...settanta. Il percorso espositivo presenta le opere di uno dei precursori dell'Arte Analitica quando l'artista inizia la sua ricerca sul mezzo pittorico in rapporto con lo spazio. Lavori costituiti da un azzeramento cromatico e segnico in cui si serve della geometria per esprimere sia l'emotivita' sia il distacco dalla pittura.
L’esposizione fa parte di un progetto più ampio riguardante il percorso artistico di Marco Gastini dagli anni Settanta fino ai giorni nostri, attraverso tre differenti eventi espositivi che rimarcano la vocazione di approfondimento culturale che OTTO Gallery persegue da vent’anni col suo lavoro.
Tre sono gli spazi coinvolti: Palazzo Pepoli Campogrande, sede distaccata della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Entnoantropologici di Bologna, il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna oltre alla OTTO Gallery.
Il percorso parte dalla mostra …settanta qui si sono volute presentare le opere di Gastini appartenenti appunto agli anni Settanta, momento in cui l’artista inizia una ricerca incentrata sul mezzo pittorico in rapporto con lo spazio e grazie alla quale viene annoverato tra i precursori dell’Arte Analitica. La sua è una pittura che tende ad uscire dal proprio spazio per invadere gli spazi attorno. Le sale si popolano quindi di opere la cui pittura è costituita da azzeramento cromatico e segnico, opere nelle quali Gastini si serve della geometria controllata per esprimere sia l’emotività sia il distacco dalla pittura, nelle quali il fil rouge è dato dalla luce, dalla tensione energetica dello spazio che determinano l'esito stesso delle opere.
Nella prima sala campeggia una grande installazione già presentata nel 1976 alla galleria Christian Stein, composta da opere su tela sulle quali Gastini intervenne con gesti e segni esili, geometrie che non delimitano lo spazio pittorico ma lo misurano nella sua interezza.
Tre tele del 1974 avvolgono lo spazio della seconda sala: sulle grandi superfici Gastini disegna reticoli di punti di diverse dimensioni ma uniformemente e logicamente distribuiti su griglie sovrapposte. E poi, via via, continuando con un angolo del '69 composto da macchie di piombo e antimonio, fino a plexiglas graffiati e potenti macchie che escono dalla trasparenza del supporto che graffiano con la loro forza, andando a turbare persino il muro retrostante l’opera.
Inaugurazione sabato 26 novembre alle ore 19.
Otto Gallery
via D'Azeglio 55, Bologna
Orari: mart-sab 10.30-13 e 16-20, dom e lun chiuso
Ingresso libero