In occasione della inaugurazione della grande sala dell’Auditorium a Roma verra' allestita la mostra dedicata a due pareti dipinte provenienti dagli scavi di Moregine presso Pompei. Si tratta di due grandi affreschi (cm. 490x251 ciascuno) esposti per la prima volta dopo il ritrovamento e il restauro.
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza Archeologica di Pompei
Comune di Roma
Assessorato alle Politiche Culturali
Azienda Speciale Palazzo delle Esposizioni
Auditorium Parco della Musica
Inaugurazione Venerdì 20 dicembre dalle ore 17 alle ore 22
In occasione della inaugurazione della grande sala dell’Auditorium a
Roma verrà allestita la mostra dedicata a due pareti dipinte provenienti
dagli scavi di Moregine presso Pompei. Si tratta di due grandi affreschi
(cm. 490x251 ciascuno) esposti per la prima volta dopo il ritrovamento e
il restauro.
Curata dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei, questa mostra
rappresenta per la città di Roma una straordinaria anticipazione di
quella in programma dal 20 marzo 2003 al Museo Archeologico di Napoli,
dal titolo “Pompei. Storie da un’eruzioneâ€, in cui verrà esposto, dopo
lungo e complesso restauro, l’intero ciclo pittorico proveniente da
Moregine.
Con questa mostra si inaugura lo spazio “Auditorium Arte†all’interno
del Parco della Musica, gestito dall’Azienda Palazzo delle Esposizioni e
dalla Società Musica per Roma, dove verranno realizzate esposizioni di
particolare importanza, con la presentazione di opere di arte antica e
moderna, scelte secondo precisi criteri di qualità e di novità per il
pubblico.
Il ritrovamento dell’edificio di Moregine, come si ricorderà , suscitò un
eccezionale interesse e si parlò di una delle scoperte archeologiche più
importanti degli ultimi decenni. L’occasione fu data dalla costruzione
della terza corsia del tratto autostradale Napoli / Pompei nel 1999. GiÃ
si conosceva l’esistenza dell’edificio, in parte scavato nel ’59 quando
furono fatti i primi sbancamenti per l’autostrada del sole (alcuni
degli affreschi furono allora rimossi, la villa studiata e poi
ricoperta).
La Soprintendenza Archeologica di Pompei, d’intesa e con il supporto
della Autostrade meridionali S.p.A., anche per il rischio che questo
nuovo intervento potesse danneggiare in modo irreparabile l’imponente
edificio, decise di intervenire, di riportare alla luce l'intero
complesso per staccare tutto l’apparato decorativo costituito da nove
pareti interamente dipinte. Si tratta delle tre sale dei triclini, in
cui appaiono raffigurazioni dedicate alle muse, ad Apollo e ad altre
divinità , a temi della tragedia e della commedia, con chiare allusioni
alla politica neroniana (gli affreschi risalgono infatti alla metà del
primo secolo dopo Cristo).
Gli affreschi esposti in questa mostra sono quelli provenienti dal
triclinio A e dal triclinio B; quest’ultimo, interamente decorato su
fondo nero, presenta al centro la figura di un Dioscuro, con un
modellato scultoreo, che trattiene le briglie del cavallo. Figure di
geni alati, di cui se ne conserva una in alto a sinistra, festoni,
partiture architettoniche finemente decorate, sia pure in parte perdute,
dovevano rendere straordinariamente elegante questo grande apparato
scenografico, collocato in una sorta di originalissimo edificio,
d’impianto geometrico, in cui appaiono colonnati, aperture a finestra,
portici.
La parete affrescata del triclinio A presenta, su fondo rosso,
all’interno di un raffinato schema architettonico, la figura leggiadra e
aerea di Apollo Citaredo circondato dalle muse: Euterpe, musa della
danza e dei cori tragici, reca in mano un antico strumento musicale,
Clio, musa della storia, reca in mano un rotolo scritto.
La scelta di queste due pareti dipinte è stata determinata dalla
raffinata qualità estetica e dall’importanza dell’iconografia, che nei
motivi architettonici e decorativi rappresenta una importante
testimonianza della tradizione della pittura romana del I secolo dopo
Cristo.
I risultati delle ricerche condotte di recente sul ciclo pittorico di
Moregine, e presentati per la prima volta nel catalogo che accompagna la
mostra, consentono di attribuire allo stesso Nerone temi e motivi
presenti sulle pareti dipinte dell’edificio pompeiano e di questo
individuarne funzione e organizzazione, costituendo di fatto uno degli
approdi appositamente costruiti per gli spostamenti dell’imperatore
lungo i fiumi e le coste laziali e campane.La mostra di Roma rappresenta
anche l’occasione per rinnovare l’interesse attorno a questa
eccezionale scoperta archeologica nell’ambito di quella inesauribile
fonte di ritrovamenti e di conoscenza del mondo antico rappresentata dal
territorio di Pompei e dall’intera area vesuviana.
Il catalogo della mostra, edito da Electa, presenta l’intero ciclo
pittorico di Moregine. I testi di Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente
Archeologo di Pompei, e dell’Archeologa Marisa Mastroroberto descrivono
ampiamente l’importanza di questi affreschi, sotto il profilo
iconografico, stilistico e storico, oltre a dare approfondite notizie
sulle caratteristiche dell’edificio e sulle funzioni che aveva, sulle
operazioni di scavo e di restauro.
Enrica Steffenini, Ufficio Stampa Electa tel. 02 21563433
Biglietto d’ingresso 1 euro
Informazioni.: 06 802411
Orari:
dal martedì al venerdì ore 16,00 – 21,00 (lunedì chiuso)
Sabato e domenica ore 11,00 – 21,00
Durante le feste natalizie Auditorium Arte resterà chiuso:
25 dicembre 2002
31 dicembre 2002
1 gennaio 2003
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno di ETI
Ufficio Stampa Palazzo delle Esposizioni
Marta Fontana – Piergiorgio Paris
Tel. 06 48941206 – 06 489411
Ufficio Stampa Musica per Roma
Francesca Malandrucco
Tel. 06-80241512
Auditorium Parco della Musica
Roma, Viale Pietro de Coubertin 30