Cinque donne. Il fotografo prosegue nella sua ormai tradizionale esplorazione dell'universo femminile contaminando la ricerca dell'immagine con un difficile affiancamento alla parola scritta.
Dal 12 al 26 novembre 2011, a Roma, a Spaziottagoni (via Goffredo Mameli, 9, Trastevere), si terrà la mostra personale di fotografia di Gabriele Morrione, “Cinque donne” (aperta tutti i giorni, dalle ore 16.30 alle ore 20.30).
Gabriele Morrione prosegue nella sua ormai tradizionale esplorazione dell’universo femminile contaminando la ricerca dell’immagine con un difficile affiancamento alla parola scritta. In questo caso il suo intento è quello di dar voce ai soggetti fotografati, che si riprendono, con la parola, il diritto di parlare di sé, di presentarsi agli altri.
Adele Ceraudo, artista, Ilaria D’Ottavi, giornalista radiofonica, Laura Nardi, attrice, Maria Eleonora Maccari, architetto e Sarah Velardi, studentessa, sono protagoniste delle storie, mentre l’autore le fotografa in studio, nella loro casa, nel contesto del lavoro, con le persone più care.
I testi scritti dalle cinque donne, anziché affiancare le immagini, si alzano in volo e riacquistano la dimensione esaltante della libertà ritrovata. Centoquindici fotografie, selezionate per la pubblicazione, sono il risultato finale del lavoro, che ha occupato l’autore per circa due anni.
Scrive Giovanni Andrea Semerano nella presentazione del libro (che sarà in vendita a prezzo speciale a Spaziottagoni nel periodo della mostra, pubblicato da La Camera Verde di Roma):
“… La fotografia di Gabriele Morrione ci sorprende da più punti di vista: innanzi tutto il corpo del bianco e nero, dove ombre e luci tagliano lo spazio e creano zone dense di grigi. Un bianco e nero, quello di Morrione, carico di memoria e rimandi a Man Ray per lo sviluppo ideale del gioco del ritratto in un interno; a Cartier-Bresson nella capacità di estrarre quel frammento reale e coglierlo nello scatto. E un altro punto di vista è la tenerezza, etica e filosofica, che l’obiettivo di Morrione svela raccontando le storie, l’incontro con le cinque donne.
Questa mostra e ancor più questo libro costruiscono un centro che è della comprensione e dell’avvicinamento. Siamo dentro una lanterna magica capace di imprimere quel movimento che rende necessario il tempo – il tempo dello sviluppo di un’idea – e Morrione attraverso la fotografia rende alla poesia il corpo”.
Scrive Daniela Bartolini nell’introduzione:
“All'autore, ancora una volta, non basta la fotografia come unico mezzo espressivo. Ed è bizzarro il suo modo di essere in qualche maniera incontentabile, perché la sua eccezionale capacità di ritrarre, che per ogni altro fotografo è il punto di arrivo e la massima ambizione, per Gabriele invece non è che il punto di partenza. Non gli basta riuscire a catturare sguardi tanto rivelatori e profondi che a guardarli ci si perde dentro: pretende che quegli sguardi si facciano voce e che abbiano diritto di replica sulle impressioni e le suggestioni che l'immagine riesce istantaneamente a trasmettere. Ogni galleria di ritratti in questo modo diventa anche un potente autoritratto, perché ognuna delle protagoniste si sdoppia, passando da davanti l'obiettivo a dietro la fotocamera e diventa in qualche misura anche fotografa di sé stessa. Trascina il lettore sul cammino della propria vita, raccontandosi a tratti con timidezza e rimpianto, a tratti invece con gioia ed orgoglio.”
Per ulteriori informazioni:
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Inaugurazione 12 novembre ore 18
Spaziottagoni
Via Goffredo Mameli 9, Trastevere 00153 Roma
Aperto tutti i giorni dalle 16.30 alle 20.30
Ingresso libero