Diverse sedi
Parma

InContemporanea Parma Festival
dal 10/11/2011 al 3/12/2011
0521 218726
WEB
Segnalato da

Settore Cultura Comune di Parma




 
calendario eventi  :: 




10/11/2011

InContemporanea Parma Festival

Diverse sedi, Parma

Il percorso comune che Teatro Due, Teatro delle Briciole e Lenz Rifrazioni intraprendono insieme, presentando tendenze e produzioni artistiche contemporanee europee. Il programma di appuntamenti nei 3 teatri si snoda su altrettante rassegne: Teatro Festival, dedicata alla nuova drammaturgia contemporanea; Zona Franca, che presenta le novita' italiane ed europee della scena per le nuove generazioni; Natura Dei Teatri, progetto di creazioni performative contemporanee internazionali.


comunicato stampa

Con 40 spettacoli e 90 rappresentazioni, ritorna anche quest’anno, dall’11 novembre al 4 dicembre, InContemporanea Parma Festival, il percorso comune che Teatro Due, Teatro delle Briciole e Lenz Rifrazioni hanno deciso, già lo scorso anno, di intraprendere insieme, per presentare al pubblico di Parma le tendenze e le produzioni artistiche più interessanti della creazione contemporanea europea.

Il festival, promosso dal Comune di Parma con il sostegno della Provincia di Parma, della Regione Emilia Romagna, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e di Fondazione Monte Parma, è collocato in una fascia temporale che scandisce l’apertura delle stagioni teatrali, offrendo così al pubblico libertà di scelta – durante la rassegna - e di approfondimento nel corso della produzione teatrale annuale.

Il programma di appuntamenti nei tre teatri si snoderà su altrettante rassegne: Teatro Festival (al Teatro Due – direttore artistico Paola Donati), dedicata alla nuova drammaturgia contemporanea, Zona Franca (al Teatro delle Briciole – direttore artistico Flavia Armenzoni), che presenta le novità italiane ed europee della scena per le nuove generazioni e Natura Dèi Teatri (Lenz Rifrazioni – direttori artistici Maria Federica Maestri e Francesco Pititto), progetto di creazioni performative contemporanee internazionali ideate per il Festival.


