Auditorium Parco della Musica
Roma
viale Pietro de Coubertin, 10
06 80241281 FAX 06 80241212
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Pompei. Le stanze dipinte
dal 19/12/2002 al 23/2/2003
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Segnalato da

Ufficio Stampa Elemond




 
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19/12/2002

Pompei. Le stanze dipinte

Auditorium Parco della Musica, Roma

In occasione della inaugurazione della grande sala dell’Auditorium a Roma verra' allestita la mostra dedicata a due pareti dipinte provenienti dagli scavi di Moregine presso Pompei. Si tratta di due grandi affreschi (cm. 490x251 ciascuno) esposti per la prima volta dopo il ritrovamento e il restauro.


comunicato stampa

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Soprintendenza Archeologica di Pompei Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali Azienda Speciale Palazzo delle Esposizioni Auditorium Parco della Musica Inaugurazione Venerdì 20 dicembre dalle ore 17 alle ore 22

In occasione della inaugurazione della grande sala dell’Auditorium a Roma verrà allestita la mostra dedicata a due pareti dipinte provenienti dagli scavi di Moregine presso Pompei. Si tratta di due grandi affreschi (cm. 490x251 ciascuno) esposti per la prima volta dopo il ritrovamento e il restauro. Curata dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, questa mostra rappresenta per la città di Roma una straordinaria anticipazione di quella in programma dal 20 marzo 2003 al Museo Archeologico di Napoli, dal titolo “Pompei. Storie da un’eruzione”, in cui verrà esposto, dopo lungo e complesso restauro, l’intero ciclo pittorico proveniente da Moregine.

Con questa mostra si inaugura lo spazio “Auditorium Arte” all’interno del Parco della Musica, gestito dall’Azienda Palazzo delle Esposizioni e dalla Società Musica per Roma, dove verranno realizzate esposizioni di particolare importanza, con la presentazione di opere di arte antica e moderna, scelte secondo precisi criteri di qualità e di novità per il pubblico. Il ritrovamento dell’edificio di Moregine, come si ricorderà, suscitò un eccezionale interesse e si parlò di una delle scoperte archeologiche più importanti degli ultimi decenni. L’occasione fu data dalla costruzione della terza corsia del tratto autostradale Napoli / Pompei nel 1999. Già si conosceva l’esistenza dell’edificio, in parte scavato nel ’59 quando furono fatti i primi sbancamenti per l’autostrada del sole (alcuni degli affreschi furono allora rimossi, la villa studiata e poi ricoperta).

La Soprintendenza Archeologica di Pompei, d’intesa e con il supporto della Autostrade meridionali S.p.A., anche per il rischio che questo nuovo intervento potesse danneggiare in modo irreparabile l’imponente edificio, decise di intervenire, di riportare alla luce l'intero complesso per staccare tutto l’apparato decorativo costituito da nove pareti interamente dipinte. Si tratta delle tre sale dei triclini, in cui appaiono raffigurazioni dedicate alle muse, ad Apollo e ad altre divinità, a temi della tragedia e della commedia, con chiare allusioni alla politica neroniana (gli affreschi risalgono infatti alla metà del primo secolo dopo Cristo). Gli affreschi esposti in questa mostra sono quelli provenienti dal triclinio A e dal triclinio B; quest’ultimo, interamente decorato su fondo nero, presenta al centro la figura di un Dioscuro, con un modellato scultoreo, che trattiene le briglie del cavallo. Figure di geni alati, di cui se ne conserva una in alto a sinistra, festoni, partiture architettoniche finemente decorate, sia pure in parte perdute, dovevano rendere straordinariamente elegante questo grande apparato scenografico, collocato in una sorta di originalissimo edificio, d’impianto geometrico, in cui appaiono colonnati, aperture a finestra, portici.

La parete affrescata del triclinio A presenta, su fondo rosso, all’interno di un raffinato schema architettonico, la figura leggiadra e aerea di Apollo Citaredo circondato dalle muse: Euterpe, musa della danza e dei cori tragici, reca in mano un antico strumento musicale, Clio, musa della storia, reca in mano un rotolo scritto. La scelta di queste due pareti dipinte è stata determinata dalla raffinata qualità estetica e dall’importanza dell’iconografia, che nei motivi architettonici e decorativi rappresenta una importante testimonianza della tradizione della pittura romana del I secolo dopo Cristo. I risultati delle ricerche condotte di recente sul ciclo pittorico di Moregine, e presentati per la prima volta nel catalogo che accompagna la mostra, consentono di attribuire allo stesso Nerone temi e motivi presenti sulle pareti dipinte dell’edificio pompeiano e di questo individuarne funzione e organizzazione, costituendo di fatto uno degli approdi appositamente costruiti per gli spostamenti dell’imperatore lungo i fiumi e le coste laziali e campane.La mostra di Roma rappresenta anche l’occasione per rinnovare l’interesse attorno a questa eccezionale scoperta archeologica nell’ambito di quella inesauribile fonte di ritrovamenti e di conoscenza del mondo antico rappresentata dal territorio di Pompei e dall’intera area vesuviana.

Il catalogo della mostra, edito da Electa, presenta l’intero ciclo pittorico di Moregine. I testi di Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente Archeologo di Pompei, e dell’Archeologa Marisa Mastroroberto descrivono ampiamente l’importanza di questi affreschi, sotto il profilo iconografico, stilistico e storico, oltre a dare approfondite notizie sulle caratteristiche dell’edificio e sulle funzioni che aveva, sulle operazioni di scavo e di restauro.

Enrica Steffenini, Ufficio Stampa Electa tel. 02 21563433

Biglietto d’ingresso 1 euro
Informazioni.: 06 802411

Orari:
dal martedì al venerdì ore 16,00 – 21,00 (lunedì chiuso)
Sabato e domenica ore 11,00 – 21,00
Durante le feste natalizie Auditorium Arte resterà chiuso:
25 dicembre 2002
31 dicembre 2002
1 gennaio 2003

La mostra è stata realizzata grazie al sostegno di ETI

Ufficio Stampa Palazzo delle Esposizioni
Marta Fontana – Piergiorgio Paris
Tel. 06 48941206 – 06 489411

Ufficio Stampa Musica per Roma
Francesca Malandrucco
Tel. 06-80241512

Auditorium Parco della Musica
Roma, Viale Pietro de Coubertin 30

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