Diverse sedi
Vasto (CH)

Billboard Art Festival
dal 6/11/2011 al 20/11/2011
sempre visibile
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Segnalato da

Bruno Scafetta




 
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6/11/2011

Billboard Art Festival

Diverse sedi, Vasto (CH)

Pittura fresca. Gli spazi pubblicitari della citta' si trasformano in una galleria a cielo aperto con le opere di Valentina Crivelli, Gregory Di Carlo, Marco Ercolano, Keziat, Eleonora Martorana, Federico Mazza, Bruno Scafetta, Mariarosaria Stigliano, Simona Stivaletta e Claudia Venuto.


comunicato stampa

Le strade dell’arte sono infinite. Ciò è vero soprattutto oggi, nell’epoca dell’iperstimolazione sensoriale e percettiva, del melting pot culturale, della trasformazione globale in cui gli elementi tipici di tradizioni diverse cercano un nuovo respiro esistenziale. L’espressività contemporanea, in tale contesto, esplora canali inusuali per lasciar emergere e poter trasmettere emozioni agli occhi degli osservatori, utilizzando linguaggi universali che invitano a riflettere sul senso della ricerca di bellezza e armonia nel mondo odierno.

Il Centro del Vasto, importante ente commerciale presente da quindici anni sul territorio histoniense, cogliendo la necessità di avvicinare i messaggi artistici al pubblico dei fruitori ha scelto di promuove un piano di comunicazione innovativo attraverso la rassegna d’arte urbana “Pittura fresca”. Si tratta di un vero e proprio “Billboard Art Festival”, originale formula espositiva molto apprezzata in Europa ed inedita nella realtà locale: per due settimane gli spazi pubblicitari della Città si trasformeranno in una galleria a cielo aperto, da cogliere e “visitare” in una dimensione dinamica e animata dal gusto della scoperta.

Dieci giovani e validi artisti contemporanei sono stati invitati a lavorare sul tema “L’uomo e l’ambiente”, di estremi attualità e interesse. Ciascuno, con la propria sensibilità, ha indagato il rapporto tra l’essere umano ed il contesto che lo circonda, inteso come natura, paesaggio, background vitale. Le opere di Valentina Crivelli, Gregory Di Carlo, Marco Ercolano, Keziat, Eleonora Martorana, Federico Mazza, Bruno Scafetta, Mariarosaria Stigliano, Simona Stivaletta e Claudia Venuto, in un gemellaggio ideale tra l’Abruzzo ed altre regioni d’Italia, saranno riprodotte su grandi tabelloni promozionali 6x3 e rese disponibili alla vista di tutti. Il Centro del Vasto distribuirà altresì una mappa della loro collocazione, in modo da fornire una guida alla ricostruzione del mosaico creativo ideato.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Agenzia Red Hot di Foggia ed il Laboratorio ArtiBus di Vasto, si concluderà con una mostra dedicata all’evento presso la galleria del Centro e con la premiazione di uno degli artisti coinvolti, al fine di incentivarne l’impegno e le successive sperimentazioni.

“L’uomo e l’ambiente” : lineamenti critici per “Pittura Fresca”
Gli autori partecipanti al “Billboard Art Festival Pittura fresca” hanno accettato una sfida: porsi in relazione, attraverso il canale di comunicazione artistico, con un tema che coinvolge la stessa identità personale e collettiva di ognuno. Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente si basa, infatti, su condizionamenti reciproci che sfrondano le infinite possibilità dell’esistenza determinando le coordinate precise del cammino non solo dei singoli, ma di interi gruppi e comunità.

I messaggi dei dieci pittori che animano la galleria a cielo aperto del “Billboard Art Festival” vastese offrono diverse letture della corrispondenza biunivoca tra uomo e ambiente, impattando lo scenario urbano percorso abitualmente dai cittadini e suscitando in questi ultimi, insieme allo stupore iniziale, possibili spunti di meditazione e approfondimento.

