Beyond e' un dialogo critico tra due artisti che danno forma alla nostra realta' contemporanea. Figini presenta Casa, urne di argilla silenziose che rappresentano per l'artista ticinese "case possibili"; Guggisberg espone invece oggetti dipinti in "un cosmo in se' chiuso e intriso di movimenti".
Un dialogo critico tra due artisti che danno forma alla nostra realtà
contemporanea.
Luisa Figini si è formata presso l'Ecole des Beaux-Arts, Bourges (Fr) e l'Haute
Ecole d'Art et de Design, Ginevra, e ha conseguito un Master in 'Metodologia
della ricerca qualitativa' presso l'Università di Trento, Rovereto (I).
Il suo lavoro si articola attorno a tre assiomi fondamentali: lʼoggetto, il corpo, la
relazione. Le prime esperienze scultoree si esplicitano in un legame passionale
con la materia e con lʼatto che la plasma: le terre cotte, il filo metallico, le garze,
la fibra di vetro danno origine a forme concave, convesse o spaccate da fessure
che lasciano percepire un «dentro», unʼintimità misteriosa ma protettiva, si
caricano di allusioni e scandiscono o accolgono lo spazio come presenze
arcaiche ed evocative (Racconti di un traghettatore, 1991, Lugano, Fondo
comunale Carlo Cotti; Porta di vento, 1992-93, Bellinzona, Museo Villa dei Cedri).
Dalla metà degli anni ʼ90, combinazioni di materiali organici e inorganici (capelli,
vesciche e intestini animali, cera, reti di fibra sintetica) si sviluppano in
installazioni di forte impatto sensoriale ma al tempo stesso delicate: stimoli tattili,
visivi, olfattivi si intrecciano fra rimandi a una vita larvale, o in germinazione, e
materia morta, inerte.
Il Laboratorio KUNSTHALLE Lugano presenta ‚Casaʼ (2005-2011)
"Mi è stato chiesto di realizzare unʼurna. Lʼargilla, la terra cotta, mi è sembrata il
materiale più giusto e le case dellʼanima che gli Antichi mettevano nelle loro
tombe, un luogo di ispirazione. Poi ho continuato, una dopo lʼaltra, in un
momento in cui bisognava stare, e non parlare. Queste case silenziose mi hanno
accompagnata, giorno dopo giorno. Sono state una casa possibile."
Così Luisa Figini descrive l'opera e la sua genesi, il plasmare la terra, la nostra
terra, la terra che accoglie, dalla quale veniamo e alla quale, uniti, torneremo.
Un'opera intima, profonda e toccante, che ha preso avvio nel 2005 e che finora
non è mai stata esposta.
Stefan Guggisberg si è formato a Bienne (Schule für Gestaltung e classe
specialistica in grafica sempre presso la Schule für Gestaltung) e alla School of
Visual Arts di Lipsia.
Gli oggetti che appaiono nei suoi dipinti sono di una semplicità perfetta, così
sottilmente semplici da richiedere un vero lavoro di percezione. La tecnica di cui
si avvale per creare le sue immagini conduce la realtà ad atmosfere più alte.
Forme che si sciolgono e poetiche strutture cromatiche: tutto si trasforma. Il suo
processo creativo non si basa né su schizzi predefiniti, né su un'idea aprioristica
di immagine.
Come dice l'artista stesso:
"Se si parte dal presupposto che il mondo visibile e tutto ciò che di tangibile esso
contiene coagula di nuovo in ogni momento da un'unica energia immateriale che
tutto avvolge, io stesso, come essere umano e come artista, devo leggermi come
parte di questo processo. Non posso isolarmi da qualcosa, intendere la mia
persona come parte autonoma di qualcosa che è di fatto indivisibile.
Se dunque mi concepisco come parte di una realtà che si crea da sé,
fondamentalmente immateriale, allora è ovvio che io cerchi di estendere la mia
percezione oltre ciò che è oggettivo e afferrabile con l'intelletto per giungere a
una coscienza più ampia e al mondo che da essa scaturisce.
Così nasce un cosmo in sé chiuso e intriso di movimenti.
Gli elementi visivi che descrivono questo cosmo costituiscono una sorta di "cassa
di risonanza", la cui apparenza e costellazione mi permette di esprimere
metaforicamente il mio vero motivo".
Inaugurazione: sabato 12 novembre 2011 ore 17
Laboratorio Kunsthalle Lugano
Salita Chiattone, 18 - Lugano
Orario d’apertura: Giovedì ore 14 - 18 / sabato ore 13 - 16