Poeti al MANN. Per un giorno statue, vasi, mosaici e affreschi sono affiancati da poeti napoletani intenti a leggere i propri testi alternandoli con quelli di uno scrittore dell'antichita' classica.
A cura Marco De Gemmis e di Ferdinando Tricarico
Avvicinare la poesia al visitatore del museo e il museo al lettore di poesia… Per iniziativa del Servizio Educativo della Soprintendenza, le icone del passato – statue, vasi, mosaici, affreschi – condivideranno per un giorno la scena con numerosi poeti napoletani, i quali, avendo liberamente scelto alcuni mesi fa il proprio alter ego della classicità (da qui alcuni autori antichi significativamente più “votati”, qualche altrettanto significativa esclusione e qualche “disobbedienza”, come l’indicazione di Kavafis e di Apollo), occuperanno le sale, si distribuiranno installandosi ciascuno presso una delle opere del Museo Archeologico, metteranno la loro voce in quello spazio, modificandolo. Gli autori leggeranno i propri testi alternandoli con quelli del loro scrittore antico, o ne presenteranno proprie riscritture o traduzioni. Il compianto Michele Sovente sarà letto dall’amico Silvio Perrella, presidente della Fondazione Premio Napoli; Stelio Maria Martini sarà presente in video e con una sua opera; e qualcuno farà intervenire un artista contemporaneo (Monica Biancardi, Mimma Russo). E l’altro io potrà essere, nei versi, anche tutto ciò che è altro da sé: la natura, il fratello, il nemico, il diverso, lo straniero, il contrario, la persona che ci completa.
“Il Museo” di Napoli si propone così, ancora una volta, come luogo di produzione culturale, e ancora una volta intende far dialogare – far avvicinare, o anche far confliggere – passato e presente, e porre in evidenza e ulteriormente stimolare attenzione verso l’antico da parte dei diversi linguaggi contemporanei. I testi dei poeti classici dimostreranno di essere, oltre che luminosi oggetti da contemplare, riflessioni tuttora fertili e potenti, capaci di stimolare nuove ricerche e creazioni: resistenze, se non inversioni di tendenza, al progressivo impoverimento del linguaggio.
I poeti invitati – alcuni ben noti a livello nazionale – sono 40 (il 41° è Michele Sovente) e rappresentano uno spaccato intergenerazionale importante della comunità poetica napoletana. Si tratta di autori già situati, ciascuno a modo proprio, al confine tra classico e contemporaneo, lì dove la memoria si fa al tempo stesso presente consapevole e ipotesi di futuro. Non si tratta soltanto di scrittori solidi e rappresentativi, ma spesso anche di animatori culturali della città, soggetti che continuano ad alimentare legami carsici tra matrici espressive diverse. La manifestazione si propone quindi anche come una interessante ricognizione sullo stato dell’arte poetica a Napoli.
Museo Archeologico Nazionale
piazza Museo Nazionale, 19 - Napoli
Ingresso 6.50 euro