La seconda edizione del festival "Escursioni teatrali", promosso dal comune di San Nicola Arcella, organizzato dal TIC Teatro, patrocinato da: Comune di San Nicola Arcella, Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Banca di Credito Cooperativo di Verbicaro e Banca Carime, propone quest'anno, dopo il successo riscosso la scorsa estate, una proposta più articolata e completa. Accanto alla ormai consolidata rassegna di spettacoli, due novità si offrono al pubblico calabrese e ai numerosi turisti che affollano nei mesi di luglio e agosto la splendida "riviera dei cedri".
Accanto alla ormai consolidata rassegna di spettacoli, prevista dal 22 luglio
all'8 agosto 2000, curata dal responsabile artistico di T.I.C. Teatro Pasquale
Lanzillotti, due novità si offrono al pubblico calabrese e ai numerosi turisti
che affollano nei mesi di luglio e agosto la splendida "riviera dei cedri". Due
diverse iniziative tese a supportare e a completare la rassegna teatrale che,
anche quest'anno, ospita compagnie di fama internazionale che hanno iniziato il
loro percorso artistico proprio a partire dal Sud dell'Italia.
Gli spettacoli serali saranno infatti anticipati da un primo ciclo di seminari e
giornate di studio curate da Valentina Valentini, in cui verranno affrontati e
approfonditi alcuni dei temi e problemi più rilevanti del teatro contemporaneo,
con l'intervento di affermati studiosi e critici teatrali. La proposta di
avviare una sorta di "università estiva", nasce dal desiderio di offrire un
ideale proseguimento e approfondimento degli studi teatrali ai numerosi studenti
dei D.A.M.S. italiani in mesi dell'anno in cui le attività di studio e di
ricerca "vanno in vacanza", ma anche dal bisogno di fornire una preziosa
opportunità agli appassionati di teatro di tutte le età che abitualmente
crescono e lavorano, tra mille difficoltà , al di fuori delle strutture
universitarie. Il seminario è rivolto a giovani gruppi teatrali della regione e
non, e agli insegnanti di scuole inferiori e superiori. Il titolo della proposta
di quest'anno è: Come racconta il teatro nel Ventesimo secolo e oltre - Forme
postdrammatiche di racconto scenico. Il seminario è volto a delineare attraverso
esempi di forme drammaturgiche differenti che spaziano dalle tragedie
shakespeariane ai testi postdrammatici di Franco Scaldati, dai riti orientali
alle improvvisazioni strutturate di Anatolij Vasil'ev, ricostruiti attraverso
documenti audiovisivi, i modi in cui la scena racconta, aldilà della mimesi
aristotelica. Il seminario si articola in quattro sessioni condotte da studiosi
di competenza internazionale: Agostino Lombardo, docente di letteratura
anglo-americana, Università La Sapienza di Roma; Ferruccio Marotti, docente di
Storia del Teatro e dello Spettacolo, Università La Sapienza di Roma; Pietro
Montani, docente di Estetica, Università La Sapienza, Roma1; Valentina
Valentini, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo, Università degli
Studi della Calabria.
Per chi invece il teatro vuole affrontarlo in maniera diretta, sono previsti
laboratori teatrali diretti da importanti attori, registi e drammaturghi della
scena italiana, rivolti a compagnie e singoli attori che operano su tutto il
territorio nazionale. Il programma propone due laboratori della durata di una
settimana ciascuno, nei giorni compresi tra il 22 e il 29 luglio 2000, tenuti
rispettivamente dal drammaturgo e regista palermitano Franco Scaldati e dalla
famiglia di clown Colombaioni.
Franco Scaldati: Lo sguardo del drammaturgo, attore e regista palermitano, che
inizia la sua attività teatrale nella Sicilia degli anni '60 e '70, sembra
rivolto ad una terra mitica ed arcaica, sintesi di un'instancabile ricerca e
riscoperta di un'identità che fa dell'esperienza particolare una
consapevolezza universale. La lingua della sua drammaturgia è un ritorno alle
radici, ad un dialetto in apparenza privo di connotazione temporale, apertamente
in contrasto con il linguaggio televisivo che sempre più tende ad invadere il
teatro. Quello di Franco Scaldati è un mondo poetico che si nutre del sogno e
della favola e incarna un teatro che, partendo dalla ricerca delle origini della
parola, del gesto, dello sguardo, scopre legami inediti fra testo e spettacolo.
Tra le sue produzioni più importanti ricordiamo: Attore con la 'o' chiusa
(Palermo, 1974), Il pozzo dei pazzi (Palermo, 1974), Lucio (Partinico, 1978),
Angeli (Erice, 1988), Totò e Vicè (Gibellina, 1993), Ofelia è una dolce pupa tra
i cuscini (Palermo, 1996). Ha inoltre vinto i premi: Due soli blu-video-teatro
1987-88, Premio Ubu 1990, Premio Coppola Prati 1991.
I fratelli Colombaioni: Meglio conosciuti come "I pagliacci di Fellini" per via
della loro presenza nei film del grande regista italiano, la storica famiglia
dei Colombaioni rappresenta oggi la più significativa esperienza condotta tra
teatro e circo. Una vita spesa nell'affinamento e nella ricerca della perfezione
nella tecnica del clown. La loro affermazione avviene prima all'estero che in
Italia. Dopo aver lasciato il circo, Mario, Romano e Alfredo Colombaioni si
dedicano alla rivista e all'avanspettacolo, e percorrono tutta l'Europa con i
loro spettacoli e seminari. Il loro laboratorio è incentrato sulle tecniche
clowneristiche e acrobatiche, cercando di superare il tradizionale rapporto fra
docente e allievo per scoprire la dimensione gioiosa di un mestiere pure duro e
faticoso, che necessita di anni di esercizio e ricerca.