Teatro dell'Arte CRT
Milano
viale Alemagna, 6
02 72434258 FAX 02 863813
WEB
Trilogia della guerra
dal 21/1/2003 al 26/1/2003
02 861901
WEB
Segnalato da

Beppe




 
calendario eventi  :: 




21/1/2003

Trilogia della guerra

Teatro dell'Arte CRT, Milano

I bambini della citta' di K e Giardino nero. Liberamente ispirato alla Trilogia della citta' di K di Agota Kristof. Il CRT, dopo aver realizzato insieme alla compagnia Libera mente La tempesta, presenta due spettacoli firmati dal regista Davide Iodice che - insieme a La grande bugia - costituiscono la Trilogia della guerra.


comunicato stampa

CRT Teatro dell'Arte
Compagnia Libera mente
Trilogia della guerra
liberamente ispirato alla Trilogia della città di K di Agota Kristof

21-22 gennaio 2003
I bambini della città di K
con Monica Angrisani, Tania Garribba
elementi scenici Massimo Staich
regia Davide Iodice

23-26 gennaio 2003
Giardino nero
con Monica Angrisani, Tadema De Sarno Prignano, Tania Garribba
musica in scena Igor Niego
elementi scenici Massimo Staich
fantocci Tadema De Sarno Prignano
regia Davide Iodice

Il CRT, dopo aver realizzato insieme alla compagnia Libera mente La tempesta, (premio speciale UBU 1999, per il felice intreccio tra tradizione e ricerca teatrale) presenta due spettacoli firmati dal regista Davide Iodice (I bambini della città di K e Giardino nero) che - insieme a La grande bugia - costituiscono la Trilogia della guerra.

Profondamente ancorata alla ricerca poetica e politica sul valore della testimonianza e della resistenza, la compagnia tre anni fa inizia un percorso teatrale ispirandosi alla Trilogia della città di K, romanzo della scrittrice ungherese Agota Kristof.
Primo momento è stato lo spettacolo i bambini della città di K, storia di crescita e di sopravvivenza di due piccoli gemelli alle prese con un mondo spietato e guerrafondaio.
Chiuso il 'Grande quaderno' della loro infanzia dolorosa e poetica, la seconda tappa trova i due fratelli ormai cresciuti e lontani. In Giardino nero, Lucas e Claus raccontano le proprie storie a partire da una sofferenza comune radicata nello strappo della separazione. Nei rispettivi racconti i due invocano l'esistenza e la presenza dell'altro come prova e giustificazione della propria vita, in un intreccio di personaggi e luoghi che si sovrappongono e contraddicono con ambiguità crescente. Solo nel territorio incerto e pericoloso del sogno, che poi è anche quello della letteratura, sembra possibile un incontro tra i due e la riunione di due anime in 'una sola e unica persona'.
Storia d'amore e di separazione, di guerra e di povertà, di rivoluzione e controrivoluzione. Grido di protesta contro il dominio del potere che tutto divora e della violenza che tutto finisce.
Terza tappa sarà 'la grande bugia' (nuova produzione per il 2003) in cui si immagina di vedere finalmente materializzarsi tutti i personaggi della piccola città di K, che diviene così simbolo capovolto di una umanità minore in continuo ostaggio dello spirito della guerra.

Lo spettacolo I bambini della città di K, tratto da un racconto di Agota Kristov, affronta la storia di due bambini senza nome, nella guerra possibile di un qualunque paese.
La tragedia e il dramma di guardare in faccia alla morte e ad imparare a a stare al mondo. Una prova d'attore, in uno spazio costruito per essere intimo ed evocativo.

