I suoi video riescono, con la stessa naturalezza riconoscibile nelle sculture, a regalare una leggera passeggiata per le vie di Barcellona, ma anche ipnotiche e ossessive evocazioni di ritmi tribali o riti magici propiziatori.
La bellezza e il mistero dell'arte primitiva americana e aborigena australiana contaminata da Rothko e dalla pop-art americana e cinese di fine anni ’90, opere in legno, terracotta e bronzo, figure totemiche e fortemente simboliche che sempre richiamano al figurativo anche quando tendono all’astrazione. Tommaso Pellegrini è un giovane artista che ha integrato la formazione artistica con esperienze vissute con gli indiani d’America e con gli aborigeni australiani che lo hanno avvicinato alla cultura sciamanica, parla 5 lingue, ha attraversato la Cina del nord, la Mongolia, la Siberia, il Canada e l’Australia.
I suoi video riescono, con la stessa naturalezza riconoscibile nelle sculture, a regalare una fresca e leggera passeggiata per le vie di Barcellona, ma anche ipnotiche e ossessive evocazioni di ritmi tribali o riti magici propiziatori. "Sono Tommaso Pellegrini, sono un artista di 32 anni, dopo essermi laureato in cinese e arte cinese antica e contemporanea e aver vissuto in Cina ho cominciato a lavorare come architetto di interni e a dedicarmi a quella che era l'espressione artistica più vicina ai miei gusti.
Sono rimasto affascinato dai racconti degli indiani d'America e degli aborigeni australiani - con i quali ho vissuto per un breve periodo di tempo - per un semplice motivo: il loro rapporto con la natura e la magia del mondo degli animali; mi sono dedicato quindi alla scultura lignea e alla terracotta cercando di imitare la bellezza e il mistero dell'arte primitiva americana e aborigena australiana ispirandomi anche a Rothko e alla pop-art americana e cinese (di fine anni '90).
Ho trovato, in materiali come legno e bronzo e nella figura del totem, una forma di arte spirituale semplice e basica e ho cercato di unirla al design contemporaneo. Ho un master in design e architettura di interni a Barcellona. Con la terracotta cerco invece di esprimermi nell'arte figurativa, che per me è sempre una sfida e una tradizione antica da non perdere mai. Mi appassiono anche di musica, suonando flauto shakuhachi, clarinetto e contrabbasso, amatorialmente.
Ho frequentato l'istituto d'arte etnico di Pechino, l'Accademia d'arte di Carrara e l'Istituto per la lavorazione delle pietre dure Pietro Tacca, ho lavorato per "Circo Massimo" (Raitre), parlo 5 lingue e ho viaggiato attraversando la Cina del nord, la Mongolia, la Siberia, il Canada e l'Australia nella ricerca dei simboli totemici che contraddistinguono le culture sciamaniche di questi luoghi. In giovane età poi ho avuto la fortuna di partecipare e assistere a delle cerimonie sciamaniche pellerossa (Huicioles) per vari periodi." Settembre 2011
Inaugurazione 27 ottobre ore 18
Galleria Fondaco
via Degli Zingari, 37 - Roma
da lunedi a venerdi 10-13.30 e 16-19, sabato 10-13.30, pomeriggio su appuntamento
Ingresso libero