18 nella cornice del Teatro Parioli di Roma, Max Giusti presenterà un’asta di beneficenza promossa da ECPAT Italia con il sostegno di Maurizio Costanzo a favore di un Centro di accoglienza per bambini, figli di donne lavoratrici e prostitute, a Lomè, in Togo.
All’asta 60 opere di 5 artisti internazionali di origine africana, dal Mozambico al Kenya, passando per il Senegal. Opere suggestive e simboliche di Malangatana, Seni Camara, Dago, Reinata, Mbuno e Neto che presentano i grandi temi dell’arte africana, dalla fecondità alla vita, ai rituali religiosi fino alla politica. L’evento nasce da un’idea del conduttore e giornalista di Rai Tre, Silvestro Montanaro.
Battitore d'asta sarà l'attore e conduttore Max Giusti, amico di ECPAT, rete internazionale di organizzazioni che opera contro lo sfruttamento sessuale dei minori. Presente in oltre 70 Paesi in tutto il mondo, ECPAT realizza progetti di recupero delle vittime, progetti di prevenzione, campagne di informazione e sensibilizzazione sul fenomeno, azione di monitoraggio e promozione delle leggi, formazione.
Da anni ECPAT ha l'appoggio di Maurizio Costanzo per il suo lavoro incontrastato al mercato del sesso con bambini. Questa volta l’impegno comune tra l’associazione e il giornalista sosterrà un Centro di accoglienza per la prima infanzia a Lomè, in Togo, da anni meta privilegiata di giovani ragazze in cerca di lavoro, punto nevralgico del mercato della prostituzione.
"Qui, nelle zone che ho visitato durante l'ultimo viaggio a Febbraio scorso, ho incontrato donne portefaix (letteralmente “facchini”) e prostitute, donne sfruttate, racconta Marco Scarpati, presidente di ECPAT Italia, che trascorrono le loro giornate a portare chili e chili di mercanzie sulla testa per poi tornare a casa, truccarsi, e scendere in strada a vendere il proprio corpo..
Il loro guadagno è irrisorio, 1300 cfa, pari ad paio di euro al giorno. Soldi sporchi, che non bastano a vivere.. continua Scarpati, né tanto meno a crescere i propri figli..
E' qui a Lomè che ECPAT Italia insieme a Cifa ha deciso di sostenere un centro di accoglienza per bambini, tra i 3 e i 6 anni, figli di queste donne. L'intento è quello di proteggerli dal mercato del sesso che già rende schiave le loro giovani madri.
Il centro sostenuto dal partner locale Bice, è un luogo di protezione per minori, punto di riferimento importante per le giovani donne che in un clima di fiducia provano a sognare un futuro diverso.
ECPAT è una rete internazionale di organizzazioni, presente in oltre 70 paesi, impegnata nella lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini a fini commerciali: turismo sessuale a danno di minori; prostituzione minorile; tratta e traffico di minori a fini di sfruttamento sessuale; pedopornografia.
ECPAT-Italia è nata nel 1994 per combattere il turismo sessuale e far approvare la legge 269/98, che punisce gli italiani che commettono abusi sessuali su minori anche all'estero.
Gli artisti africani: la storia e le opere
Valente MALANGATANA, (Matalana 1936- Portogallo 2011) Tra i più importanti artisti africani conosciuti e stimati a livello internazionale, il pittore mozambicano Malangatana è stato definito il "Picasso Africano". Attraverso la sua arte ha saputo dar voce alle tragedie della sua terra, ha utilizzato la sua passione come strumento di denuncia e riscatto. Le opere hanno fatto il giro del mondo, grazie a prestigiose mostre organizzate da musei e gallerie portoghesi, svizzere e statunitensi. Nel 1997 è stato nominato "Artista per la pace" dall'Unesco per la sua attività e il suo impegno contro ogni forma di ingiustizia. Non solo pittore, ma anche scultore e poeta, Malangatana ha sempre cercato di divulgare l’importanza dell’arte. Le sue tele, intrise di oli dai colori intensi, hanno seguito le fasi conflittuali e di pace del Mozambico: il rosso ha dominato i suoi quadri sino al 1994 (anno in cui si sono svolte le prime elezioni multipartitiche), per poi lasciare sempre più spazio alle tonalità tenui e blu, che segnano la ritrovata pacificazione interna. Tra i suoi quadri più importanti l'opera "Perturbação na floresta " e "Mostri grandi divorano mostri piccoli ".
