In tutte le opere dell'artista americano e' di primaria importanza il rapporto tra immagine e testo, un aspetto che da anni viene indagato da Museion. Il fumetto viene generalmente impiegato per narrare e rappresentare storie e contenuti triviali, Pettibon si serve di questo genere per affrontare questioni artistiche, letterarie, esistenziali e politiche. La mostra comprende circa 150 disegni ad inchiostro, per lo piu' inediti con una forte concentrazione sugli anni 80, una serie di video ed un grande lavoro a parete appositamente realizzato
La mostra di Raymond Pettibon al Museo d'arte moderna e contemporanea di Bolzano, realizzata in collaborazione con la Galleria d'Arte Moderna di Bologna, rappresenta un'assoluta novità per il panorama museale italiano: si tratta della prima esposizione personale delle opere dell'artista statunitense in un museo della nostra penisola. Sempre più apprezzato da importanti gallerie e musei a livello internazionale, Pettibon recentemente ha avuto due significative presentazioni europee al MACBA di Barcellona e alla Documenta 11 a Kassel. La scelta di dedicare una mostra a Pettibon da parte del museo di Bolzano non è comunque affatto dettata da tendenze di moda: in tutte le opere dell'artista americano è di primaria importanza il rapporto tra immagine e testo, un aspetto che da anni viene indagato da Museion nelle sue più svariate declinazioni.
Nato a Tucson (Arizona) nel 1957 Raymond Pettibon attualmente vive a Hermosa Beach in California. Formatosi nell'ambito culturale della West Coast, sin dagli anni Settanta nei suoi lavori intreccia in maniera inconfondibile immagine e scrittura prendendo come riferimento il mondo dei fumetti. Con l'uso di penne, matite, acquerelli o gessi crea delle immagini prevalentemente figurative, in cui integra con decisione frammenti e citazioni di testi servendosi della tecnica e della struttura dei cartoon e rivelando sovente un deciso rifiuto nei confronti del "finito" artistico. Mentre il fumetto viene generalmente impiegato per narrare e rappresentare storie e contenuti triviali, Pettibon si serve di questo genere per affrontare questioni artistiche, letterarie, esistenziali e politiche.
Con il suo repertorio semplificato di soggetti bizzarri e socialmente disadattati costruisce una sua particolare dimensione critica: la facile riconoscibilità e l'immediatezza comunicativa insita a forme popolari come l'illustrazione e la caricatura permettono a Pettibon di muovere la sua sottile critica sociale su più livelli. Pertanto il quotidiano si mescola all'elitario, le forme cosiddette "basse" diventano la linfa di quelle "alte" creando un certo grado di destabilizzazione. La tensione che si genera tra l'apparente superficialità delle forme e la gravità delle tematiche si riflette anche nella modalità d'allestimento delle opere di Pettibon: la presentazione congiunta di un numero considerevole di fogli dà luogo ad una visione d'insieme, in cui si crea un ulteriore contrasto tra impressione globale e singolo dettaglio.
La mostra comprende circa 150 disegni ad inchiostro, per lo più inediti con una forte concentrazione sugli anni 80, una serie di video ed un grande lavoro a parete appositamente realizzato per l'occasione. Sarà accompagnata da un catalogo trilingue (italiano, tedesco, inglese) pubblicato presso l'editore austriaco Skarabeus.
In occasione dell'inaugurazione l'artista eseguirà una performance sonora.
Immagine: R. Pettibon, Untitled (Never trust a woman...), black ink on paper, 36 x 26cm
In contemporanea sul territorio sono visitabili le seguenti mostre:
Ar/ge Kunst, Galleria Museo, Bolzano: Othmar Prenner (Alto Adige) dal 24 gennaio al 1 marzo 2003, Marjetica Potrc (Slovenia) dal 14 marzo al 26 aprile 2003
Merano Arte, Merano: "Bella Vista - Visioni della montagna da Segantini a Weinberger"
fino al 9 marzo 2003
Museion - Museo d'arte moderna e contemporanea Bolzano, via Sernesi, 1 - 39100 Bolzano
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