Natura Dèi Teatri 2011
PERFORMING ARTS FESTIVAL XVI edizione

DI UOMINI E DI CANI
11 - 25 novembre 2011

Lenz Teatro, Parma

Direzione artistica
Maria Federica Maestri | Francesco Pititto
Lenz Rifrazioni

La sedicesima edizione di Natura Dèi Teatri, festival ideato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto e organizzato da Lenz Rifrazioni, presenta creazioni performative contemporanee internazionali ideate appositamente per il festival. Dall’11 al 25 novembre si alterneranno tredici artisti di fama internazionale per sette prime assolute il cui tema ruota attorno alla suggestione lanciata dagli ideatori: DI UOMINI E DI CANI, è il luogo concettuale di questa edizione del Festival, il cui campo di indagine si orienterà sulla presenza animale nella creazione artistica contemporanea. Natura Dèi Teatri 2011 presenterà anche quest’anno il lavoro di artisti di assoluto rilievo nel panorama della scena performativa contemporanea, capaci di estreme tensioni estetiche: insieme a Lenz Rifrazioni, che presenta in anteprima sei dei dodici episodi dedicati all’Eneide, nuovo progetto performativo in cui le visioni di Lenz si fondono con le sonorità di musicisti della scena elettronica internazionale, l’edizione 2011 avrà ospiti italiani ed europei provenienti da ambiti linguistici differenti, teatro, musica, danza, video, cinema, performance, invitati a presentare creazioni ispirate al tema del festival: Lillevan, Ulver, Kinkaleri, Andrea Azzali, Paul Wirkus, Via Negativa, Cristina Rizzo, Ivo Dimchev, Doris Uhlich, OvO, Ludmila Kazinkina, Zapruder.
L’apertura del festival Natura Dèi Teatri venerdì 11 novembre (ore 21) è affidata ad Aeneis #1 La corsa del cinghiale, il primo episodio dell’Eneide firmata da Lenz Rifrazioni, per la regia di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto. Le musiche della performance sono composte ed eseguite live da Lillevan, musicista tedesco tra i più innovativi della scena elettronica europea. Sabato 12 novembre (ore 21 - Teatro Regio) - a cura di LiveAlivE - Wars Of The Roses Tour unica tappa italiana del gruppo musicale norvegese Ulver, considerata una delle band più influenti nel campo del black metal scandinavo.
Domenica 13 novembre (ore 21) il secondo episodio dell’Eneide lenziana, Aeneis #2 Mi sottopongo al peso in una performance corale sul tema della vecchiaia. All’origine del nuovo impero una gerontogenia plurale che si riproduce di padre in padre, di vecchio in vecchio. Per questo e per altri due episodi di Aeneis una nuova fase della lunga e intensa collaborazione di Andrea Azzali/Monophon, ricercatore e sperimentatore elettronico, con Lenz Rifrazioni.
Nella stessa serata (ore 22.30) i Kinkaleri, formazione tra le più rigorose della sperimentazione performativa italiana, proporranno I am that I am dal testo Le serve di Jean Genet. Attraverso la performance di una ventriloqua il testo si sdoppia riflettendo sulla forma stessa di rappresentazione: il binario della parola e del corpo si intrecciano in una lingua muta e animale.
Martedì 15 novembre (ore 21) Aeneis #3 Il polmone il terzo episodio dell’Eneide di Lenz, un assolo di Giancarlo Ilari, e la performance live del musicista polacco Paul Wirkus, acclamato compositore di elettronica minimale. Ilari, attore di lunga vita artistica, intona il requiem di Anchise in una deflagrazione contemporanea che svuota l’agonia e l’orrore della vecchiaia da ogni retorica e lirismo. La serata prosegue (ore 22.30) con la formazione slovena Via Negativa, già ospite del Festival nelle passate edizioni, in una performance di Boris Kadin dal titolo What Joseph Beuys told me, while I was lying dead in his lap, azione performativa che lega drammaticamente lo spettatore al performer in una riflessione feroce sul significato del fare teatro. Mercoledì 16 novembre (ore 21) Lenz Rifrazioni presenta il quarto episodio dell’Eneide Aeneis # 4 I draghi; il celebre suicidio per amore di Didone, mitica regina di Cartagine, si rovescia in un glorioso atto di rivolta alla consuetudine sacrificale. La serata prosegue (ore 22.30) con Zapruder Filmmakersgroup, gruppo di giovani cineasti “da camera” – come amano definirsi – le cui opere sono state recentemente presentate alla 66a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, nella sezione Orizzonti. Per la prima volta a Parma presentano Spell un componimento misto che si ramifica nei film brevi The Hypnotist Dog e Suite.
Venerdì 18 novembre (ore 21) ancora Lenz Rifrazioni con il quinto episodio dell’Eneide Aeneis #5 Di quali pene e torture che vede in scena per i giochi funebri in memoria del padre gli OvO, band black punk tra le più originali e radicali della musica italiana. Violenza fisica e sonora per la demolizione scenica della retorica familiare.
Doppio appuntamento domenica 20 novembre: alle ore 21 sarà presentato il sesto appuntamento con l’Eneide Aeneis #6 Carni arrostite che segna il passaggio in un aldilà narcotico e tossico, dove non c’è riposo, ma allucinazioni visive e ossessioni; come nell’Amleto lo spettro del padre ritorna ad impedire la libertà anche nel sogno. Alle ore 22.30 il performer e cantante bulgaro Ivo Dimchev in We.Art.Dog.Come (prima italiana) mescola performance, danza, teatro, musica, disegno e fotografia, creando un linguaggio originale, una voce unica di struggente musicalità. Un colloquio estremo tra l’uomo, lo spirito e il cane. Martedì 22 novembre (ore 21) Cristina Rizzo si esibisce in Micro-danze con un cane addestrato, creazione appositamente ideata per il festival, in cui la danzatrice si focalizza sulla concretezza e la densità dell’atto, abbandonando, anche se temporaneamente, la concettualizzazione e la smaterializzazione propria della sua danza. A seguire alle ore 22 replicheranno Sepoltura e Partita, i primi due capitoli de L’isola dei cani di Lenz Rifrazioni. L’Isola dei Cani è un'opera concepita in cinque quadri declinati tutti al femminile e si struttura in una successione di paesaggi drammaturgici e visuali autonomi connessi tra loro da uno scheletro narrativo di derivazione eliotiana. In scena cinque Sibille contemporanee sovrappongono al rebus sentimentale della propria esistenza, la crisi e la sterilità dell’occidente, vivendo la loro totale solitudine in compagnia di cinque cani, unici abitanti dell’Isola dei Cani, una terra desolata ai confini della grande città (una penisola realmente esistente nell'East End di Londra nell'ex area commerciale delle Docklands) da cui, sgomente, osservano se stesse e i residui del mondo che le circonda. Mercoledì 23 novembre (ore 21) continua con Bruciando, Agua e Tuono l’affresco eliottiano dell’Isola dei Cani firmata da Lenz; a seguire (ore 22) Cristina Rizzo replica Micro-danze con un cane addestrato.
Venerdì 25 novembre (ore 21) la coreografa e performer austriaca Doris Uhlich, esponente di spicco della nuova generazione di coreografi europei, per la prima volta in Italia con l’assolo Rising Swan, prende le mosse dalla coreografia di Michel Fokine The Dying Swan che consacrò Anna Pavlova e la rielabora partendo da memorie e fallimenti personali. A seguire (ore 22) Lenz Rifrazioni presenta Tuono quinto e ultimo episodio dell’Isola dei Cani.
Nel periodo dal 19 al 25 novembre lo Spazio Pasubio ospiterà l’installazione artistica dell’artista russa Ludmila Kazinkina.
Prosegue anche quest’anno Visioni di Uomini e di Cani, osservatorio critico-teoretico intorno alla XVI edizione di Natura Dèi Teatri, ideato e coordinato da Piersandra Di Matteo e Adele Cacciagrano.