I bambini della città di K è una storia di guerra, ma la guerra che si racconta non ha confini geografici, né limiti storici. L'odio e la violenza di cui si parla non sono quelli dettati da obbiettivi politici o dalla brama di spartizioni territoriali, è una guerra vista dal buco della serratura, dall'ultimo campo rimasto non arato di una provincia sconosciuta al mondo. Le ferite non sono inferte solo da armi da fuoco, e i nemici sono anche quelli senza divise, gli abitanti di quello stesso paese in cui ogni giorno sempre più botteghe rimangono senza bottegaio. Dal momento in cui la mamma sparisce dietro la collina nuove regole entreranno a far parte dell'esistenza dei due bambini protagonisti del racconto. E allora la vita diventa un esercizio di sopravvivenza. L'esperienza dello stare al mondo segnata ogni giorno su un taccuino per conservare memoria di se stessi. La resistenza dell'infanzia e della fantasia a un mondo di adulti con leggi spietate e incomprensibili. Non c'è giudizio, né pietà, né più amore, solo la ricerca di un gesto necessario.

La differenza di libera mente è quella di portare più avanti una logica che è di molti gruppi teatrali contemporanei: stare nel "sociale" come pesci nell'acqua, elaborare spettacoli vari e variamente finalizzati rifiutando la rigidità del gruppo come piccola setta o famiglia o associazione o coop.
Si tratta, per l'appunto, di portarci dentro un di più di socialità (non di "società") e un'idea molto pratica e concreta di comunità. Si allarga e si restringe, il gruppo di libera mente (...) e mette alla prova i "nuovi" e gli entusiasti, pratica l'autoformazione e l'autorganizzazione, inventa a partire da una cultura che è di situazioni specifiche, alla confluenza tra il precariato giovanile e il cosiddetto sottoproletariato urbano, in un'ottica in cui la parola "gioventù" (così insopportabile oggi, così carica di connotazioni pubblicitarie) riacquista il suo senso di soglia, di punto di osservazione del vero, di luogo dell'invenzione insoddisfatta, di una irrequietezza creativa necessariamente a-solitaria, ma anche a-conformista, a-massificata.
Con più libertà di altri gruppi, libera mente è un modo di vivere una gioventù che non si vergogna di essere tale e che non idealizza nessuna maturità altra da quella della sintonia con il proprio mondo, che non è il mondo delle maggioranze.
Goffredo Fofi

La compagnia Libera mente conduce accanto ad uno specifico lavoro di produzione artistica, un'intensa attività di pedagogia teatrale.
Davide Iodice rielabora i linguaggi della tradizione popolare con la coscienza del presente, attraverso una scrittura scenica che pone al centro la partitura musicale e confonde strumentisti e attori in un'azione più prossima alla festa che al teatro in senso ortodosso.
Le produzioni teatrali firmate da Iodice: Senza naso né padroni, Che bella giornata, I bambini della città di K, Storia spettacolare di Guyelmo el Pesado, La Tempesta, dormiti gallina, dormiti, Io non mi ricordo niente.

BIGLIETTI
intero euro 15
* ridotto euro 10
** super ridotto euro 7,5

* Giovani fino a 25 anni, studenti universitari, allievi di scuole di danza e teatro, ACCU, CRAL del Comune di Milano, Accademia di Comunicazione, ARCI, TCI, Fondazione Mazzotta, abbonati Radio Popolare, Pink Card - Provincia di Milano, Life Gate, Teatro Libero, Club La Repubblica.
** Anziani e abbonati Teatro Verdi.
Tutte le riduzioni verranno applicate previa presentazione di relativa tessera associativa, documento o, nel caso della Fondazione Mazzotta, del biglietto d'ingresso della mostra in corso.

CRTessera Passe-partout : tessera nominale valida per spettacoli della Stagione 2002/2003 'tutte le volte che vuoi' (ad esclusione di Ouverture, Teatro delle Ariette e gli spettacoli di DANZA). Costo: ¤ 70. Presentando la CRTessera Passe-partout agli spettacoli di DANZA, si avrà diritto al biglietto super ridotto.

Prevendita TicketOne 02392261

prenotazioni 02.89011644

ORARI
feriali: ore 20.45 - chiuso lunedì
festivi: ore 16.00

CRT
Teatro dell'Arte
Viale Alemagna, 6 - 20121 Milano

IN ARCHIVIO [137]
A Midsummer's Night Dream
dal 21/6/2015 al 23/6/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede