Consonanze visuali. Da 10 anni Avanzi propone un linguaggio caratterizzato da una ricerca neo-figurativa. Queste ultime opere pittoriche hanno una forte componente musicale.
Paolo Avanzi espone i suoi ultimi lavori in questa personale connotata da un forte richiamo alla componente musicale.
Il vernissage e il finissage della mostra si accompagnano ad una performance jazz al pianoforte da parte dello stesso artista.
Questa personale giunge a corollario di svariate iniziative di collaborazione con la Galleria Emmediarte che ha portato Avanzi ad esporre nelle principali Fiere d'arte contemporanea in Italia.
Da una decina d'anni ormai questo eclettico artista si propone con un proprio linguaggio improntato ad una ricerca neo-figurativa che risente di un background maturato in varie discipline non solo artistiche.
Paolo Avanzi ha intrapreso un percorso che dalle prime esperienze in ambito astratto lo ha condotto ad un linguaggio figurativo originale, dove l'aspetto razionale-geometrico (rappresentato dallo squadramento della figura) si coniuga con una serie di tensioni quasi instintuali che pur mantenendo una impronta "classica" risente di influenze riconducibili all'informale di maestri come Vedova e Tancredi.
Dopo una serie di esperimenti in ambito neo-pop, questo artista è approdato ad uno stile caratterizzato da frammentazione e distorsione della figura. Uno stile che ha subito varie evoluzioni che ha privilegiato prima il fattore geometrico (frammento) , poi il fattore distorsivo, pur in un contesto di complessivo bilanciamento .
Nelle ultime opere questi due percorsi si sono sviluppati in parallelo, come in una doppia possibilità espressiva che lascia aperte le porte alla dialettica creativa dell'artista. Uno di questi due percorsi è rappresentato da opere rigororamente geometriche con una deformazione interna coltivata all'interno del singolo riquadro. Il secondo filone si pone su una prospettiva coltivata più sul versante figurativo classico dove la tensione deformante è concentrata sull'elemento visuale chiave (il volto) con effetti che richiamano la prospettiva di F. Bacon.
In questa doppia ricerca su questi due fronti razional-frammentuale e distorsivo-impulsivo si inserisce una terza dimensione che li sovrasta e che in qualche misura li fonde e confonde. Una dimensione di musicalità da intendersi nel senso di consonanze (e dissonanze) e di armonie (e disarmonie) tra gli aspetti formali e informali della figurazione, ma anche nel senso letterale riferito all'esperienza musicale coltivata dall'artista fin da giovane.
Paolo Avanzi ha deciso di mettere in gioco le sue conoscenze musicali, acquisite durante gli studi di Conservatorio, in una sorta di divertissment senza pretese, se non quelle di sperimentare ed estendere sul piano musicale gli esiti della propria ricerca sviluppata a livello pittorico.
Improvvisazioni dal sapore jazz ma con diversi innegabili richiami al "classico" rapprensentato dalla rivisitazione di motivi della musica leggera italiana anni 60' così come da atmosfere tipiche dei grandi jazzisti o di compositori classici dell'ultimo novecento. Ed anche in questa dimensione musicale si assiste ad una dialettica fra la tematica tradizionale per così dire più "facile" (assimilabile all'elemento figurativo) e la componente improvvisativa jazz ricca di dissonanze anche "cool" (assimilabili all'elemento informale").
Sia che si parli di pittura o di musica, appare comunque evidente l'impegno dell'artista di tenere le fila di tematiche molto diverse sotto una luce che in qualche modo possa contenerle in modo organico senza sacrificare la propria volontà di ricerca che resta il principale motore propulsivo, e in qualche modo la garanzia di una genuina aspirazione a mettersi continuamente in discussione. Prova evidente di un discorso non convenzionale che è reso possibile grazie ad un variegato bagaglio di esperienze e di emozioni.
Inaugurazione 19 novembre ore 18
Emmediarte
via Vela, 11 - Milano
Merc, giov,ven, sab 10-12,30;16.19,30