Il Festival Natura Dèi Teatri 2011
è un progetto di LENZ RIFRAZIONI promosso da:

Regione Emilia-Romagna
Provincia Di Parma
Comune Di Parma_Assessorato alla Cultura
Fondazione Monte di Parma
Ausl_Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale e Dipendenze Psicologiche
Camera di Commercio
Università degli Studi di Parma

in collaborazione con
LiveAlivE
Stu Pasubio
00:am

Agnese Doria - Ufficio Stampa
Festival Natura Dèi Teatri - Lenz Teatro
via Pasubio 3/e 43122 Parma T. 0521 270141 F. 0521 272641 uffstamp@lenzrifrazioni.it

Informazioni Tel: 0521.270141, F. 0521.272641, sito web www.lenzrifrazioni.it/natura

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Associazione Micro Macro Festival
Teatro delle Briciole

Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
Regione Emilia-Romagna
Comune di Parma
Provincia di Parma
con il sostegno della Fondazione Monte di Parma

Festival Zona Franca
9^ edizione, 12 – 27 novembre 2011
Teatro al Parco, Biblioteca Palatina, Liceo Toschi - Parma

UN’APERTURA SPECIALE - Un’esplorazione a ritroso nel primo tempo della vita, nella sua natura di momento fondativo, nelle sue risonanze con l’intera traiettoria esistenziale. Si apre in modo speciale con un viaggio nell’infanzia che si rivolge però agli spettatori adulti la nona edizione del Festival Zona Franca. Speciale anche nei due interpreti di rango, Sonia Bergamasco e Fabrizio Gifuni, che leggeranno il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, capolavoro della letteratura per ragazzi del XX secolo. Un esempio, tra i molti, del carattere composito e multiforme del festival, della sua volontà di scuotere le antiche divisioni tra settori (teatro di prosa, teatro ragazzi, teatro di ricerca), mescolando le carte della relazione tra pubblico giovane e pubblico adulto, scomponendo il rapporto consueto tra temi e destinatari, mettendo in relazione artisti della scena sperimentale con il teatro per l’infanzia, confermando la presenza di un’importante sezione del programma dedicato al teatro di figura per adulti, per definizione resistente alle classificazioni convenzionali. Due le prime assolute, tre prime nazionali, un’anteprima ribadiscono l’identità di Zona Franca come avamposto delle novità della drammaturgia contemporanea per l’infanzia.
Assieme al Piccolo principe, fiaba iniziatica che è anche racconto di formazione e trattatello filosofico, gli spettacoli per un pubblico adulto formano un dittico che si compie con un altro viaggio nel primo tempo della vita, quello della scuola, indagato dal ‘teatro dello spettatore’ di Gigi Gherzi in Lezione di classe. La scena si trasferisce per l’occasione in un’aula di una scuola di Parma, il Liceo Toschi, e chiede agli adulti di sedersi ancora una volta sui banchi per interrogarsi senza pregiudizi su cosa vuol dire insegnare, apprendere, formare.

