Una Retrospettiva. Il progetto presenta un percorso cronologico a ritroso che dagli ultimi elaborati, alcuni dei quali rimasti in forma di cianografia, arriva fino agli esordi londinesi del 1962.
a cura di Rolando Anselmi
Il MUSINF Museo D’Arte Contemporanea di Senigallia, in collaborazione con la Galleria Delloro Arte Contemporanea, presenta nei saloni di Palazzo del Duca un’importante retrospettiva dedicata a Paolo Cotani. Il progetto, a cura di Rolando Anselmi, presenta un percorso cronologico a ritroso che dagli ultimi elaborati, alcuni dei quali rimasti incompiuti e in forma di cianografia, arriva fino agli esordi, alle opere londinesi a partire dal 1962. L’esposizione sarà accompagnata da un volume monografico con un saggio storico-critico di Claudio Cerritelli, e con i contributi di Guido D’Angelo, Daniela Ferraria, Patrizia Ferri, Enrico Mascelloni, Francesco Moschini, Caterina Niccolini, Agnese De Donato. Spirito incline alla speculazione intellettuale più che alla pratica del dipingere, Cotani evade giovanissimo dalla realtà romana per andare a vivere e lavorare a Londra, dal 1964 al 1970, dove confrontandosi con una piattaforma culturale aperta ai cambiamenti e alle nuove istanze, avrà modo di elaborare un proprio indipendente sistema di pensiero. In quegli anni avrà anche modo di conoscere e stringere amicizie con importanti personaggi come Gastone Novelli, lo storico dell’architettura Joseph Rykwert, o come Achille Perilli che curerà la presentazione della sua prima mostra romana presso la Galleria Il Ferro di Cavallo nel 1968. Il definitivo ritorno a Roma coincide con la presa di coscienza del suo destino di artista. Siamo già negli anni ’70 ed esaurite le sperimentazioni post-informali di Forma 1 e i gradi zero operati da Manzoni e Lo Savio, il percorso artistico di Cotani si avvicina al gruppo della Pittura Analitica o Nuova Pittura, laddove la comunanza di intenti con artisti quali Griffa e Gastini a Torino, Verna e Battaglia a Roma, avviene sul campo dell’azzeramento linguistico e degli strumenti tradizionali della pittura.
Inizia il ciclo dei Passaggi, delle Bende elastiche e dei Fili battuti; gesti elementari ma anche esasperate espressioni dell’assenza di uno spazio pittorico, fasciature o impronte che si intrecciano sul campo visivo demarcando il senso gesto e di traiettoria. Negli anni ’70 partecipa ad importanti collettive tra cui : “Glossario” (1973) curata da Marisa Volpi, “Grado Zero” (1974-75) organizzata da Francesco Masnata a Bologna e Genova, la IX Biennale di Parigi (1975), “Analytische Malerei” presso la galleria La Bertesca a Genova -Milano -Düsseldorf (1975). Negli anni ’80 si reca più volte negli Stati Uniti dove intensifica l’amicizia con Ralph Gibson con cui espone nel 1981 nella doppia personale “Metafora” ai Cantieri Navali della Giudecca a Venezia e alla Castelli Graphics di New York. Sempre negli anni ’80 iniziano i cicli Spazi Virtuali e Mondani, Della Tigre e Cancellazioni, superfici colorate di tempere ed acrilici che seguono i precedenti cicli Architetture, Sugli ordini, contrassegnati da un maggiore rigore compositivo e dalla prevalenza del disegno sulla componente tonale. Queste opere sono presentate in mostre quali “Spazi Virtuali e Mondani” presso la Galleria Arco D’Alibert (1982) “Segni Erratici” proposta anche al Museo Civico di Viterbo (1984), “Paolo Cotani, nel corso del tempo” a cura di Giovanna Bonasegale a Jesi o “L’imagerie metereologica” presso Meta Arte a Bolzano, entrambe nel 1983. Nel 1990 nasce la figlia Evelina avuta dalla compagna Paola Passacantilli che sposerà nel 1995 e che le sarà vicina per tutto il resto della sua vita. Sempre nel 1990 Palazzo Forti di Verona gli dedica una grande antologica curata da Giorgio Cortenova e nel 1992 partecipa con Scarpitta e Castellani alla mostra “Tensioni di superficie” curata da Patrizia Ferri e Giovanna Bonasegale alla galleria Niccoli di Parma. Sul finire degli anni ’90 inizia le prime sperimentazioni con applicazioni di fotografia su carta e su tele trattate ad olio. Questi lavori saranno presentati nel 2004 in Spagna per la mostra “L’immagine negata” presso l’Università de Castilla La Mancha a Cuenca, e in “Shadows” presso Franco Riccardo Arti Visive a Napoli nel 1998. Sempre intorno al 1993 inizia i primi lavori costruiti con cinghie tese su telai d’acciaio, che sono il diretto seguito delle tensioni superficiali iniziate con i lavori delle Bende. Nascono i cicli: Tensioni, Torsioni, e Bilancieri. Queste opere sono esposte presso la galleria Erica Fiorentini a Roma nella mostra “Tensioni 1971-2007” (2007) e in “Chorus Line” alla Galleria il Ponte di Firenze (2008). Nel 2009 la Galleria Delloro di Roma ospita l’installazione “The Russian Tea Room” ispirata al celebre locale newyorkese dove una sottile linea di specchio percorre a tratti il perimetro della galleria e dove la composizione di carte serigrafate riproduce in maniera seriale ingrandimenti di segni e gesti di chiaro sapore orientale. Sempre nel 2009 ha luogo l’antologica “L’aragosta è un mostro delicato”, a cura di Micol Forti, presso Lagorio Arte Contemporanea a Brescia.
Inaugurazione: 08 Ottobre 2011
Museo Comunale d'Arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia
via Pisacane, 84 - Senigallia (AN)
Orario: Mar-Ven 8,30 - 12,30 | 15,45 - 18,30 Sab 8,30-12,30