Le opere di Valentina Crivelli e Gregory Di Carlo condividono una visione in fuga del paesaggio, colto da spettatori sfreccianti su treni veloci e ridotto a elementi essenziali, sui quali gli sguardi si appoggiano a depositare un sogno o a raccontare pensieri segreti. Mentre Di Carlo si serve di un osservatore implicito, la Crivelli lascia che il panorama indistinto si rifletta negli occhi di una bimba, le cui domande coincidono con quelle che l’umanità pone al proprio futuro.

Nel quadro di Marco Ercolano i raggi del sole proiettano ombre di creature e di abitazioni squadrate, sospese in una dimensione fuori dal tempo. Verso l’occulta fonte di luce è orientato il passo di due figure umane, quasi protette, dall’alto, dal profilo rassicurante di un cane e dagli alberi cresciuti sulla sommità delle case. La vita veglia sulla vita, tutto il resto è un rincorrersi di costruzioni che persisteranno nonostante la scomparsa di chi le ha edificate.

Dal candore della tela Keziat lascia emergere il legame tra uomo e natura trasfigurandolo attraverso metamorfosi fantastiche. Elementi guizzanti, innesti tra oggetti e animali, alberi che alimentano foglie a forma di pesci e pesci che spiccano il volo, incarnando il simbolo ossessivo della materia in perenne mutamento: questo è il mondo apparentemente ingenuo dell’artista, specchio della forza generatrice dell’immaginazione.

La pittura di Eleonora Martorana riferisce, tramite la potenza divoratrice della combustione, il dolore e l’abbandono di alcuni spazi urbani. Nonostante il cielo rosato addolcisca la solitudine delle periferie, nulla può cancellare il sottile senso di decadenza diffuso dai casermoni che strappano terra e armonia all’ambiente in cambio di pochi tetti e molta speculazione edilizia.

Anche Federico Mazza ci parla di interventi dell’uomo che giganteggiano sullo sfondo di atmosfere sfocate. La sua è una visione volutamente miope della realtà, finalizzata a rendere poetico o perlomeno accettabile l’antiestetico stagliarsi, in lontananza, di ferraglie e cavi ad alta tensione. Per un gioco quasi infantile, nell’indefinitezza dominante il traliccio diventa un personaggio antropomorfo, novello cavaliere dispensatore di energia.

La natura lussureggiante dipinta da Bruno Scafetta si caratterizza per l’assenza dell’essere umano, mentre i campi incendiati dai fiori e dalle messi abbagliano l’osservatore con la loro muta e orgogliosa bellezza. Il cromatismo avvolgente in primo piano, tuttavia, cede il passo ad un orizzonte nebuloso che simboleggia il progressivo svanire della vegetazione in un nulla abitato da incertezze.

La figura che campeggia nella composizione di Mariarosaria Stigliano è ancorata al suolo, primitivo custode di semi e fermenti invisibili, ma nel contempo si affaccia su una moderna città, che sembra offrire allettanti prospettive. A metà tra antica appartenenza al naturale e necessaria considerazione dell’artificiale, la persona è contesa tra due dimensioni solo a prima vista inconciliabili.

Il tema dell’agglomerato urbano come preminente ambiente contemporaneo torna nell’ispirazione di Simona Stivaletta, che però la lascia galleggiare in un intreccio di strutture fantasiose, radicate in un sentire istintivo grato alla memoria e alla rielaborazione personali. La sintesi delle forme e le consapevoli incongruenze riecheggiano il fascino delle città invisibili descritte da Calvino.

Il quadro di Claudia Venuto, infine, opera una delicata fusione tra elementi della natura e genere umano, rappresentando la stratificazione di sensazioni, percezioni ed emozioni di origine ambientale nell’anima di chi le coglie. La luminosa ed assorta fanciulla dipinta dall’autrice porta in sé la carezza delle ali di farfalla, la serenità degli uccelli appollaiati, la leggerezza del vento che le sfiora il viso.
Daniela Madonna

Inaugurazione 7 novembre ore 18.30

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