LE PRODUZIONI – Il superamento della relazione tradizionale tra chi è in scena e chi è in platea è al centro anche de La repubblica dei bambini, che con Baby don’t cry compone i Nuovi sguardi per un pubblico giovane, un inaugurato nel 2010 e ora per la prima volta presentato interamente al pubblico. Con esso il Teatro delle Briciole si fa convinto assertore dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, affidando a giovani e affermati gruppi della ricerca italiana, qui rispettivamente il Teatro Sotterraneo e Babilonia Teatri, il compito di creare uno spettacolo per bambini. Con questo progetto si apre il “capitolo” delle produzioni del Teatro delle Briciole, che si compatta decisamente nella seconda settimana del festival, rendendo possibile un percorso orientato. Quella tra la compagnia belga Tof Theatre e il Teatro delle Briciole è una lunga collaborazione, sostanziata negli anni con la presenza a Parma di spettacoli che hanno lasciato una traccia importante nella memoria del pubblico, da Bistouri ai Benevoles a Sur la dune. Da questa consuetudine artistica è nato il progetto di una coproduzione, Piccoli sentimenti, in cui si fonde l’art brut di Antonio Catalano con la geniale miniaturizzazione della realtà di Alain Moreau. Lo spettacolo arriva a Parma in prima nazionale subito dopo il debutto mondiale in Francia. Una prima assoluta è il Cappuccetto rosso diretto da Manuela Capece e Davide Doro, rilettura della fiaba di Perrault ispirata dall’interpretazione che ne diede Italo Calvino, di . Una prova di coraggio e un rito di iniziazione è anche quello de L’orco sconfitto ovvero il sapere del più piccolo, riallestimento di un’opera diretta da Letizia Quintavalla tratta liberamente da un'altra fiaba-capolavoro di Perrault, Pollicino, ora con un nuovo, giovane attore uscito dalla Accademia russa di Stanislavskij, Teodoro Bonci Del Bene.

PALATINA, UNA “BIBLIOTECA NELLA BIBLIOTECA” – Il Festival anche quest’anno sceglie di incontrare la città anche fuori dai confini della sua “casa” al Teatro al Parco. Oltre al Liceo Toschi, il festival emigra in un luogo simbolo della più alta tradizione culturale parmigiana, la Biblioteca Palatina. Lo fa con un progetto presentato per la prima volta in Italia, la Biblioteca di corde e nodi dell’artista spagnolo José Antonio Portillo: un’installazione costituita da un imponente cilindro di legno, che nasconde al suo interno una natura sorprendente, che verrà rivelata solo al visitatore curioso, aperto a un’esperienza di partecipazione.
COMUNITA’ E CONFLITTI – La vita in comunità, la gestione dei conflitti che ne nascono, la terra ideale e il tema della proprietà sono al centro di Terres!, fortunata pièce firmata dalla drammaturga contemporanea Lise Martin che ha avuto grande risonanza in Francia. Il Centre dramatique de Lyon ha scelto Parma per il debutto italiano di questa sua nuova produzione diretta dal regista Nino d’Introna.
UNA FAVOLA ANTICA E MODERNA - L’incontro, la scoperta di sé e del proprio destino, il superamento di prove grazie all’intuito e all’intelligenza, da parte di un principe rockettaro e di una ‘falsa’ principessa. Sono i temi de La principessa sul pisello che il Teatro Kismet Opera presenta in prima nazionale, una fiaba che mescola antico e moderno e ci racconta del bisogno di staccarsi dal nido familiare per fare esperienza del mondo.