(Bignona,Senegal-1945) Considerata tra le maggiori scultrici contemporanee, l'artista senegalese Seni Camara ha fatto suoi i temi dell’affettività, della solidarietà e dell’amicizia. Le sue sculture hanno fatto il giro del mondo, le sue dee madri sono state esposte nelle sedi internazionali dell'arte contemporanea, dal Beaubourg di Parigi fino alla Biennale di Venezia. Ma lei non ha mai lasciato il suo villaggio. Un'artista avvolta dal mistero, la sua storia è fatta di leggende e miti. Il suo studio è una casa con il tetto in lamiera, il suo giardino è sempre ricco di bambini, la sua arte è una giungla corporea che si materializza in figure a due gambe su cui poggiano grovigli di teste, piedi, mani e seni. Una madre africana senza figli, una scultrice, Seni Camara è una doppia eccezione nel popolo nero.
Ousmane Dago Ndiaye (Ndiobene,Senegal-1951) Grafico, designer e fotografo, Dago è considerato il secondo artista africano dopo Moustapha Dimè. La sua arte è una rappresentazione teatrale dove installazione, pittura, e scultura si amalgamano. Dopo essersi dedicato primariamente all'arte grafica, Dago scopre la fotografia. I suoi soggetti sono i corpi nudi senza volto delle donne senegalesi. Nel suo paese però la fotografia non è considerata arte e così Ousmane decide di trasformare le sue immagini usando il colore. Il risultato finale confonde lo spettatore che non capisce se si trova di fronte ad un quadro, una fotografia o una foto di un quadro. Il senso della sua arte è racchiuso nel lavoro "Terre Femme"con il quale Dago si è presentato alla Biennale della Venezia.
Reinata Sadimba ( Nemu, Mozambico 1945) Scultrice africana, Reinata è figlia di agricoltori e la sua prima formazione, Mekonde, ha incluso la creazione di oggetti in argilla utilitary. Rimasta nell'ombra per molto tempo, l'artista mozambicana è oggi riconosciuta tra le artiste donne più importanti del continente africano. Le sue opere sono esposte in Belgio, Svizzera, Portogallo e Danimarca. La sua peculiarità sono le "strane forme" delle sue sculture. Il suo più grande successo è quello di essere stata riconosciuta come artista nella sua terra, dove l'arte, e in particolare la scultura sono ancora considerati "lavori per uomini".
Kivuthi Mbuno (Kenya-1947) Pittore di fama internazionale, Mbuno ha viaggiato lungo le strade della sua terra, ha conosciuto la natura e la sua fauna selvatica. Con loro ha stretto un legame profondo che dipinge nei suoi quadri. Mbuno dona se stesso alla natura e mostra così lo straordinario in ciò che è banale. I suoi strumenti sono matite colorate e pastelli con i quali unisce gli animali, gli uomini e gli oggetti di vita tradizionale. Il suo intento non è rappresentare la realtà, ma la sua idea di natura, il connubio che fonde l'armonia di bella gente con il loro ambiente naturale. Gli straordinari dipinti dell'artista africano sono stati esposti in Giappone, Parigi, New York, Francoforte, Nairobi.
Per ulteriori informazioni:
Comunicazione e Ufficio stampa ECPAT
Fabio Bellumore 3289722937 - fabio.ecpat@gamil.com
Serena Benedetti 347-2596608 - stampa.ecpat@gmail.com
Lunedì 6 Giugno, alle ore 18
Teatro Parioli
via Giosue' Borsi, Roma
ingresso libero