Mostra documentaria dedicata a Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, viaggiatori marchigiani in Asia. L'esposizione raccoglie fotografie, carte geografiche e d'archivio, planisferi, libri d'epoca, estratti da film e documentari, cartoni animati e oggetti che narrano ed evocano i loro viaggi. Esposti anche alcuni materiali provenienti dall'Istituto Geografico Polare Silvio Zavatti di Fermo, riguardanti altri viaggiatori partiti dalle Marche. Nell'ambito della IV edizione del Festival della Letteratura di Viaggio.
a cura di Nadia Fusco
In collaborazione con la Regione Marche, ospite d’onore della quarta edizione del Festival della Letteratura di Viaggio
Mostra documentaria e fotografia, dedicata ai viaggiatori marchigiani in Asia Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, che raccoglie fotografie, carte geografiche e d’archivio, planisferi, libri d’epoca, estratti da film e documentari, cartoni animati e oggetti che narrano ed evocano i viaggi dei due marchigiani. Esposti anche alcuni materiali provenienti dall’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti” di Fermo, riguardanti altri viaggiatori partiti dalle Marche: Silvio Zavatti, esploratore e fondatore dello stesso Istituto e il pittore futurista Ivo Pannaggi.
Matteo Ricci [1552 - 1610] è un personaggio simbolo nei rapporti culturali tra Cina e Italia, Oriente e Occidente. Gesuita, geografo, matematico, sinologo, Matteo Ricci (conosciuto in mandarino come Lì Mǎdòu) è una figura di rilievo tale in Cina e all'estero da essere incluso dalla rivista Life tra le 100 personalità più importanti del secondo millennio, e di figurare tra i pochi stranieri nell'Enciclopedia Nazionale della Cina.
Il 24 marzo 1578, insieme al confratello Michele Ruggieri, si imbarcò alla volta della Cina; dopo un viaggio assai difficoltoso che toccò Goa, in India, e la Cocincina, giunse a Macao il 7 agosto 1582 e nello stesso anno cominciarono i viaggi di penetrazione nella Cina interna. Durante il suo soggiorno Ricci imparò il cinese e si impegnò nella stesura di una serie di libri in questa lingua. Scrisse in cinese Il vero significato del cattolicesimo e Sull’amicizia, dove illustrò il pensiero teologico e morale del cattolicesimo e condusse un’analisi originale del confucianesimo. Insieme a Xu Guangqi tradusse i primi sei capitoli dei Princìpi di geometria, diffondendo la conoscenza dell’astronomia occidentale ed esercitando un’influenza positiva sulla concezione del mondo e sulla riforma del calendario cinese. Fu il primo a introdurre la musica, la pittura e la tecnica di fabbricazione degli orologi occidentali.
Particolarmente significativa è stata l’opera di Matteo Ricci riguardo le innovazioni in campo geografico e cartografico. Il mappamondo che realizzò fu un’importante finestra sul mondo per gli uomini di cultura delle dinastie Ming e Qing e rivoluzionò la concezione sinocentrica prevalente in Cina. In quanto prima rappresentazione della forma del mondo in lingua cinese, il Mappamondo ricciano non contiene soltanto una ricca documentazione sulla cultura europea dell’epoca; la carta, insieme con i testi scritti, ebbe non meno di dodici edizioni. La sua influenza si propagò fino in Corea e in Giappone ed ebbe profondissime ripercussioni su tutto il mondo orientale.
Il contributo ricciano in campo cartografico è illustrato in questa mostra grazie all’apporto della documentazione in possesso della cartoteca della Società Geografica Italiana; in questa occasione sono esposte anche le preziosissime carte disegnate a mano su seta del Fondo Orientale. Ad arricchire il complesso del materiale presentato, i testi del Cinquecento e del Seicento nei quali sono raccontati i viaggi in Cina di altri missionari, mercanti o semplici viaggiatori.
Nel 2010 in occasione dei quattrocento anni dalla morte di Padre Matteo Ricci, la Regione Marche ha organizzato mostre ed eventi di alto contenuto scientifico e divulgativo, tra cui la traduzione di sue opere scritte in cinese e due grandi mostre evento in Cina e nelle Marche con l'obiettivo principale di promuovere e valorizzare la figura del gesuita in maniera permanente, grazie anche al sito internet dedicato www.padrematteoricci.it dove si possono trovare tutte le notizie e gli eventi a lui dedicati.
Giuseppe Tucci [1894 - 1984], figura di esploratore, studioso, scienziato, ricercatore, archeologo e fondatore di un vastissimo campo di studi sul Medio ed Estremo Oriente, è considerato uno dei più grandi orientalisti di tutti i tempi. Poliedrica personalità e instancabile interprete dei valori di accoglimento e integrazione dell’«altro», ha trascorso la propria esistenza viaggiando dal Giappone all’India, con l’obiettivo di capire, aiutare, descrivere.
Il suo soggiorno in India lo porta a ottenere nel 1925 la cattedra di Lingua e Letteratura Italiana all’università di Shantiniketan, fondata da R. Tagore, e nel 1928 conosce Nerhu e Gandhi, di cui scriverà un’appassionata e magistrale commemorazione.
Considerato il maggior tibetologo d’Europa, effettua, dal 1928, ripetute spedizioni in Tibet e nei territori himalayani fino al 1948, anno in cui, durante la sua ultima e ottava impresa tibetana, incontra il Dalai Lama allora quattordicenne. Infinita la produzione nell’arco della vita e innumerevoli i saggi, testi, enciclopedie, articoli pubblicati; fondatore del Museo Nazionale di Arte Orientale e Professore emerito dell’Università di Roma, si spegne nel 1984.
Costituiscono il materiale illustrativo delle sezioni della mostra dedicate a Tucci, le opere dell’autore, conservate nella Biblioteca della Società Geografica Italiana, e le fotografie realizzate nel corso delle sue spedizioni, fornite dall’Associazione Arte Nomade.
Inaugurazione : giovedì 29 settembre, ore 17.00
Palazzetto Mattei, Villa Celimontana
via della Navicella, 12 - Roma
Orari : da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre, in orario Festival / successivamente, da lunedì a venerdì, ore 09.00 - 13.00, martedì e giovedì anche 14.00 – 17.00
ingresso libero