TEATRO DI FIGURA – La ricerca di linguaggi e tecniche particolari trova un momento di particolare forza espressiva nella sezione dedicata al teatro di figura. Assieme ai Piccoli sentimenti di Alain Moreau, ecco allora lo spazio speciale dedicato al talento eccentrico di Roberto Abbiati, un piccolo ritratto monografico che affianca alla sua geniale ‘riduzione’ del Moby Dick di Melville in una stanzetta di 4 metri per 2 (Una tazza di mare in tempesta) il suo ultimo spettacolo dedicato all’arte della tipografia (Lo stampatore Zollinger). Ed ecco, con Francesca Zoccarato e il suo Varietà Prestige, come può rivivere il fascino vintage del varietà, grazie a una marionettista che in tacchi alti e paillettes inscena un frizzante omaggio agli anni Venti e ai suoi miti.

SCENARIO INFANZIA – Sede della Finale del Premio SCENARIOInfanzia, nato con lo scopo di favorire originali percorsi di ricerca nell’ambito dei linguaggi rivolti all’infanzia e all’adolescenza, il festival continua a prendersi cura e a seguire in modo costante, anche oltre l’occasione del Premio, i giovani artisti che si sono messi in luce con il loro lavoro. E’ il caso della compagnia Kilodrammi Teatro, che lo scorso anno fu finalista e ora presenta in forma di spettacolo compiuto Somari, storia di tre adolescenti che sequestrano una scuola e incarnano il bisogno di relazione e la paura del futuro delle nuove generazioni. Dal canto suo Principio Attivo Teatro, finalista nel 2008, ha l’occasione per poter mostrare l’anteprima del suo nuovissimo lavoro, La bicicletta rossa, favola neorealistica che racconta l’irrompere del potere del denaro, oggi dominante, nel microcosmo di una famiglia.

Ufficio Stampa
Olindo Rampin Tel 0521 992044 orampin@solaresdellearti.it

Biglietteria: tel 0521 989430
Informazioni tel 0521 992044, sito web www.solaresdellearti.it/teatrodellebriciole

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Teatro Festival 2011
Fondazione Teatro Due
19 novembre 2011 / 4 dicembre 2011

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Regione Emilia-Romagna
Comune di Parma
Provincia di Parma

Reggio Parma Festival
Fondazione Monte di Parma

E’ una scena che apre quesiti, stimola domande, pone interrogativi quella di Teatro Festival 2011, percorrendo una ricerca che scava nei meandri dell’animo umano e della realtà che lo circonda, sociale, naturale, storica, incrociando le esperienze più significative della scena contemporanea, dal teatro fisico, alla performance-lezione, dal monologo interiore al lavoro collettivo di attivazione del testo, dal Teatro Noh alla lettura poetica.

Il teatro che incrocia la scienza, cerca risposte a domande antiche quanto la terra in modo originale, sorprendente.
Bereshit è un progetto catalano creato dallo stravagante mimo, creatore e manipolatore di bolle di sapone, Pep Bou e dallo scienziato Jorge Wagensberg, ricercatore e professore di BioFisica di fama mondiale (insegna all’Università di Barcellona Teoria dei Processi Irreversibili). Bereshit porta al pubblico la storia del mondo e indaga la meraviglia dell’esistenza attraverso uno degli oggetti più belli, simmetrici, effimeri e delicati del cosmo: la bolla di sapone.

Il teatro che interroga i corpi si pone domande sulla contemporaneità, guardando al passato di un classico e rivolgendosi al futuro di una generazione.
Capolavoro incompiuto e ancora oggi testo di culto, Woyzeck è un dramma attualissimo, costruito come un organismo brulicante di situazioni, una scena-processo in continuo movimento. Il testo, nella nuova traduzione di Alessandro Berti ed elaborato durante il lavoro di prova, fornisce la materia per costruire un dramma a stazioni, una via crucis dove le parole, con la loro portata visionaria, si fanno spazio in una densità scenica comunitaria. In un impianto scenico essenziale, modificato dagli attori, il suono è un richiamo, una colonna sonora originale creata dalla voce viva, propulsore di ogni riverbero emotivo.
Il sacro della primavera è un lavoro di gruppo, ma nella grande corsa si è perdutamente soli. Ci si sposta, ci si incastra per rimanere in piedi, aggrappati gli uni agli altri, ci si aggroviglia, si cammina sugli altri, ma non è sopraffazione, è sostegno, urgenza, compassione. Azioni precise, vigorose, furiose, velocissime. Ognuno perde forza ma solo per brevi attimi, subito rimesso in piedi dagli altri. Balletto Civile mette in scena questa straordinaria metafora del nostro tempo, orchestrando l’orgiastica rinascita di una generazione che impossibilitata a fare da sola, attende, obbligata allo stallo.
La compagnia Balletto Civile e Fondazione Teatro Due sono impegnati da tre anni in una collaborazione produttiva, che dal 2011 è divenuta anche di Alta Formazione. Alla originale ricerca drammaturgica di Michela Lucenti e del suo nucleo artistico, basata sul corpo e sulla contaminazione tra testo, canto e movimenti scenici, si è affiancata nell’ultima stagione la costituzione di un ensemble di teatro fisico, composto dagli attori-danzatori del progetto Corpo a Corpo. Woyzeck, prima tappa di un progetto triennale dedicato a Büchner, e Il Sacro della Primavera, vincitore lo scorso luglio del prestigioso PREMIO ROMA DANZA 2011, sono frutto di questa fertile collaborazione.
Il teatro che scandaglia l’intimità illumina le zone d’ombra di un dramma personale, indaga la natura del male e del dolore, trovando risposte nuove.
In Odore di santità un prete si confessa a un Arcivescovo: parla della solitudine, dell'infanzia, del sacerdozio, degli abusi subiti, di quelli inferti. Seguendo il racconto della sua lenta e inconsapevole deriva, il pubblico entra nella mente di un assassino, che prende la forma di una strana, raggelata stanza dei giochi. Un coagulo di memorie infantili mai articolate in coscienza adulta, uno sconcerto di voci dal passato che reclamano attenzione. La banalità del male ha l’aspetto di un bambino sensibile, intrappolato in un corpo adulto e tormentato, portato in scena da Salvatore Cantalupo (già interprete di Gomorra di Matteo Garrone, recentemente Don Mario in Corpo Celeste di Alice Rohrwacher).

Il teatro classico che incontra la scena contemporanea, oggi come ieri pone la comunità nuda davanti a sé stessa e la obbliga a riflette sui suoi valori.
Le Rane ci parla con ironia di una società in decadimento, raccontandoci il viaggio per la salvezza della polis (Atene nel 405 a. C. è una città in mano alla corruzione e al degrado morale) che Dioniso compie nell'Ade alla ricerca degli antichi poeti-tragediografi, gli unici in grado di restituire alla città i valori perduti. L’Ensemble di Fondazione Teatro Due attiva, e non attualizza, questo testo antico, proponendolo a noi, figli di un pragmatismo miope e orfani dei passati miti. Non si tratta di piegare Aristofane per parlare dell’oggi, ma di utilizzare la nostra contemporaneità per cercare i nostri Eschilo ed Euripide, e riscoprire Aristofane.

Dedica speciale, in occasione del centenario della nascita di Attilio Bertolucci, in A mio padre il figlio Giuseppe lo ricorda leggendo Una vita in versi (Cosedadire ed. Bompiani), volume dedicato alle poesie di Attilio che lo riguardano. Casa d’altri di Silvio Darzo sarà portato invece in scena in forma di monologo da Antonio Piovanelli, per la regia di Giuseppe Bertolucci. Un tributo a due talenti letterari di un territorio che entrambi hanno amato e raccontato nei loro scritti. Una sorta di “gemellaggio poetico” postumo tra due artisti che, negli anni della giovinezza, si sono reciprocamente apprezzati e hanno condiviso alcuni topoi letterari.

Teatro Festival è dal 1983 punto di riferimento nazionale ed internazionale per la nuova drammaturgia e la creazione contemporanea ed ha presentato per la prima volta in Italia le più significative esperienze teatrali europee, incentrando il lavoro dell’attore su nuove forme di scrittura e sulla ricerca di linguaggi e tempi urgenti della contemporaneità.

Info stampa
Maria Giulia Guiducci Ufficio Comunicazione - Fondazione Teatro Due
viale Basetti 12/A, 43121 Parma tel. 0521.289644 - cell. 328.4756279 g.guiducci@teatrodue.org

Informazioni Tel: 0521.282212, Tel: 0521.289659 sito web www.teatrodue.org


Teatro Festival-Fondazione Teatro Due
viale Basetti 12/a – 43121 Parma

Natura Dèi Teatri-Lenz Teatro
via Pasubio, 3/a - 43122 Parma

Zona Franca-Teatro delle Briciole
Parco Ducale, 1 - 43125 Parma

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